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Così il riciclo della plastica cresce in Europa e in Italia

plastica

Cresce in Italia l’industria del riciclo della plastica: nel 2017 sono state avviate a riciclo oltre il 43% degli imballaggi raccolti. Solo Germania e Spagna hanno fatto meglio in Europa. Tra il 2005 e il 2017 gli imballaggi avviati a recupero sono cresciuti del 64%, portando al Paese un beneficio economico di oltre 2 miliardi di euro per la materia prima non consumata, per la produzione di energia e per il risparmio di emissioni di CO2.

I dati sono contenuti nel Green Economy Report, realizzato da CoRePla, il Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Un’approfondita analisi sul settore del riciclo della plastica e sulle prossime sfide che lo attendono anche alla luce delle nuove normative comunitarie, il cosiddetto “Pacchetto sulla Circular Economy”, approvate a Bruxelles prima dell’estate e che dovranno essere recepite dagli Stati membri negli ordinamenti nazionali entro due anni. Il rapporto contiene, inoltre, una rendicontazione ispirata ai principi della green economy delle attività del Consorzio in questi anni.

“L’economia circolare – sottolinea Antonello Ciotti, presidente di CoRePla – è un fattore propulsivo e determinante di competitività sui mercati nazionali ed esteri. Stimolare la ricerca per innovare ed arricchire le proposte nel campo del riciclo rivolte al mondo industriale è l’obiettivo del Consorzio. Gli scenari futuri andranno sviluppati con tutti gli attori della filiera e con il supporto e la guida del legislatore”.

Per il viceministro dello Sviluppo Economico, Dario Galli, “il settore del riciclo rappresenta un tema di fondamentale importanza per lo sviluppo e la crescita economica del nostro Paese. L’Italia, bisogna sempre ricordarlo, rappresenta uno dei paesi industriali più avanzati al mondo pur non essendo ricca di materie prime. Ma il nostro saper trasformare ci ha permesso di entrare tra le principali potenze economiche mondiali. Per il futuro, reputo fondamentale sostenere lo sviluppo e la crescita di questo settore, poiché non rappresenta soltanto un motore di crescita economica ed occupazionale, ma un vero e proprio new deal di crescita culturale del Paese verso un domani più sostenibile”.

L’Europa è il secondo produttore mondiale di materie plastiche dopo la Cina; l’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Germania. Gli imballaggi in plastica raccolti in Europa nel 2016 sono stati 16 milioni e 700 mila tonnellate, oltre il 60% di tutta la plastica raccolta. Il riciclo, con un tasso del 41%, rappresenta la prima opzione degli imballaggi raccolti, seguita dal recupero energetico (39%) e dalla discarica (20%). La modalità di gestione a maggior tasso di crescita, negli ultimi 10 anni, è stato proprio il riciclo con un +75%. Che è destinato ad aumentare ulteriormente, visti gli obiettivi ambiziosi previsti dalla nuova direttiva: 50% entro il 2025 e 55% al 2030. Secondo il rapporto, il modello italiano di gestione degli imballaggi in plastica, risponde già oggi a molti dei criteri introdotti dalla nuova Direttiva Quadro sui Rifiuti.

“Negli ultimi due decenni – osserva Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile – anche grazie all’azione dei Consorzi, in Italia si è passati da un sistema di gestione dei rifiuti basato principalmente sulla discarica, ad uno fortemente orientato al recupero e al riciclo. Questa trasformazione ha interessato anche gli imballaggi in plastica: nel 2017 in Italia è stato avviato a recupero di materia ed energia l’82% dell’immesso al consumo; in particolare è stato avviato a riciclo oltre il 43%, un dato in costante crescita e superiore alla media europea”.

Nel 2017 il Consorzio CoRePla ha superato il milione di tonnellate di imballaggi in plastica raccolte. Tra il 2005 e il 20017 si è evitato l’utilizzo di oltre 3 milioni di tonnellate di materia prima vergine; il consumo di 71 mila GWh di energia primaria (il 15% di quella consumata in Italia nel 2016) e l’emissioni in atmosfera di 6 milioni di tonnellate di CO2, con oltre 2 miliardi di euro di vantaggi economici. Sempre più capillare il servizio di raccolta differenziata, con 7 mila e 300 Comuni serviti, pari al 97% della popolazione. Sempre nel 2017 il Consorzio ha erogato ai Comuni 310 milioni di euro quali corrispettivi per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio in plastica.

“I dati presentati oggi – ha concluso Salvatore Miccillo, sottosegretario al ministero dell’Ambiente – confermano che nel riciclo degli imballaggi l’Italia è un’eccellenza europea, e questo grazie anche all’azione dei Consorzi; ma nel riciclo della plastica dobbiamo fare di più. Dai primi provvedimenti di questo Governo, in linea con la nuova direttiva europea sui rifiuti, è chiara la nostra intenzione di introdurre miure verso la realizzazione di un modello di economia circolare, promuovendo un uso razionale dei prodotti in plastica e incentivando il riciclo e la raccolta differenziata di qualità”.


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