Dopo la notizia della partecipazione al programma europeo Plato, dedicato allo scoperta di pianeti esterni al Sistema solare, è arrivato un nuovo importante annuncio per Thales Alenia Space, la joint venture spaziale tra la francese Thales 67% e l’italiana Leonardo 33%. È partita infatti la produzione della nuova generazione di Spacebus, il satellite per le telecomunicazioni in orbita geostazionaria lanciato per la prima volta nel 1985 e presentato nella nuova veste all-electric (Spacebus Neo) nel 2015, con l’obiettivo di intercettare la domanda del mercato con una piattaforma allo stato dell’arte. Ora, con quattro modelli già ordinati e il primo lancio previsto per l’anno prossimo, la joint venture franco-italiana ha annunciato l’avvio del processo di qualificazione e produzione per la nuova linea di prodotti, frutto di una partnership europea che coinvolge 15 Paesi.
UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI
Thales Alenia Space ha iniziato lo sviluppo della nuova linea di piattaforme per Telecomunicazioni con l’obiettivo di “fornire una soluzione di satelliti geostazionari più accattivante, per rispondere alle esigenze degli operatori sul mercato mondiale dei satelliti di telecomunicazioni altamente competitivo”, spiega l’azienda in una nota. Tale linea sarà finanziata dall’Agenzia spaziale europea (Esa) attraverso il programma Artes (Advanced research in telecommunication systems) e dall’Agenzia spaziale francese (Cnes). Quattro modelli di volo sono già stati ordinati da clienti commerciali e istituzionali (Eutelsat, il ministero della Difesa francese e SES), mentreil primo lancio è previsto per il 2019.
LE NOVITÀ DI SPACEBUS
Sono tre le innovazioni delle piattaforme interamente elettriche Spacebus Neo: un innovativo controllo termico e sottosistemi di potenza potenziati; un design flessibile e modulare; e la personalizzazione di tutti i payload, tra cui soluzioni digitali e satelliti VHTS (Very High Throughtput Satellites). “La nuova generazione di Spacebus Neo – ha spiegato Marie-Anne Clair, Direttore dei sistemi orbitali della Cnes – comprende capacità elettrica completa con aumento delle capacità a costi più contenuti”. La piattaforma, ha aggiunto Bertrand Maureau, vice presidente per le Telecomunicazioni per la joint venture franco-italiana, “più robusta, più modulare, più potente, più innovativa, più flessible, si adatta perfettamente alle aspettative degli operatori sul mercato delle telecomunicazione in costante evoluzione, e risulta vantaggiosa nelle missioni VHTS molto impegnative”.
UN PARTNERSHIP EUROPEA
“Siamo lieti di lanciare la nostra linea di prodotti Spacebus Neo grazie alla proficua collaborazione e al grande impegno di tutti i team delle industrie e agenzie coinvolte”, ha detto Maureau. Difatti, dopo il successo della fase di ideazione e sviluppo (Critical Design Review), Spacebus Neo sta entrando nella fase di qualificazione e di produzione che coinvolge un consorzio industriale di 15 Paesi europei, tra cui anche l’Italia. “Nell’ambito del programma Neosat Artes, Spacebus Neo è il primo esempio di una partnership efficace tra l’industria europea e le agenzie spaziali Esa/Cnes”, ha rimarcato il direttore Telecomunicazioni e applicazioni dell’Agenzia europea, Magali Vaissière. Gli attori coinvolti, ha aggiunto, “promuovono l’innovazione a tutti i livelli della catena di valore e danno vita a un prodotto di prima qualità in grado di competere su questo mercato stimolante in rapida evoluzione”.
COME PROCEDONO I LAVORI
Gli hardware Spacebus Neo (elettronica, avionica, unità propulsive e termostrutturali) hanno iniziato la loro sequenza di qualificazione. Il modulo del sistema propulsivo Xenon (XPS) è in fase di assemblaggio presso Thales Alenia Space UK, l’avionica del modulo è stato integrato presso la sede di Thales Alenia Space a Cannes e le prime componenti del modulo payload sono in fase di consegna negli stabilimenti di Thales Alenia Space di Tolosa.