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Il Tap, l’Europa e quel blitz (fallito) del M5S

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Pd e Forza Italia vanno in soccorso del Tap. Questa mattina le delegazioni dem e azzurra al Parlamento europeo hanno espresso pieno sostegno all’infrastruttura pugliese, strategica per l’approvvigionamento di gas in Italia. Una presa di posizione arrivata all’indomani dell’approvazione da parte dell’europarlamento della risoluzione non vincolante presentata dal Movimento 5 Stelle che invece esprime dubbi sul finanziamento dell’opera da parte della Bei, la banca europea per gli investimenti, che ha comunque concesso egualmente i fondi.

Per il Movimento Cinque Stelle che non è riuscito a trovare la giusta quadra con Pd e Lega per la formazione del nuovo governo, è comunque un duro colpo. Per Forza Italia e Pd, invece, la questione Tap rappresenta una rinnovata sintonia con l’Ue sui temi strategici.

Il Tap “è un progetto strategico per la sicurezza energetica dell’Italia e dell’Europa, preserva l’ambiente e il territorio e non comporta rischi per la popolazione; è stata dunque saggia la decisione della Banca europea per gli investimenti di finanziare il progetto”, si legge in una nota congiunta di Pd e Fi.

“Come recentemente affermato dalla Commissione europea, il Tap aiuta a diversificare le fonti e le rotte di approvvigionamento in regioni più vulnerabili come il Sud-Est e il Meridione in Italia. Per questa ragione la nostra posizione è di contrarietà al paragrafo che fa riferimento alla questione, votato ieri. La relazione del Movimento 5 Stelle, infine, dimentica il prezioso ruolo del gas naturale nella decarbonizzazione e le importanti prospettive in termini ambientali e di risparmi che si stanno aprendo in Italia e in Europa grazie allo sviluppo del gas come fonte rinnovabile attraverso il biometano. Un recente studio, infatti, dimostra come entro il 2050 l’Europa potrà risparmiare 140 miliardi di euro l’anno utilizzando il gas rinnovabile, raggiungendo più facilmente i suoi obiettivi climatici”.

Tutto è partito dalla relazione annuale sul controllo delle attività finanziarie della Bei scritta dal Movimento 5 Stelle e approvata dall’aula del Parlamento europeo, riunito oggi in sessione plenaria a Bruxelles. Nella quale viene espressa “preoccupazione per il finanziamento da parte della Bei per il gasdotto transadriatico che non rispetta, in misura diversa nei paesi di transito (Grecia, Albania a Italia), le norme ambientali e sociali minime”.

 Nella relazione, si esprime una ferma condanna nei confronti del Tap, “ritenuto non idoneo per un investimento da parte della Bei”. Un progetto, dice il Parlamento europeo, che non “dovrebbe essere preso in considerazione a fini di finanziamento da qualsiasi banca che aspiri a investimenti responsabili sul piano sociale e ambientale”.

Un atto, la relazione a firma M5S, con cui chiedere “maggiori risorse per le Pmi, più trasparenza sugli appalti e maggiore addizionalità ambientale e sociale per i progetti finanziati”, ha spiegato Marco Valli, eurodeputato M5s e autore della relazione. Il documento “critica direttamente il prestito al Tap, progetto che non andrebbe finanziato specialmente da una banca pubblica. Auspichiamo che la Bei segua con attenzione le indicazioni del Parlamento”.

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