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Privacy, ecco i passi di Google per adeguarsi al Gdpr dell’Ue

La rivoluzione Gdpr è alle porte. Così, anche (e, forse, soprattutto) i grandi player del Web come Google e la sua holding, Alphabet, si adeguano alla nuova normativa che regolerà il trattamento e la protezione dei dati dei cittadini dell’Unione europea, frutto di un’esigenza ancora più sentita dopo casi eclatanti come quello che ha coinvolto Facebook e Cambridge Analytica.

UN LAVORO LUNGO 18 MESI

Dopo un lavoro che va avanti da ben diciotto mesi e prosegue ancora, il colosso di Mountain View svela oggi tutte le misure messe in campo per farsi trovare pronto per il prossimo 25 maggio, quando le nuove regole saranno in vigore a tutti gli effetti.
Applicare il nuovo regolamento non è stata tuttavia cosa semplice, ma ha messo alla prova anche un’impresa globale come quella del celebre motore di ricerca, comportando un dialogo costante con le autorità privacy del continente e la creazione di team dedicati di ingegneri ed esperti in materia di compliance che si occupano a tempo pieno di protezione dei dati personali.
Le novità sono affidate ad un blogpost a firma del direttore privacy EMEA William Malcom, secondo il quale “è dallo scorso anno” che Google lavora per adeguarsi al Gdpr, “in tutti i servizi” che la società fornisce “nell’Unione europea. Stiamo sì facendo”, ha aggiunto, “svariati passi perché sia più facile comprendere le nostre policy, ma è importante sottolineare che nulla cambia riguardo alle attuali impostazioni o al modo in cui le informazioni​ ​degli utenti​ ​vengono trattate”.

L’AGGIORNAMENTO DELLE POLICY

Un primo, importante cambiamento riguarda l’aggiornamento dell’attuale policy sulla privacy che, come richiedono le nuove regole, punta a rendere più semplice la comprensione del tipo di informazioni che Google raccoglie e del perché lo fa, migliorando la navigabilità di questo tipo di documenti e dando spiegazioni dettagliate sulle prassi adottate e i dati raccolti, con un linguaggio meno burocratico che in precedenza.

L’ACCOUNT PERSONALE

Ogni giorno, quasi 20 milioni di persone in tutto il mondo accedono ad Account personale, la pagina che riunisce tutti i diversi modi in cui è possibile rivedere le impostazioni di sicurezza, privacy e le impostazioni sugli annunci pubblicitari di un determinato account Google. Anche questo aspetto ha visto migliorati sia i controlli sia la chiarezza delle informazioni presenti in Account personale, consentendo agli utenti di avere più informazioni su come e perché vengono raccolti i loro dati. Nell’area Account personale è presente una serie di opzioni: utilizzare Gestione Attività per scegliere quali attività vengono salvate in un account Google; abilitare o meno controlli On/Off per gestire la cronologia delle posizioni, le attività web e app, la cronologia delle ricerche YouTube e altro ancora su tutti i dispositivi su cui si è loggati con il proprio account; visualizzare o eliminare dati (tra cui la cronologia delle ricerche, quella delle posizioni o della navigazione su web e altro) dai servizi utilizzando l’area Le mie attività, cercando per argomento, data e prodotto e potendo poi eliminare ciò che si vuole in modo selettivo; fare il Controllo di Sicurezza o il Controllo Privacy per accertarsi che le impostazioni sulla privacy selezionate siano quelle desiderate; gestire o disattivare gli annunci che si vedono su Google, siti web e app utilizzando gli strumenti Impostazione Annunci e Disattiva Annunci; infine, ottenere tramite Google Dashboard una panoramica di tutti i prodotti Google che si utilizzano e dei dati ad essi associati.

LA PORTABILITÀ DEI DATI

Tra le novità proposte da Mountain View c’è anche un ‘restyling’ dello strumento Scarica i tuoi dati, lanciato dalla compagnia già nel nel 2011, ben prima delle prossime norme che richiedono il diritto alla portabilità dei dati per ogni utente. Il tool serve appunto a esportare le informazioni da prodotti come Google Foto, Drive, Calendar, Google Play Music e Gmail, portandoli tanto sul proprio computer quanto su servizi di archiviazione come OneDrive, Dropbox e Box. Questo aspetto includerà anche altri servizi Google, e implementerà nuovi controlli contestuali sui dati.

GLI EFFETTI SUI MINORI

Altro aspetto rilevante riguarda gli effetti della normativa sui più piccoli. Secondo le nuove regole, le aziende devono ottenere il consenso dei genitori per trattare i dati dei loro figli in determinate circostanze. Per ottenere tale consenso e per far sì che genitori e figli abbiano gli strumenti adeguati per gestire le proprie esperienze online, Google renderà presto disponibile in Europa Family Link, già disponibile in altri Paesi nel mondo. Attraverso questo strumento i genitori possono creare un account Google per i propri figli e devono fornire il consenso per alcuni trattamenti dei dati dei figli. Il tool consente anche ai genitori di impostare alcune regole di base sul dispositivo Android dei figli, come ad esempio approvare o bloccare app, tenere d’occhio il tempo passato davanti allo schermo o bloccare da remoto il dispositivo dei propri figli.

IL RAPPORTO CON I CLIENTI

Per quanto concerne invece il rapporto con i propri clienti, il Gdpr crea nuovi obblighi per Google e per qualsiasi impresa che fornisca servizi alle persone nell’Unione europea, inclusi i partner di Alphabet in tutto il mondo: inserzionisti, publisher, sviluppatori e clienti di cloud. Tutti sono stati avvisati (o lo saranno a breve) dei cambiamenti nelle policy della società e di come, ad esempio i publisher, dovranno ottenere il consenso dei loro utenti per l’utilizzo della tecnologia pubblicitaria di Google sui loro siti e app in base a quanto previsto dal Gdpr. Comunicazioni similari hanno coinvolto i clienti della ‘nuvola’.

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