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Così M5S presidia la piazza online (Rousseau) e lascia quella tradizionale al Pd

giannuli, Movimento 5 Stelle

Che la fiducia nella democrazia digitale fosse per il Movimento 5 Stelle uno dei pilastri base non è una novità: nato dall’aggregazione di attivisti sparsi per tutta Italia – ma anche al di fuori dei confini nazionali – ha trovato nella rete dei Meetup il luogo di sintesi delle energie dei singoli, trasformandosi in comunità. Tuttavia la rete, l’online, era solo un punto di partenza: con i Meetup ci si organizzava per dar vita a manifestazioni ed eventi che nel corso degli anni si sono rinnovate con appuntamenti di piazza, che però vedono per la prima volta quest’anno un freno, almeno per ora. A fine settembre, infatti, si sarebbe dovuta tenere la manifestazione Italia 5 Stelle, evento che dal 2014 riuniva gli iscritti al Movimento per quella che è stata, a tutti gli effetti, una convention nazionale, ma che quest’anno sembra non si terrà, perlomeno non a settembre come è stato negli scorsi anni.

Dall’altra parte, però, la democrazia digitale resiste nell’immaginario e nelle parole di chi il Movimento lo ha in qualche modo ereditato, ossia Davide Casaleggio, che questa mattina ha pubblicato sul Blog delle Stelle – organo ufficiale del Movimento – un intervento intitolato “La democrazia non è un voto”, in cui il figlio di Gianroberto rimarca, ancora una volta, come sia cambiata, e come ancora stia cambiando, la partecipazione politica, dalle strade alla rete. “Oggi i sistemi in grado di connettere un gran numero di persone possiedono proprietà emergenti che producono cambiamenti rivoluzionari – scrive Casaleggio -. Ci permettono di costruire comunità basate su modelli di produzione e distribuzione della conoscenza, fino a pochi anni fa, impensabili”, cambiamenti che si applicano anche alla “partecipazione democratica”.

“Connettere persone, dare loro la possibilità di condividere risorse, di decidere, di formarsi, di attivarsi sul proprio territorio fa emergere forme di cittadinanza digitale e partecipata che fino a pochi anni fa facevamo fatica a ipotizzare”, aggiunge Casaleggio, il quale sottolinea come per il Movimento 5 Stelle il “promotore attivo di questa rivoluzione culturale” sia la piattaforma Rousseau, e ne elenca quindi le funzioni, 11, gli iscritti, “oltre 100 mila iscritti certificati”, e il numero di votazioni fatte finora, 232.

La democrazia, sostiene Casaleggio, non è dunque il voto, ma tutto ciò che contribuisce a far partecipare i cittadini nei processi decisionali, dalla scelta dei candidati alle proposte di legge (Lex Iscritti, 11 proposte votate dalla base e in attesa di trasformazione in disegni di legge da presentare in Parlamento, per il momento fermi nella scrivania dello staff del Movimento). Poi ancora si elencano le varie funzioni della piattaforma, fino a quella che ha, di fatto, sostituito la piattaforma Meetup attraverso cui gli attivisti si organizzavano per gli eventi sul territorio. Al posto della piattaforma storica è stata creata su Rousseau la funzione Call to action, che “ha dato vita – scrive ancora Casaleggio – a 4.148 iniziative di cittadinanza attiva organizzate ‘dal basso’. Circa 70 eventi ogni settimana, mentre oltre 400 sono stati gli eventi ufficiali che i portavoce locali del MoVimento 5 Stelle hanno organizzato nei loro territori e caricato sulla funzione Activism in poco più di 6 mesi”.

Eppure non passa inosservata l’assenza, quest’anno, della manifestazione nazionale del Movimento, Italia 5 Stelle, che l’anno scorso si era tenuta dal 22 al 24 settembre a Rimini, dopo quelle di Roma, Imola e Palermo degli anni precedenti. Il passaggio dalle piazze alla rete sembra allora ancora più evidente, proprio ora che il Movimento 5 Stelle è passato dall’opposizione – anche di piazza – ai banchi del governo. Dall’opposizione al governo, dalla piazza alla partecipazione online, sembra questa la strada tracciata dal Movimento, proprio mentre l’opposizione – soprattutto quella del Partito democratico, prova a riappropriarsi degli spazi che storicamente sono occupati proprio dall’opposizione: la piazza.

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