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Attacchi aerei misteriosi in Siria: un aereo russo abbattuto cade nel Mediterraneo

La notte siriana che ha seguito di poche ore l’accordo raggiunto tra Turchia e Russia per la tutela dei civili di Idlib è stata piuttosto movimentata. Ci sono stati degli attacchi aerei a Latakia, Tartus, a Homs e Hama: aree controllate dal regime, colpite postazioni militari assadiste. Il primo sospetto guarda a Israele, che azioni del genere ne ha compiute almeno un paio di centinaia (altre due solo negli ultimi giorni). Si tratta di missioni contro obiettivi ampiamente dichiarati da Gerusalemme: i passaggi di armi a gruppi filo-iraniani, su tutti gli Hezbollah libanesi, che sfruttano il contesto caotico del conflitto siriano per ricevere aiuti militari da Teheran – armi che, dicono le intelligence israeliane almeno da tre anni, prima o poi saranno usate contro lo stato ebraico, nemico esistenziale dell’Iran e di conseguenza di quelle milizie.

La contraerea siriana ha risposto all’attacco, ma ha fatto cilecca come è praticamente successo sempre: anzi, stavolta, secondo quanto raccontato da un ufficiale americano alla Cnn, avrebbero colpito un aereo militare russo con a bordo 14 persone. È stato centrato perché era in volo negli stessi minuti dei jet israeliani – che però sono più rapidi e tecnologici e per questo potrebbero avdr evitato la contraerea, per esempio l’attacco potrebbe essere stato compiuto con gli F-35, aerei stealth di ultima generazione che stanno riempendo gli hangar delle aviazioni occidentali, che Israele è stato il primo a testare sul teatro operativo (in Siria, appunto).

Il funzionario americano (gli Stati Uniti hanno un sistema di osservazione, tra satelliti e droni, costante sul teatro siriano, e lo stesso vale per Israele, per questo riesce a lanciare raid mirati al momento opportuno) dice che secondo quanto risulta ai radar Usa l’Il-20 russo – usato per il pattugliamento marittimo – è stato abbattuto sul Mediterraneo orientale, mentre stava rientrando alla grande base russa di Hmeimim, nei pressi di Latakia. L’ha colpito un missile di fabbricazione russa gestito da una postazione di difesa aerea siriana, dicono gli Stati Uniti.

Potrebbe trattarsi di uno dei sistemi S-200 di cui Mosca ha dotato il regime siriano: dovevano servire più che altro per deterrenza, sono risultati l’oggetto del fuoco amico secondo quanto detto dagli americani. Ma non è chiaro: potrebbe essere stato anche abbattuto dagli israeliani, che si sono trovati l’aereo in mezzo alla loro rotta di missione; se così fosse, è molto probabile che la circostanza reale dietro all’abbattimento non sarà mai definitiva, visto che i russi non vogliono sembrare deboli dichiarando la perdita di un loro aereo (e del personale) e Israele non commenta certe operazioni pubblicamente.

Secondo la Tass, agenzia stampa statale russa, l’abbattimento dell’aereo è stato contemporaneo all’attacco e accidentale. Missile sparato dai siriani, finito per sbaglio contro il velivolo russo. C’era affollamento in cielo: da Mosca dicono che gli israeliani hanno usato l’Il-20 per coprirsi, attivando i sistemi disturbatori di frequenze Dfrm; a questo è dovuto l’errore di tiro?

Tass parla anche di missili lanciati dalla Francia: la fregata francese “Auvergne”, secondo il ministero della Difesa russo citato dall’agenzia, avrebbe lanciato missili dal Mediterraneo verso obiettivi del governo siriano. È del tutto possibile che l’azione sia stata congiunta e abbia avuto come obiettivo strutture riconducibili al programma di armi chimiche siriano: da settimane si parla della possibilità dell’uso di certi armamenti non convenzionali su Idlib, e forse gli israeliani (e/o i francesi) hanno rilevato spostamenti significativi e hanno agito in via preventiva.

La Francia potrebbe non essere stato l’unico paese occidentale ad agire insieme a Israele, ma su questo per ora ci sono solo informazioni che escono dai media del Cremlino, non sempre troppo attendibile perché spesso intrise di posizioni propagandistiche.

Altri report segnalano che per l’attacco Israele potrebbe aver usato un missile quasi-balistico “Lora” sparato dal ponte di una porta-container civile, utilizzando un camion lanciatore imbarcato. Il ministero russo dice pure che il pattugliatore abbattuto era rimasto in cielo perché gli israeliani avevano dato solo un minuto di preavviso prima del raid; troppo poco.

Difficile aspettarsi qualcosa di ufficiale, e più lineare: ma a differenza di tutti gli attacchi precedenti, attribuiti a Israele, questo ha colpito una zona come Latakia – e Tartus – dove la presenza russa è predominante. L’azione ha dimostrato, come sollevato da alcuni analisti in passato, che le difese aeree inviate da Mosca in Siria non sono perfettamente funzionati. Il 4 settembre è stata colpita anche un’installazione siriana nei pressi di Tartus, che è il porto in cui si trova di stanza il contingente navale russo: anche in quel caso, l’azione è stata eseguita da un bombardiere misterioso senza che riportasse conseguenze.



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