Ancora una volta Sergio Mattarella fa appello all’unità dell’Europa, questa volta in occasione delle celebrazioni per la Giornata del Rifugiato e proprio mentre in Italia – ma non solo – il tema delle migrazioni domina l’agenda politica, dopo la chiusura dei porti alle navi non recanti bandiera italiana da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini, e il conseguente caso della nave Aquarius. “La comunità internazionale – ha detto il Capo dello Stato – deve operare con scelte politiche condivise e lungimiranti per gestire un fenomeno che interessa il globo intero. L’Unione Europea, in particolare – ha aggiunto Mattarella, richiamando alle responsabilità comuni dei Paesi membri -, deve saper intervenire nel suo insieme, non delegando solamente ai Paesi di primo ingresso l’onere di affrontare le emergenze”.
L’Italia, insomma, non venga lasciata sola ad affrontare una crisi che ha natura globale. Sono di ieri, infatti, i dati pubblicati dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, secondo cui nel 2017 sono state 68,5 milioni le persone costrette alla fuga nel mondo per persecuzioni, guerre violenze, tre milioni in più del 2016 e il 50% in più rispetto a un decennio fa.
“La tragedia dei rifugiati – donne, uomini e bambini costretti ad abbandonare le proprie case in cerca di un luogo dove poter vivere – è oggi sempre più drammaticamente attuale, come hanno sottolineato anche le Nazioni Unite”, si legge nel messaggio di Mattarella, in cui si rimarca il ruolo fondamentale dell’Italia: “Da tempo, l’Italia contribuisce al dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza nei confronti di quanti, costretti a fuggire dalle proprie terre, inseguono la speranza di un futuro migliore per sé e per i propri figli”, una responsabilità portata avanti da “moltissimi concittadini che, sul suolo nazionale, nel mediterraneo e in altre più lontane aree di crisi del pianeta tengono vivo lo spirito di umanità che – profondamente radicato nella nostra Costituzione – contraddistingue il popolo italiano”. Solidarietà, dunque, e principio di accoglienza che mai deve mancare, un messaggio forse indiretto alle forze politiche che stanno usando la linea dura sul tema.
Tuttavia, e in ragione della sua dimensione globale, è una crisi che non può essere affrontata dai singoli Stati. “La comunità internazionale – sottolinea Mattarella – deve operare con scelte politiche condivise e lungimiranti per gestire un fenomeno che interessa il globo intero”. La via tracciata dal Capo dello Stato va nella direzione del sostegno ai Paesi di origine dei flussi “aiutandoli a combattere carestie e malnutrizione, fornire adeguato sostegno ai Paesi limitrofi e alle aree soggette a ostilità”. “L’Italia – ha scritto il Capo dello Stato – promuove da tempo, nei consessi europei ed internazionali, una politica che si ispira ai principi della responsabilità, della solidarietà e della condivisione dei doveri e dei compiti tra tutti i Paesi interessati”, ed è inoltre impegnata in prima linea, alle Nazioni Unite, “nei negoziati in vista dell’adozione di un patto mondiale sui rifugiati, che rappresenta lo strumento per offrire risposte concrete e universalmente accettate”.