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Vi spiego perché contro il Colle c’è una guerra tra élite. Parla Marco Bentivogli

marco bentivogli, Cisl

L’ora più buia di Sergio Mattarella. E forse, dell’Italia tutta. Mai come oggi l’immagine del Quirinale è spaccata tra il bianco e il nero. Tra chi accusa il capo dello Stato e chi invece lo difende a spada tratta. L’aver stroncato sul nascere il governo gialloverde è e rimane, da qualunque parte la si voglia leggere, un gesto forte, senza dubbio inedito.

Anche per chi, come Marco Bentivogli (nella foto), leader dei metalmeccanci della Cisl, di trattative e mediazioni vive. Cosa che però non impedisce al sindacalista di fornire a Formiche.net un’analisi lucida e sincera dell’attuale situazione politica.

“Facciamo una premessa. Questa vicenda dimostra una cosa, che è in atto uno scontro tra elite e di due diversi establishment con il popolo in ostaggio. Altro che élite contro popolo, quest’ultimo sarà coinvolto realmente ma a pagare il conto della sbornia populista. È assurdo concepire una cosa del genere al giorno d’oggi”, attacca Bentivogli.

Detto questo, entrando nel merito dello scontro titanico al Colle, “questo governo era giusto che partisse ma tutto è franato per un’impuntatura della Lega, che ha deciso di andare allo scontro istituzionale con il Colle sul nome di Paolo Savona al Tesoro (qui l’intervista all’economista Luigi Paganetto), non proprio un uomo anti-casta. E alla fine ha perso. Si è fatto convincere da qualche suo noto consigliere attempato, dinnanzi a una situazione che forse andava irrigidita prima”.

Di una cosa è certo Bentivogli, Mattarella non doveva essere impallinato da Lega e 5 Stelle. “Trovo assurdo attaccare il Presidente della Repubblica, non in questo modo. Dinnanzi a queste guerre tribali dobbiamo assolutamente proteggere l’Italia, le sue istituzioni democratiche e la Costituzione. E francamente parlare di impeachment è ridicolo, fuori luogo. La cosa triste è che i costituzionalisti italiani del circolo ‘deriva autoritaria’ e l’Anpi, dinnanzi a questo attacco al Colle sono rimasti silenti e la Cgil che gli strizza l’occhio per senilità ideologica e soprattutto per paura”, dice Bentivogli.

Ma che dire di Savona, il pomo della discordia nello strappo Lega-Colle? “Vogliamo essere franchi? Ha dimostrato poco senso del limite e solo una gran voglia di fare il ministro, ecco a 82 anni la golosità di potere è patologica, che francamente fa tenerezza. Salvini si è accorto che l’abbinata Conte (professore non eletto in Parlamento, difficilmente qualificabile come ‘eletto dal popolo’), e Savona con un cv tra Banche, governi, fondi speculativi e Bilderberg, era perfetto per farsi massacrare dall’opposizione”.

Chiariti i ruoli (e le colpe) del disastro, per Bentivogli bisogna comunque trovare il modo di andare avanti. Possibilmente senza voto, perché a detta del leader Fim-Cisl sarebbe un errore ulteriore. “Adesso ci servirebbe la safety car della Formula 1, per evitare un nuovo voto che sarebbe una follia pura. Cottarelli certo, che vedo bene, ma in ogni caso un governo di garanzia, per tutti, non solo per i partiti ma prima ancora per i salari e i risparmi degli italiani. Serve un sostegno forte a Mattarella, adesso, se serve ci mobiliteremo”.

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