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Il governo non aiuta Rousseau. Risultati (deludenti) per le regionarie del M5S

Mentre l’attualità politica vede decreto dignità, razzismo e nomine Rai al centro dell’attenzione, sulla piattaforma online del Movimento 5 Stelle si sono tenute, il primo agosto, le votazioni per la selezione dei candidati alle prossime regionali in Abruzzo, Basilicata, Sardegna e Trentino Alto Adige. Non stupisce la consultazione della base da parte del Movimento, così come non sorprende la partecipazione alle consultazioni, non particolarmente alta. Inoltre, al di là dei risultati che designano i candidati per le prossime regionali e provinciali, si nota che le consultazioni per l’Abruzzo sono state sospese e rimandate a data da destinarsi e c’è chi, dalla base del Movimento, si chiede se sia per i problemi con i Meetup storici che ormai non vengono più considerati come un tempo.

Ma andando con ordine, i risultati delle regionarie sono stati pubblicati ieri sul Blog delle Stelle: in Basilicata, si legge, “i due candidati più votati delle rispettive due province che possono avanzare la candidatura alla carica di Presidente sono (in ordine alfabetico): Donvito Grazia Maria, Leggieri Gianni, Mattia Antonio e Perrino Giovanni. Tra questi nominativi, chi desidera avanzare la candidatura alla Presidenza della Regione deve rispondere entro il termine perentorio delle ore 14 di domani, sabato 4 agosto, all’email ricevuta”. Si sottolinea, poi, che in questo caso il numero dei voti ricevuti saranno resi noti dopo le votazioni per il presidente. In Sardegna, il candidato presidente del MoVimento 5 Stelle sarà Mario Puddu che ha ricevuto con il 54% delle preferenze espresse, ossia 981 voti su 1084 voti espressi. Per il Trentino, il candidato presidente del MoVimento 5 Stelle sarà Filippo Degaspericon il 91% delle preferenze espresse, ossia 264 voti su 288 voti espressi, mentre il candidato presidente per il consiglio provinciale dell’Alto Adige sarà Nicolini Diego, con 41 voti ricevuti su 246 (con un solo voto di distacco dal secondo, Giuseppe Pedevilla, che ha ricevuto 40 preferenze). Il numero dei votanti, come ha sottolineato anche il Giornale oggi, non è certo confortante per un Movimento che fa della democrazia diretta il suo cavallo di battaglia: il totale dei votanti per le varie consultazioni, infatti, è di 3538, “come un piccolo Paese della provincia italiana”, si legge.

La votazione per le liste abruzzesi, con il rispettivo presidente, sono state invece sospese e rimandate a data da destinarsi. “Sono in corso accertamenti da parte del collegio dei probiviri su alcuni dei potenziali candidati per l’Abruzzo – si legge nel post -. Sarà necessario concludere gli accertamenti prima della ripetizione delle regionarie. Le votazioni per l’Abruzzo saranno quindi rischedulate assieme a quelle per il Piemonte salvo la giunta regionale abruzzese cada prima del termine naturale”. Non è la prima volta che in Abruzzo si incontrano problemi per la formazione delle liste. Un attivista iscritto al Movimento, contattato da Formiche.net, ha infatti spiegato che già durante le parlamentarie alcuni iscritti storici del Movimento non erano riusciti a presentare la candidatura per le elezioni del 4 marzo e che avevano visto la loro autocandidatura bloccata senza alcuna apparente ragione. “La mia candidatura – spiega ancora l’iscritto al Movimento, attivo nei Meetup locali dal 2013 – era stata rifiutata e non avevo potuto candidarmi alle parlamentarie nonostante rispondessi a tutti i requisiti presenti nel regolamento del Movimento”. Insomma, in Abruzzo torna a presentarsi un problema non solo con la piattaforma, ma proprio con la selezione dei candidati da parte dello staff del Movimento. “Ormai le decisioni non vengono più prese dalla base, ma vengono imposte dall’alto – spiega ancora l’attivista grillino – e la natura stessa del Movimento, il principio di ‘uno vale uno’, viene messo da parte in attesa delle indicazioni dei parlamentari eletti nella zona, che decidono le liste e poi comunicano localmente chi candidare e chi no”. Per questa ragione, sono stati anche chiesti accertamenti alla Procura sulla validità del voto, senza nessuna denuncia, ma solo per “chiarire se le procedure siano valide oppure no, dato che dallo staff del Movimento non arriva nessuna risposta”.

A leggere i commenti online, poi, lo scontento non manca neanche nelle regioni in cui la votazione è andata a buon fine: “Salve – scrive un utente – vorrei sapere il motivo per cui sono stato escluso dalle regionarie per la Sardegna, provincia di Nuoro”, così come segnalato anche dall’attivista abruzzese. Insomma, da una parte il Movimento 5 Stelle è ormai forza di governo, impegnata a portare avanti le istanze che l’hanno reso un partito in grado di raccogliere oltre il 32% di consensi, ma dall’altra i problemi di comunicazione e gestione delle realtà locali scricchiola, soprattutto in relazione ai gruppi storici che dalla nascita del Movimento si muovono sul territorio.

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