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Intelligenza artificiale, l’Italia ci prova. E il Mise chiama a raccolta gli esperti

Di Federica De Vincentis
robot killer, Mise

Selezionare trenta esperti che elaboreranno una strategia italiana per conoscere, approfondire e affrontare il tema dell’Intelligenza artificiale, con l’intento di aumentare gli investimenti pubblici e privati in questa direzione e nelle tecnologie strettamente connesse alla stessa.
Sono questi gli obiettivi di un avviso pubblico del ministero dello Sviluppo economico guidato dal vice presidente del Consiglio Di Maio, che intende così dare concretezza ad alcune delle linee programmatiche presentate dall’inizio del suo mandato.

IL GRUPPO DI ESPERTI

C’è tempo fino al 15 ottobre per manifestare il proprio interesse. Poi si aprirà la fase di selezione. Una volta scelti, i componenti del gruppo elaboreranno un documento – sottoposto a consultazione pubblica – che avrà lo scopo di elaborare policy e strumenti sui diversi temi connessi allo sviluppo e all’adozione di sistemi di intelligenza artificiale, soffermandosi in particolare su obiettivi precisi: migliorare il coordinamento e il rafforzamento della ricerca di base nel campo dell’IA; favorire gli investimenti pubblici e privati in IA facendo leva anche sui fondi comunitari dedicati; attrarre talenti e idee imprenditoriali nel campo dell’IA; favorire lo sviluppo della data-economy prestando una particolare attenzione al tema della circolazione e della valorizzazione dei dati non personali adottando i migliori standard di interoperabilità e cyber security; rivedere organicamente la normativa applicabile con particolare riferimento ai profili di sicurezza e responsabilità in relazione ai prodotti/servizi fondati su IA; lavorare ad analisi e valutazione di impatto socio-economico dello sviluppo e dell’adozione generalizzata di sistemi basati sull’IA, corredata da un’elaborazione degli strumenti di attenuazione delle criticità riscontrate.

COMPETENZE TRASVERSALI

Per assicurare un approccio organico e trasversale al tema della IA, il gruppo, presieduto dal ministro o suo delegato, sarà composto – si spiega – da dieci membri esponenti del mondo imprenditoriale o delle associazioni di categoria di riferimento che operano in ambito IA, dieci esponenti di organismi e centri di ricerca, del mondo accademico o think-tank, e dieci delle organizzazioni sindacali, del terzo settore, dei consumatori o, in generale, della società civile, oltre a rappresentanti Mise.

L’INIZIATIVA

Sul tema dell’IA, si era già registrata a luglio scorso la nascita di un nuovo Laboratorio Nazionale di Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti guidato dalla professoressa Rita Cucchiara e coordinato dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini).
Del laboratorio fanno parte a oggi oltre 600 ricercatori italiani di 40 Università e dei principali centri di ricerca, quali il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Italiano di Tecnologia e la Fondazione Bruno Kessler.

LA CORSA ALL’IA

Punte avanzate della ricerca in IA a livello mondiale sono in questo momento Stati Uniti e Cina, ma anche alcuni Paesi del Vecchio continente – Francia e Germania su tutti – si sono già mossi in maniera autonoma. Con questa iniziativa del Mise anche l’Italia punta a ritagliarsi un ruolo nel futuro di questa innovativa tecnologia, attorno alla quale l’Unione europea sta provando a costruire un approccio coordinato.
Con Horizon2020, Bruxelles ha investito per l’IA 1,5 miliardi di euro, anche se ne servirebbero però di più per avere un effetto significativo che faccia da volano per l’impegno di risorse private. Per questo, la Commissione di Bruxelles ha proposto nelle nuove prospettive finanziarie di investire circa 10 miliardi di euro per campi come il digitale, la robotica, i big data e, in particolare, per l’intelligenza artificiale.



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