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Chi è Domenico Fanizza, l’uomo indicato da Tria al vertice Fmi

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Chi è Domenico Fanizza, l’uomo che avrebbe fatto rialzare la temperatura tra Movimento Cinque Stelle e Ministero dell’Economia? Nei giorni scorsi i 5 Stelle si sarebbero irritati per la decisione del Tesoro di procedere a una nomina molto importante senza consultarsi con i partiti di maggioranza.

Il titolare del Mef, Giovanni Tria, ha infatti indicato Fanizza, che oggi rappresenta l’Italia e altri Paesi nella African Development Bank,  per l’executive board del Fondo Monetario Internazionale, al posto di Alessandro Leipold. Quest’ultimo era stato nominato dal governo di Paolo Gentiloni a settembre del 2017, al posto di Carlo Cottarelli. In passato anche Pier Carlo Padoan ha ricoperto quell’incarico.

Nel settembre del 2017 l’allora ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, designò Leipold, allora capo economista del Lisbon Counsil, all’executive board del Fmi. Anche in qule caso la procedura non passò attraverso un incrocio con le forze politiche dell’allora maggioranza. Il successore di Cottarelli fu indicato da Padoan (a sua volta un ex direttore esecutivo per l’Italia all’Fmi) la quale prima incontrò il consenso degli altri Paesi del gruppo che fa capo all’Italia, cioè Grecia, Portogallo, Albania, Malta e San Marino) per poi ottenere solo l’approvazione formale del consiglio dell’Fmi. Stesso iter anche per Cottarelli, l’ex commissario alla spesa pubblica designato al vertice del Fondo nel novembre 2014 dall’allora governo Renzi (al Tesoro c’era sempre Padoan).

Fanizza (qui un curriculum completo) è uomo di comprovata esperienza, come recita un’introduzione ai suoi incarichi trascorsi. “Ampia esperienza manageriale senior, compresa l’interazione con l’Fmi.

Fanizza vanta “risultati comprovati nel fornire consulenza politica efficace a livello ministeriale e altri alti responsabili delle politiche. Abilità diplomatiche e comunicative eccezionali, abbinate da un’ampia esperienza negoziale nel fornire supporto finanziario ai principali paesi africani”. Inoltre, una “conoscenza approfondita delle principali sfide politiche nell’Africa settentrionale e sub-sahariana”. Sempre sul fronte africano, Fanizza è stato tra i promotori del consorzio per l’infrastruttura per l’Africa, lanciato al vertice del G8 di Gleneagles nel 2005. Un progetto che l’Italia sostiene finanziariamente sia con fonti pubbliche e private.

Per conto dell’istituzione di Washington, il funzionario è anche direttore aggiunto presso il dipartimento Africa del Fondo monetario internazionale. In precedenza, sempre per conto del Fondo Monetario, Fanizza ha lavorato presso alcuni dei dipartimenti più strategici, tutti connessi a precise aree geografiche del globo.  Middle East and Central Asia, Middle Eastern, Indian Ocean Division, Central Asia Division,  Southern African e Baltic Division. Prima di approdare al Fondo Monetario, Fanizza aveva lavorato, negli anni 80, presso il Consolato americano in Italia in veste di economista.

 

 

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