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Assia Montanino, l’amica di Di Maio e i nemici a prescindere

Sacrosanto attaccare e smontare alcuni provvedimenti azzoppati o privi di fondamento. Diritto che anche questa testata ha esercitato di recente. Vedi il dibattito politico e culturale sul decreto dignità. Altra cosa è accusare senza giri di parole il vice premier Luigi Di Maio di aver assunto “l’amica a 70 mila euro l’anno”, come apprendiamo stamani dal Giornale, ripreso poi da numerose testate online.

L'”amica” è Assia Montanino, 26 anni, grillina di Pomigliano D’Arco. Compaesana dunque del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. E assunta come “Segretario particolare” al Mise per accompagnare il ministro nei suoi incontri e curarne l’agenda. Problema numero 1: ha una laurea in economia ma nessuna esperienza in ruoli apicali. Problema numero 2: il suo curriculum non esiste sul sito del ministero. Numero 3: spariti in rete foto, video e notizie su di lei. Una magia – secondo la ricostruzione del quotidiano – fatta dai comunicatori del Movimento 5 stelle per nascondere dettagli “non in linea con competenze e meritocrazia”.

Il leader del Movimento 5 Stelle aggiunge qualche dettaglio: “La dottoressa Assia Montanino l’ho conosciuta 5 anni fa. È la figlia di un commerciante che ha denunciato i suoi usurai e ho avuto modo di conoscerla quando sono stato a far visita al padre per portargli la mia solidarietà”, spiega con un post su Facebook. Una giovane universitaria a cui Di Maio racconta di aver dato una opportunità di tirocinio presso la sua segreteria di vice presidente della Camera fino a darle, una volta sbarcato al Mise, la poltrona di segretario particolare.

Percorso sicuramente breve. Ma può giustificare un articolo con foto equivoche in bella vista della giovane come a compensare un curriculum mancato con tanto di confronto con le competenze di chi l’ha preceduta? Forse tali dettagli potranno stimolare la curiosità di alcuni.

Ma consigliamo di leggere in rassegna anche “Che ci faceva il putiniano Gianluca Savoini con Salvini in Russia” (Il Foglio) durante i recenti delicati incontri con i rappresentanti del Consiglio per la sicurezza nazionale della Federazione Russa e il ministro dell’Interno russo. Un incontro di alto livello sulla sicurezza e sul terrorismo per il quale il ministro dell’Interno ha voluto al suo fianco il presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia. Una presenza legittimata dal ministero, sottolinea l’ex collaboratore di Maroni e dello stesso Salvini, e per di più senza elementi “top secret”.

Certamente con elementi di riservatezza, aggiungiamo noi.

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