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I numeri dell’industria metalmeccanica e l’appello al governo

Nel primo trimestre di quest’anno l’attività produttiva metalmeccanica registra una flessione dello 0,4% rispetto al quarto trimestre del 2017 ma si evidenzia, nel contempo, un progresso dei volumi realizzati pari al 4,4% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’indagine congiunturale di Federmeccanica presentata oggi a Roma. Cresce l’attività relativa alla fabbricazione di prodotti in metallo (+7,8%), quella di macchine e apparecchi meccanici (+4,4%) e di altri mezzi di trasporto (+6,0%), in particolare navalmeccanica, aerospaziale e locomotive e materiale rotabile. Frena l’attività produttiva relativa alla costruzione di autoveicoli (+0,5%) e flette la produzione di computer, elettronica e strumenti di precisione (-1,6%).

IL GOVERNO FACCIA LA POLITICA INDUSTRIALE

“Nonostante il consolidamento della fase espansiva – ha detto Fabio Astori, vicepresidente di Federmeccanica, “i livelli del primo trimestre sono sempre inferiori del 22,7% rispetto a quelli che si realizzavano nel periodo pre-recessivo (1°trimestre 2008). C’è tanto ancora da fare. Noi come al solito faremo la nostra parte con l’impegno che ci ha sempre contraddistinto. È però necessario un contributo di tutti a partire dalle Istituzioni. Il governo è chiamato a interventi di politica industriale che incentivino la crescita e supportino le imprese ad essere competitive su scala internazionale. Oggi in tutta Italia le aziende metalmeccaniche sono unite nell’affermare la propria centralità per l’economia nazionale e locale. Un coordinamento che non deve mancare anche a livello istituzionale tra centro e periferia e tra il nostro Paese e l’Europa attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori, perché solo insieme potremo riuscire a vincere le difficili sfide che abbiamo davanti”.

CRESCONO LE ESPORTAZIONI

Sempre con riferimento al primo trimestre dell’anno in corso le esportazioni, benché in rallentamento rispetto alle dinamiche osservate nel 2017, sono cresciute del 3,0% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente. Il calo osservato verso le aree esterne all’Unione europea (-2,4%) è stato compensato da una crescita del 7,2% osservata verso i 28 paesi dell’area Ue.Un apporto significativo è derivato dalle esportazioni verso la Francia (+6,9%) e la Germania (+5,3%), mentre sono diminuite, dopo alcuni anni di costante crescita, le quote di fatturato indirizzate verso gli Usa (-6,4%).

LA SPINTA DELLE IMPRESE MECCANICHE ALLA CRESCITA

“Le indicazioni provenienti dagli imprenditori metalmeccanici nei territori italiani”, ha commentato Stefano Franchi (nella foto), direttore generale di Federmeccanica, “evidenziano una “tensione positiva” diffusa. Le nostre imprese danno una spinta all’economia nazionale e locale facendosi valere nel mondo. Ancora una volta l’export è positivo sebbene non in maniera omogenea, ci sono infatti segni di rallentamento che arrivano da alcuni Paesi. In prospettiva possono ulteriormente pesare le situazioni geo politiche internazionali dalla Brexit al Medio Oriente, fino ai dazi imposti dagli Usa ed alla possibile guerra commerciale che ne può scaturire. Questo ultimo punto in particolare rende necessaria un’azione coordinata a livello Europeo”.

L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE

Inoltre, il 47% delle imprese metalmeccaniche italiane denuncia difficoltà a reperire lavoratori da assumere. Il problema riguarda tutte le aree del Paese, a partire dal Nord Ovest (52,9%) e dal Nord Est (51,1%); al Sud la difficoltà riguarda il 35,2% delle imprese e al Centro il 26,5%. “Le politiche educative devono essere un tassello fondamentale della politica industriale. La mancanza di personale qualificato per rispondere ai bisogni delle imprese rende evidente la necessità di interventi immediati ed efficaci a partire dal sostegno ai modelli di alternanza scuola-lavoro di qualità come il progetto Traineeship di Federmeccanica”, ha aggiunto a tal riguardo il vicepresidente degli imprenditori metalmeccanici Astori.

DIMINUISCE L’UTILIZZO DELLA CIG

Quanto all’utilizzo del fattore lavoro, nei primi tre mesi dell’anno è continuato a diminuire l’utilizzo dell’istituto della Cassa Integrazione Guadagni (-48,6%) e si è registrata una dinamica occupazionale moderatamente positiva nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 dipendenti (+0,8%).

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