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Foa si dimetta. Il tradimento della Lega è il decreto dignità. Parla Ruggieri (Forza Italia)

basilicata

Agli italiani non interessa chi fa il presidente della Rai, interessano i temi toccati dal decreto dignità come il lavoro, l’economia, le imprese. Se ci si è soffermati sulla questione Rai è proprio per trasmettere un messaggio: la Lega torni ad essere di centrodestra e proponga a Berlusconi un’alternativa a Foa, così da sbloccare un’inutile empasse. Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai, non indugia un attimo nel percorrere la diatriba che vede protagonisti gli “alleati” della coalizione di centrodestra in una partita che poco ha a che vedere con la nomina del presidente Rai e tanto con il rapporto tra Forza Italia e Lega. “Se fossi stato in Foa mi sarei già dimesso”, spiega il deputato a Formiche.net, e dà un suggerimento a Salvini: per la presidenza di viale Mazzini proponga il nome di una donna, dato che tutte le nomine di questo governo sono state al maschile.

Perché ci si è incagliati sulla nomina del presidente della Rai?

Agli italiani di chi fa il presidente della Rai non interesa niente, giustamente, perché hanno altre priorità che vengono tradite puntualmente da questo governo. Se fermiano 300 persone per strada e gli chiediamo chi è il presidente della Rai fanno tuti scena muta, quindi questo per chiarire che non è una priorità. La priorità vera, che illustra quanto il comportamento della Lega al governo sia deludente – un governo, peraltro, che non è quello uscito dalle urne, ma un governo di intese – è quello relativo al decreto dignità, che è stato votato ieri e contro il quale Forza Italia si è opposta per quanto ha potuto. È un provvedimento che tradisce chi ha un lavoro a tempo derminato, chi lo cerca e chi dovrebbe darlo, cioè gli imprenditori che da questo governo incassano solo un pregiudizio, mentre dovrebbero essere considerati con più cura, dato che sono coloro che possono creare lavoro in Italia. È questa la priorità, non la presidenza della Rai. Le parla uno che non ha la minima antipatia politica ne tantomeno personale per Matteo Salvini.

La Lega si sarebbe dovuta comportare diversamente sul decreto dignità?

Gli scorsi giorni alla Camera ho sentito parole dai banchi della Lega – perché da quelli dei 5 Stelle non mi posso aspettare nulla, è gente che non ha mai fatto niente in vita sua e il lavoro lo schifa – un discorso che nemmeno Cofferati 20 anni fa. Cofferati 20 anni fa avrebbe detto cose più indulgenti verso chi ha il coraggio di fare impresa in Italia rispetto a quelle dette dalla Lega.

Ma l’empasse è sulla Rai. che succede?

Per la Rai la questione è molto semplice: la Lega deve scegliere se vuole risolvere un problema per chi lavora in azienda Rai, oppure crearne uno politico utilizzando la Rai come pretesto. È una scelta che devono fare loro, perché obiettivamente a noi basta, come abbiamo sempre fatto anche a parti inverse, anche a pesi contrattuali e politici invertiti rispetto ad oggi, ricevere una chiamata. “Avrei pensato a questo, ti va bene?” e si chiude in un secondo netto. Se invece che proporre, la Lega ci impone una cosa e poi ci dice; “Accodatevi”, allora vuol dire che non le servono i nostri voti, che può fare da sola. Il problema, però, è che deve passare in Vigilanza e siccome la legge dice che ci vogliono 2/3 dei voti allora forse la Lega dovrebbe avere un atteggiamento un pochino più rispettoso e meno da bulli.

Quindi finché la Lega non chiama e propone un nome alternativo, Forza Italia non vota la proposta della Lega.

Forza Italia ha già votato su Foa, che io non ho il piacere di conoscere e su cui non posso dire né bene né male. Però obiettivamente non abbiamo ricevuto neanche un sms, eppure i nostri voti servivano perché la legge dice 2/3 di voti. Se ti servono i nostri voti, almeno per amicizia visto che governiamo insieme in mezza Italia e lo facciamo molto bene, uno dice “Mando un sms a Berlusconi: ‘Senti presidente, avremmo in mente Foa, che ne pensi?'”. Si discute 5 minuti, se è Foa si appoggia Foa, se Foa non va bene perché magari ha un curriculum molto debole, perché magari non lo conosce nessuno, e perché magari non avendo mai lavorato in tv in vita sua non riesce a compensare quello che è il rischio di una cinquestellizzazione della Rai, allora uno dice: “Beh sai che c’è Matteo, forse ci metterei qualcuno di più solido”, e si scarta, nell’interesse della Ria, mica nostro, e si trova un nome serio. Tutto qua.

Secondo lei Foa si dovrebbe dimettere?

Io se fossi stato in Foa mi sarei dimesso dopo il voto della vigilanza. Anche perché non dimettendosi Foa, sulla cui buona fede io non nutro nessun dubbio, lascia pensar male tutti gli altri.

Cosa intende?

C’è gente che si comincia a domandare: “Ma questo qui non è che non ha più il lavoro a cui tornare e quindi dobbiamo usare la presidenza Rai per dargli uno stipendio a mo’ di ammortizzatore sociale?”.

Foa ha detto che si rimette alle decisioni dell’azionista della Rai, che è il ministero del Tesoro, quindi Tria. Cosa si aspetta dal ministro?

In un Paese normale, se ci fosse di mezzo gente normale, il ministro avrebbe osservato che il nome da lui indicato e dal cda eletto, è stato bocciato nell’unico passaggio veramente importante, cioè quello della Vigilanza e allora si porrebbe il problema di come andare oltre nell’interesse della Rai, di chi paga il canone e dei dipendenti della Rai che aspettano di avere un presidente. Circostanza questa che si può sbloccare in 10 secondi netti se alla Lega interessa risolvere un problema anziché crearlo.

In questo momento non c’è nessun dialogo a perto con la Lega su questi temi?

No, dopo l’incontro tra Salvini e Berlusconi dell’altra mattina credo di no, ma io non sono al corrente di tutto, quindi potrebbe anche esserci stato.

Insomma, Salvini non dovrebbe blindare Foa ma aprire al dialogo.

Ci sono un miliardo di nomi per fare il presidente della Rai, che ricordiamolo è una figura di rappresentanza ma di nessun potere operativo. Il potere operativo, dopo la riforma della Rai, è tutto in mano all’amministratore delagato, il presidente può vigilare sull’operato dell’ad affinché non esageri, perché è il presidente del Cda. Allora, io dico con molta serenità: mettiamoci lì e parliamo, se vi servono i nostri voti. Altrimeti andateli a chiedere al Partito democratico che ne ha quanti noi. Se la Lega e i 5 Stelle vogliono chiudere un accordo col Pd sono liberi di farlo, ma altrimenti possiamo passare oltre velocemente e pensare alla vera emergenza di questo Paese, che da ieri grazie alla complicità della Lega si aggrava, perché il decreto dignità farà più dannii della grandine d’estate.

State chiedendo alla Lega di rispettare l’alleanza pre elettorale?

Lega e Forza Italia governano assieme regioni come il Veneto, dove gli imprenditori sono neri per il decreto dignità, la Lomabrdia, idem come il Veneto, gli imprenditori neri, la Liguria, idem come Veneto e Lombardia, il Molise, la Sicilia, metà dei comuni italiani, quindi problemi di rapporto sulle cose serie non ce ne sono. Mi domando perché debbano sorgere su argomenti così marginali come la presidenza della Rai in cui noi, tanto per essere chiari, non vogliamo neanche mezza poltrona. Quella che vedremo da settembre sarà la Rai soltanto della Lega e dei 5 Stelle con grandi inchieste sulle scie chimiche, con grandi inchieste sui falsi sbarchi sulla Luna, con grandi inchieste sull’inesistenza dell’Isis, tutte queste cavolate che vengono propugnate apertamente e da tanto tempo dai 5 Stelle.

Quali sono i temi su cui la Lega deve concentrarsi, allora?

La Lega deve tornare di centrodestra sui temi del lavoro, dell’economia, della giustizia, delle infrastrutture e di tutto ciò che separa noi di centrodestra – che siamo per un’Italia facile, a portata di tutti, delle opportunità e della modernità – da una banda, una setta di nerd medievali che in vita sua non ha fatto mai niente e detesta chi invece prova a fare qualcosa. Questa è la vera separazione culturale che riguarda il centrodestra e i 5 Stelle. Per quanto riguarda la difficoltà, che fa veramente ridere, di designare un presidente della Rai presentabile, francamente mi pare che Lega e Forza Italia abbiano fatto 5 mesi fa liste elettorali selezionando qualcosa come 700 candidati insieme e non c’è stato mezzo problema. Può esserlo fare il presidente della Rai? Penso di no.

Salvini però non sembra molto propenso a tornare indietro su Foa, anzi ha lanciato un appello a chi, in Forza Italia, non è d’accordo con queste ultime scelte…

Ma se Salvini si vuole prendere persone che hanno intenzione di fare i riciclati, nessuno glielo può impedire. Salvini si ricorderà perfettamente quanto noi siamo passati sopra, ad esempio, un anno fa alla sua indicazione di boicottare la nomina di Tajani, nostro candidato a presidente del Parlamento Europeo e non mi pare che Berlusconi abbia messo in discussione un’alleanza storica e solida che appunto governa mezza italia. In assoluto, è molto più grave di un mancato appoggio di Forza Italia a un debole candidato per la presidenza della Rai. Che poi già il fatto che Foa venga difeso dai 5 Stelle per me, per me Andrea Ruggeri, è un motivo per non votarlo mai. Se la Lega avesse proposto me, per le stesse ragioni che le dicevo prima, mi sarei votato contro. Salvini non faticherà assolutamente a capire che per raggiungere i due terzi della Vigilanza non ci vuole niente, basta puntare su un altro nome.

Ha qualche suggerimento?

Visto che le nomine che hanno fatto fino ad ora quelli del governo sono tutti al maschile, forse si potrebbe puntare su una donna.

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