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Salvini e Tria, le due facce del governo in materia economica e fiscale

Matteo Salvini vuole chiudere tutte le cartelle Equitalia sotto i 100mila euro “per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse”. Inoltre, i 12mila evasori totali scovati rendono onore alla Guardia di Finanza e ora “tocca al governo ridurre le tasse e semplificare il sistema fiscale”. Giovanni Tria promette invece che il governo s’impegnerà “in iniziative di contrasto all’evasione e alle frodi, nella consapevolezza che solo da un contrasto efficace dell’illegalità possono derivare maggiori risorse per ridurre la pressione fiscale”. La festa per il 244° anniversario di fondazione delle Fiamme gialle ha mostrato le due facce del governo in materia economica e fiscale: il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno ribadisce l’intenzione di abbassare le imposte, il ministro dell’Economia conferma la linea di assoluta prudenza e dice con chiarezza che le tasse caleranno solo se diminuirà l’evasione, il che significa difficoltà di programmazione e slittamento dei tempi. Solo 24 ore prima in Parlamento Tria aveva detto che non bisogna mettere a repentaglio il calo del debito pubblico.

PRESSIONE FISCALE AL 42,5 PER CENTO

L’analisi di Tria è partita dai dati di fatto e, anzi, il ministro ha precisato che la situazione economica va affrontata “nel segno della continuità con le politiche adottate nel passato per gestire al meglio il presente, per verificare l’aderenza delle strategie intraprese rispetto al contesto economico e giuridico fortemente e contraddittoriamente in continua evoluzione”. Nonostante i segnali di ripresa economica, la pressione fiscale rispetto al Pil nel 2017 è stata del 42,5 per cento e i dati del 2015 indicavano in 110 miliardi di euro l’ammontare dell’evasione fiscale e contributiva. Il nerbo dell’economia nazionale sono le piccole imprese: su un totale di 4,3 milioni le “microimprese sono 4,1 milioni”. Tutte, ha aggiunto il ministro, soffrono un contesto poco favorevole e sono penalizzate dai tempi lunghi dei provvedimenti amministrativi e dei processi civili. Tria ha comunque garantito il massimo impegno per aumentare la crescita e l’occupazione anche per restituire all’opinione pubblica più fiducia nel sistema.

Alla cerimonia era presente buona parte del governo a cominciare dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha insistito sulla lotta all’evasione fiscale e alle truffe definita “un caposaldo dello Stato di diritto” mentre per il generale Giorgio Toschi, comandante della Guardia di Finanza, l’attività del Corpo ora si fonda sulla “semplificazione fiscale, sulla buona fede e sulla cooperazione tra le parti” e tende a ridurre “al minimo, ove possibile, l’invasività dei controlli”. Evasione fiscale e frodi, ha rimarcato Toschi, sono strettamente connesse a corruzione e criminalità organizzata che hanno ulteriori conseguenze negative come la distorsione dei mercati e una minore attrattività per gli investitori esteri.

I RISULTATI DELL’ATTIVITÀ

Il bilancio della Guardia di Finanza relativo all’ultimo anno e mezzo mostra numeri molto significativi e conferma quanto c’è da fare. A 1.000 grandi evasori fiscali sono stati confiscati 1,3 miliardi su un totale di 2,3 miliardi sottratti allo Stato. Le persone totalmente sconosciute al fisco individuate sono state 12.824 che hanno evaso 5,8 miliardi di Iva; 23mila i reati fiscali commessi da 17mila individui di cui 378 arrestati; molto significative sono le frodi al servizio sanitario: il 90 per cento dei controllati si è fatto curare gratis negli ospedali pubblici o in strutture private convenzionate senza averne diritto e le Fiamme gialle li chiamano “i furbetti del ticket”.

Fondamentale la lotta alle mafie, al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo: alle mafie sono stati confiscati beni per 2 miliardi e sequestrati altri per 3 miliardi con richieste di sequestro per 4,6 miliardi. Il valore del riciclaggio accertato ammonta a 3 miliardi e 756 segnalazioni sospette sono risultati legate al finanziamento del terrorismo internazionale, come ha dimostrato la recente operazione “Foreign fighters”. Infine, oltre a interventi sul mercato del falso e sulla contraffazione di banconote, significativo il contrasto al traffico di droga: il 50 per cento delle oltre 100 tonnellate di stupefacenti sequestrate dall’anno scorso a oggi è stato intercettato in operazioni aeronavali della Finanza.



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