Crescono negli Usa i timori per la sicurezza nazionale legati all’utilizzo di tecnologie provenienti dalla Cina. Così, dopo le tensioni dei mesi scorsi, il Pentagono ha deciso ufficialmente di interrompere la vendita di telefoni prodotti dai colossi Huawei e Zte, le due principali società di telefonia cinesi, nei negozi presenti nelle sue basi in tutto il mondo.
LA DECISIONE DEL DOD
La decisione del dipartimento della Difesa statunitense, credono gli analisti, renderà ancora più tesi i rapporti tra Washington e Pechino, già provati a causa dei recenti dazi. Ma la Casa Bianca e gli apparati di sicurezza statunitensi sono convinti che la Repubblica Popolare potrebbe usare le società di telefonia per spiare le comunicazioni degli americani e che, pertanto, misure di questo tipo si rendono necessarie.
IL PERICOLO CINESE
La scelta, infatti, tiene probabilmente conto anche delle valutazioni dell’intelligence Usa, che ha recentemente detto pubblicamente, e messo nero su bianco in un report pubblico, che l’attivismo informatico di Pechino (e non solo) rappresenterà, nel corso del prossimo anno, la maggiore minaccia cyber per la sicurezza degli Stati Uniti d’America.
L’INIZIATIVA DELLA FCC
Anche la Federal Communications Commission – autorità amministrativa indipendente Usa sulle comunicazioni -, ricorda il Washington Post, ha preso iniziative in materia, con l’intento di vietare che fondi federali possano essere spesi in apparecchiature wireless prodotte da società considerate una minaccia per la sicurezza nazionale alle reti di comunicazione degli Stati Uniti. E sia Zte sia Huawei sono stati menzionati nella proposta della Fcc in una sezione che espone dettagliatamente le preoccupazioni del governo federale nei confronti dei fornitori di tecnologia straniera.
LE PAROLE DEL PENTAGONO
Il portavoce del Pentagono, Dave Eastburn, ha spiegato in una nota che “Huawei e Zte potrebbero porre un rischio inaccettabile al personale, alle informazioni e alla missione del dipartimento”. In virtù di ciò, “non è prudente continuare a vendere” i loro smartphone nei negozi del dipartimento che si trovano nelle o vicino alle basi militari nel Paese o all’estero e che sono pensati per servire i soldati Usa. Il DoD non può di certo obbligare i suoi dipendenti a non acquistare i prodotti incriminati per uso personale, ma, ammonisce la Difesa, “dovrebbero tenere presenti i rischi alla sicurezza che il loro uso comporta”.
LE ALTRE CONTESE
Questo episodio non è isolato. Un simile genere di paure ha spinto, per citare alcuni casi, al recente stop dell’acquisizione di MoneyGram per mano di Alibaba, dell’accordo tra AT&T e la stessa Huawei, o del tentativo di Broadcom – produttore di microprocessori con sede a Singapore – di comprare la rivale americana Qualcomm in un’operazione da 142 miliardi di dollari.