Calano gli sbarchi così come il numero delle domande di protezione internazionale accolte e resta alta l’attenzione verso il terrorismo con continue espulsioni di soggetti vicini al jihadismo. Come da tradizione, a Ferragosto il ministero dell’Interno ha diffuso il bilancio dell’attività dell’ultimo anno, insieme con le cifre dei mesi di giugno e luglio 2018, stavolta in concomitanza con la visita del ministro Matteo Salvini a San Luca, in Calabria.
CALO DEGLI SBARCHI
Dal 1° agosto 2017 al 31 luglio scorso sono sbarcati 42.700 migranti, pari al 76,6 per cento in meno rispetto all’analogo periodo precedente. Con i dati aggiornati dal Viminale al 14 agosto siamo a un calo dell’80,2. Il 20 per cento è costituito da tunisini, seguiti da eritrei e nigeriani, il 65 per cento parte dalla Libia, anche se il calo rispetto alle partenze di quel Paese è dell’86,9 per cento, e il 15 per cento dalla Tunisia. Al 31 luglio scorso 160.458 immigrati erano nelle strutture italiane: 440 in hotspot, 132.287 nei centri di accoglienza e 27.731 nel sistema Sprar.
RICHIESTE DI ASILO E RIMPATRI
Negli ultimi 12 mesi sono state presentate 82.782 richieste di asilo rispetto alle oltre 144mila dello stesso periodo precedente e ne sono state esaminate 89.054. La tendenza è per un calo dell’accoglimento delle richieste: solo il 39 per cento rispetto a un diniego pari al 53,8 mentre il 7,2 ha avuto altri esiti. In particolare, si è più che dimezzata la protezione sussidiaria (dal 13,4 al 5 per cento) mentre restano più o meno stabili lo status di rifugiato (7,1 per cento rispetto al 7,6 precedente) e la protezione per motivi umanitari (26,9 rispetto al 28) che resta la più consistente. Nei mesi di giugno e luglio, cioè dall’inizio del governo Conte, è sbarcato l’85,4 per cento in meno di immigrati e gli scafisti arrestati sono stati 46 rispetto ai 77 degli stessi mesi del 2017.
I Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri) attivi sono 6 con 880 posti disponibili: Torino, Roma, Bari, Brindisi, Palazzo S. Gervasio (Potenza) e Caltanissetta; altri 4 sono in fase di attivazione con 400 posti complessivi: l’ex carcere di Macomer (Nuoro), Modena, Gradisca d’Isonzo (Gorizia) e Milano. Riguardo ai rimpatri, il Viminale ne indica 6.833 negli ultimi 12 mesi rispetto ai 6.378 del periodo tra l’agosto 2016 e il luglio 2017, cui si aggiungono 1.201 rimpatri volontari assistiti. Le cifre sembrano contrastare con quelle diffuse lo scorso 22 novembre dall’allora ministro Marco Minniti che alla Camera indicò in 17.405 gli stranieri allontanati dal 1° gennaio al 5 novembre dell’anno scorso, una cifra superiore anche alla somma dei numeri di due anni (2016-2018) diffusi oggi. Gli stranieri regolari sono invece poco più di 4,1 milioni.
LE ESPULSIONI DI TERRORISTI
Non cala l’attenzione verso il mondo jihadista. Nei 12 mesi fino al 31 luglio scorso ci sono state 108 espulsioni per motivi di sicurezza, ma ad agosto se ne sono aggiunte altre 8 per un totale di 315 dal gennaio 2015 e di 78 quest’anno. Aumenta anche il numero degli arrestati da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza che sono stati 43 rispetto ai 24 dei 12 mesi precedenti, mentre è salito a 135 il numero dei foreign fighter monitorati (l’ultimo dato conosciuto era 131) di cui 48 morti e 26 tornati in Europa. I controlli continuano a tappeto: in un anno sono state controllate oltre 510mila persone, più di 195mila auto e 316 motonavi.
LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Nell’ultimi anno sono stati arrestati 1.662 mafiosi, in linea con i 1.627 dei 12 mesi precedenti, con 53 latitanti di rilievo rispetto ai 45 precedenti. Ci sono stati anche 22.650 sequestri di beni, tra cui 1.078 aziende, per un valore di circa 4,6 miliardi di euro, e 9.620 confische, di cui 477 aziende, per un totale di 3,2 miliardi. Salvini, che parlava a San Luca, ha sottolineato che gli arresti in Calabria contro la ‘ndrangheta sono triplicati in un anno e che in Italia c’è un calo dei delitti. Nell’ultimo anno, infatti, sono stati 2 milioni 240mila, circa 210mila in meno rispetto all’anno precedente: gli omicidi sono scesi da 371 a 319, le rapine da 31.904 a 28.390, i furti da 1,3 milioni a meno di 1,2. Segnali positivi che però, soprattutto in certe aree, si scontrano con una diversa percezione di sicurezza dei cittadini.
VIOLENZA DI GENERE E SICUREZZA STRADALE
Calano del 26,3 per cento le denunce per stalking a fronte di un aumento del 20,7 per cento degli ammonimenti del questore e del 33,1 degli allontanamenti. Mentre il governo pensa di inasprire le sanzioni per gli automobilisti, soprattutto nel caso di uso del telefono alla guida, gli incidenti sono aumentati da 74.604 a 75.541 pur con un calo di morti e feriti.