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Ecco come corrono (da record) i conti di Intesa di Carlo Messina

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Intesa Sanpaolo chiude il primo trimestre del 2018 con un utile netto in crescita del 39% a 1,2 miliardi di euro, rispetto ai 901 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Lo rende noto Intesa Sanpaolo. I risultati del primo trimestre sono “pienamente in linea con l’obiettivo di un utile netto 2018 superiore ai 3,8 miliardi di euro del 2017 e di un dimezzamento dei crediti deteriorati previsto nel Piano di Impresa 2018-2021”.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 621 milioni di euro (comprendenti 264 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value dell’investimento in Ntv), rispetto a 538 milioni del quarto trimestre 2017, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 111 milioni da 252 milioni, quella di capital markets che aumenta a 285 milioni (comprendenti il predetto effetto positivo dovuto a Ntv) da 169 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 223 milioni da 115 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 2 milioni da 3 milioni.

Soddisfatto il ceo di Intesa, Carlo Messina. “Abbiamo conseguito risultati solidi e di qualità elevata, il che consente al nostro piano d’impresa di partire di slancio: l’utile netto, pari a 1,25 miliardi, è il migliore dal 2008 e mostra una crescita del 39% rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2017. Se includiamo la plusvalenza relativa alla transazione con Intrum l’utile netto sale a 1,65 miliardi, un valore pari al 43% dei 3,8 miliardi di utile dello scorso anno  Siamo pertanto nelle condizioni di poter affermare che l`utile netto del 2018 sarà superiore ai 3,8 miliardi di utile del 2017”.

Considerato che il pay out ratio previsto nel 2018 è pari all’85%, ha detto ancora Messina, “confermiamo come priorità la capacità di remunerare in maniera significativa i nostri azionisti, come dimostrato dai 10 miliardi di dividendi erogati nel corso del precedente piano d’impresa”. Come se non bastasse “sul fronte del risparmio gestito noi vogliamo diventare leader e per fare questo serve un accordo strategico con un player internazionale. Se si presenterà una occasione la valuteremo”.

 

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