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Brividi e rassicurazioni. Ecco cosa è successo al summit della Nato

Chi vuole avere a che fare con Donald Trump dovrà abituarsi alle sue intemperanze, considerate dallo stesso capo di Stato americano come un buon modo per negoziare. Dopo le pesanti accuse di ieri alla Germania, oggi il copione si è riproposto a Bruxelles, durante la seconda e conclusiva giornata del vertice Nato.

LE MINACCE DI TRUMP

A un certo punto, rivelano fonti diplomatiche che hanno trovato spazio anche su un paio di agenzie, sembra che l’inquilino della Casa Bianca abbia intimato di far saltare tutto, minacciando di sfilare gli Usa dall’Alleanza in mancanza di un aumento immediato delle spese militari da parte dei Paesi membri. Durante il suo intervento alla sessione di lavoro dedicata ai rapporti tra Nato e Ucraina, il magnate newyorkese sarebbe tornato ad attaccare Berlino e si sarebbe anche rivolto agli altri alleati con toni ancora più forti di quelli del giorno precedente. Circostanza che ha visto una rapida e netta smentita dell’Alleanza, ma che viene in qualche modo confermata da più parti.

LA RIUNIONE STRAORDINARIA

Fatto sta che, di lì a poco, c’è stata notizia di una riunione straordinaria dei 29 membri della Nato tenuta a margine del summit, con l’intento di discutere della questione relativa proprio alle spese degli alleati. E la richiesta del meeting sarebbe giunta direttamente da Washington, dopo pressioni da parte di Trump.

LE FIBRILLAZIONI

La fibrillazione ha immediatamente travolto il vertice e messo in imbarazzo due senatori Usa, la democratica Jeanne Shaheen e il repubblicano Thom Tillis. I due, proprio in quel momento – durante un incontro parallelo al summit svolto alla presenza di circa 400 esperti e rappresentanti dei mondi diplomatico, militare, dei think tank e politico – stavano rimarcando il voto con cui, alla vigilia del vertice, il Senato americano aveva approvato una mozione per rimarcare l’impegno del Congresso a favore dell’Alleanza che “nessuno mette in discussione”.

IL PRESIDENTE SORPRENDE TUTTI

Dopo una manciata di minuti, mentre si rincorrevano ormai voci secondo le quali il presidente americano avesse addirittura lasciato il vertice, l’inquilino della Casa Bianca ha convocato una conferenza stampa a sorpresa nella quale ha ribaltato quanto emerso fino a quel momento per vie non ufficiali. “Penso che probabilmente potrei” decidere l’uscita degli Usa dalla Nato senza l’autorizzazione del Congresso, “ma non è necessario”, perché i membri dell’Alleanza si sono dimostrati “tutti d’accordo ad aumentare il loro contributo”, ha sottolineato. Il presidente francese Emmanuel Macron ha poi precisato che “il comunicato è chiaro: riafferma l’impegno del 2% (di spesa per la difesa del Pil) entro il 2024”. “Ci sarà un aumento quantificabile in 33 miliardi di dollari in più” (già previsto, hanno detto alcuni al vertice, ndr), “con il contributo dei vari Paesi senza tener conto degli Stati Uniti”, ha rimarcato invece Trump.

Senz’altro una buona notizia, hanno evidenziato molti dei presenti al summit. Malgrado le tensioni e le modalità comunicative di Trump, da ambienti diplomatici di diversi Paesi è trapelato che il presidente non ha mai davvero pensato di uscire dalla Nato, ma solo di parlare alla pancia del proprio elettorato e dare l’idea di aver portato a casa un risultato importante. L’Alleanza tiene ancora, e la soddisfazione per un esito considerato fin lì incerto sono palpabili. Ma le preoccupazioni, non lo nega nessuno, restano tutte.



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