Oltre 5 milioni di tonnellate (20 volte il peso del Colosseo) di pile e batterie esauste, rifiuti elettronici e pneumatici fuori uso gestiti negli ultimi 30 anni. Solo nel 2017, sono oltre 140 mila tonnellate di prodotti tecnologici raccolti, avviati a riciclo e trasformati in nuove risorse, percorrendo quasi 2 milioni di chilometri con un taglio di emissioni inquinanti di oltre il 57% rispetto al 2016 grazie al rinnovo del parco mezzi della rete logistica. Sono questi i numeri contenuti nel Rapporto annuale di Cobat , uno dei primi consorzi ad avviare in Italia un percorso virtuoso di economia circolare, garantendo elevati standard di sostenibilità ambientale ed economica.
“Siamo nati per risolvere il problema ambientale delle batterie al piombo, trasformandolo in una opportunità per il Paese – ha detto Giancarlo Morandi, presidente di Cobat – È quello stesso spirito che ci ha portato ad applicare il metodo Cobat anche ai rifiuti elettronici. Il principio dell’economia circolare ci ha guidato quando, in anticipo sulle normative nazionali ed europee, abbiamo la prima filiera per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici”.
Nel 2017 Cobat si conferma il primo sistema in Italia per la raccolta e il riciclo di pile e accumulatori con oltre il 49% dell’immesso al consumo di accumulatori industriali e per veicoli e il 27% in quello delle pile e accumulatori portatili. Le Regioni che registrano il maggiore incremento dei quantitativi raccolti sono Umbria (+33%), Piemonte-Valle d’Aosta (+23%) e Lazio (+12%). In termini assoluti raggiunge i migliori risultati la Lombardia con oltre 22 mila tonnellate, seguita da Veneto e Campania con 12 mila tonnellate. Per quanto riguarda le pile portatili, sono la Lombardia, il Veneto e il Lazio le più virtuose, rispettivamente con 505, 277 e 135 tonnellate, mentre per l’incremento percentuale rispetto all’anno precedente emergono su tutte Calabria (+277%), Sardegna (+253%) e Campania (+202%)
“Per poter avviare una profonda riconversione industriale e gestire nel migliori dei modi il passaggio dall’economia lineare a quella circolare – ha ribadito Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – occorre semplificare le norme esistenti per agevolare gli investimenti nelle materie prime seconde: regole uguali per tutti su tutto il territorio nazionale. Bisogna inoltre dare piena attuazione alla legge sugli ecoreati così da vincere la concorrenza sleale e dare prospettive certe ai mercati”.
Il 2017 ha rappresentato per Cobat u anno significativo anche nella gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche con quasi 16 mila tonnellate raccolte, grazie agli oltre 1.300 punti di raccolta in tutta Italia.
“Migliorare la raccolta significa rendere più facile e veloce il servizio offerto alle imprese e ai cittadini – ha dichiarato il Direttore del Consorzio Michele Zilla – Per questo motivo abbiamo fatto accordi con le associazioni di categoria, permettendo a migliaia di imprese di usufruire dei nostri servizi di raccolta in maniera semplificata attraverso una piattaforma web”.
Il Consorzio elabora ogni anno un indice dei chilometri percorsi per la raccolta di ogni tonnellata di rifiuto gestita. Nel 2017 sono stati oltre 1 milione e 800 mila i km percorsi con un risparmio di emissioni di gas inquinanti di più del 57% rispetto all’anno precedente. Questo decremento deriva dal miglioramento del arco automezzi della sua rete logistica.