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Ordigni contro la Lega e spari contro gli immigrati. Tensione sempre più alta

terrorismo Angelosanto , Alli, Poliziotti al meeting di Cl

Mentre la tragedia di Genova concentra l’attenzione di tutta Italia per i soccorsi ancora in atto e per le polemiche, due episodi sono la spia di tensioni sotterranee molto diverse tra loro: gli ordigni anarchici presso la sede della Lega a Treviso e l’ennesimo immigrato ferito da uno sparo ad Aprilia.

Gli investigatori pensano che i due ordigni sistemati presso la sede leghista facessero parte di un piano preciso: la prima esplosione avrebbe dovuto far accorrere i poliziotti che dovevano essere colpiti dai chiodi contenuti in una pentola a pressione, il secondo ordigno che è stato disinnescato dagli artificieri. La rivendicazione è della cellula “Haris Hatzimichelakis / Internazionale” e pubblicata sul sito di controinformazione roundrobin.info, attivo dallo scorso anno. La cellula anarchica fa riferimento anche a Santiago Maldonado, attivista argentino morto nell’ottobre scorso. Il fenomeno degli anarco-insurrezionalisti è monitorato costantemente dall’antiterrorismo e periodicamente, soprattutto in momenti di maggiore tensione politica, riemerge con attentati di vario genere. Nell’ultima relazione dei servizi segreti al Parlamento furono indicati undici episodi di matrice anarchica in regioni centrali e settentrionali nel 2017: ordigni, plichi esplosivi e altri eventi. Il riferimento a Santiago Maldonado fu fatto per la prima volta il 7 dicembre scorso quando esplose un ordigno davanti alla stazione dei Carabinieri di San Giovanni a Roma. Secondo l’intelligence, fu un tentativo di rilanciare l’azione eversiva “anche in un orizzonte internazionale”. Nella rivendicazione odierna si attaccano genericamente “politici, sbirri e loro tirapiedi”.

L’altro, e del tutto diverso episodio, è avvenuto ad Aprilia, in provincia di Latina, dove tre ragazzi sono stati denunciati dai Carabinieri per aver sparato un colpo con un fucile ad aria compressa ferendo al piede un immigrato che passeggiava a Ferragosto e che se l’è cavata con cinque giorni di prognosi. I tre si sono giustificati dicendo che i colpi sarebbero partiti per sbaglio. Sta di fatto che in un paio di mesi sono stati denunciati 14 casi a danno di immigrati con un morto e 12 feriti, per la gran parte colpiti da proiettili sparati da armi ad aria compressa. Va ricordato che proprio ad Aprilia il 29 luglio un marocchino fu colpito da un paio di persone che lo inseguivano ritenendolo un ladro. Poco dopo morì e c’è un’inchiesta per omicidio preterintenzionale.

Che cosa hanno in comune episodi radicalmente diversi? Segnalano una situazione di grande tensione: gli anarchici si rifanno vivi cercando di insinuarsi nel malessere e colpiscono la Lega come simbolo del nuovo potere “reazionario”; il ripetersi incessante di episodi “casuali” contro immigrati prova invece l’inconscio convincimento secondo cui oggi certe azioni sono possibili, se non lecite. Sia per le tensioni derivanti dalla tragedia di Genova che ha ricadute pesantissime anche sull’economia, sia per il settembre di fuoco che il governo sta per affrontare tra una difficile Legge di stabilità e le fibrillazioni dei mercati, le prossime settimane faranno tenere le antenne dritte a chi si occupa di ordine pubblico. Lo scontro politico fa parte della democrazia purché non si superino quei limiti oltre i quali la situazione può sfuggire di mano.



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