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Chi è Nicolò Falsaperna, il nuovo segretario generale della Difesa

magrassi

Sarà il generale Nicolò Falsaperna a prendere il posto del generale Carlo Magrassi alla guida del segretariato generale della Difesa e della direzione nazionale armamenti. Lo ha deciso, su proposta del ministro Elisabetta Trenta, il consiglio dei ministri di ieri, riunitosi a palazzo Chigi sotto la presidenza del premier Giuseppe Conte. “Buon lavoro in questo incarico di grande rilievo per tutta la Difesa”, ha augurato la titolare del dicastero di palazzo Baracchini.

CHI È NICOLÒ FALSAPERNA

Generale di corpo d’armata dell’Esercito italiano, Falsaperna ha assunto nell’ottobre dello scorso anno l’incarico di vice segretario generale della Difesa e vice direttore nazionale armamenti. Precedentemente, sempre all’interno di SegreDifesa, ha guidato la Direzione lavori e demanio e, ancora prima, è stato vice capo di gabinetto del ministro di palazzo Baracchini. Classe 1958, ha servito il Paese all’estero e in Italia, anche con diversi incarichi nello Stato maggiore dell’Esercito. Tra il 1996 e il 1997, come Comandante del 1° Battaglione Genio Ferrovieri dell’Esercito, ha operato in Bosnia nell’ambito della Forza di schieramento della Nato (Sfor). Poi, divenuto generale di brigata nel 2007, ha comandato la Brigata meccanizzata “Aosta” impiegata in Kosovo per partecipare all’operazione Joint Enterprise.

IL GENERALE MAGRASSI

Falsaperna prenderà il posto del generale di squadra aerea Carlo Magrassi, vertice di SegreDifesa/Dna dall’ottobre del 2015, un incarico arrivato dopo essere stato consigliere militare di palazzo Chigi e capo di gabinetto del ministro della Difesa. Negli ultimi tre anni, Magrassi ha avuto il compito di guidare la struttura che si occupa di attuare tutte le direttive del ministro in materia di alta amministrazione, indirizzo e coordinamento delle attività della Difesa.

IL RUOLO

A SegreDifesa spetta d’altronde anche la gestione delle risorse finanziarie, nonché il compito di tradurre le decisioni politiche in attività contrattuali e amministrative. Altrettanto delicato il ruolo in termini di politica degli armamenti. È infatti la Direzione nazionale ha mettere in pratica la definizione e l’indirizzo delle attività di studio, ricerca e sviluppo, acquisizione e produzione (“anche in un contesto di cooperazione internazionale”) finalizzate a dotare le Forze Armate dei mezzi e materiali necessari per svolgere la loro missione. Tutto questo, passa per il difficile compito di armonizzare gli obiettivi della Difesa con quelli di sviluppo e produzione dell’industria nazionale, anch’esso di competenza del segretario generale della Difesa e direttore nazionale armamenti. Quest’ultimo, come prevede la normativa, è nominato con decreto del presidente della Repubblica, previa deliberazione dei Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa, sentito il capo di Stato maggiore della Difesa, attualmente il generale Claudio Graziano.

LE SFIDE

A Falsaperna andrà dunque un compito delicato, che il generale conosce d’altronde piuttosto bene essendo stato vice di Magrassi negli ultimi tre anni. Nel campo della Difesa, si avvicinano infatti sfide importanti per il sistema-Paese, che chiamano in causa anche l’attiva di SegreDifesa / Dna. Tra tutte, la Difesa europea, con la Commissione pronta a stanziare un fondo da 13 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Da tempo, il generale Magrassi ha avvertito sui rischi che l’Italia corre se rinuncia ad avere un ruolo proattivo e, soprattutto, se non torna a investire con convinzione nel comparto. In ballo c’è la competitività del nostro sistema-Difesa, una partita da giocare di fronte all’attivismo di Francia e Germania. Ci sono poi le riforme interne, dall’attuazione del Libro bianco presentato nel 2015 alle richieste che giungono dall’industria, a partire da una programmazione di investimenti a più lungo respiro (almeno sessennale) e dal sostegno all’export. Tutto questo, è chiaro, attiene prima di tutto alla politica. Ma poi sarà compito (anche) del segretariato generale mettere in pratica molte delle decisioni che arriveranno.


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