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Un’azienda italiana al vertice del Dow Jones Sustainabilty Index. È Terna

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Fare del business e dello sviluppo infrasttrutturale rispettando il territorio e le sue comunità si può. E l’Italia questa volta lo ha dimostrato, proprio nei giorni in cui si torna a discutere di opere strategiche quali Tav e Tap.

Con la decima conferma consecutiva nel Dow Jones Sustainability Index 2018 Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale e controllata al 29% da Cdp Reti, si è infatti aggiudicata il primato mondiale nel settore Electric Utilities per le performance di sostenibilità. Per la società guidata da Luigi Ferraris, che lo scorso marzo ha presentato a Milano il piano industriale (qui l’approfondimento di Formiche.net) si tratta di un riconoscimento non da poco visto che oltre a risultare prima nell’indice più importante in termini di sostenibilità aziendale, Terna è riuscita anche a scalzare la spagnola Iberdrola, per anni regina della classifica Dow Jones.

A premiare Terna è stata l’agenzia svizzera di rating di sostenibilità RobecoSam, che ha inoltre comunicato la permanenza di Terna nell’indice World e nel più ristretto indice Europe. Nel dettaglio, Terna ha conseguito un punteggio complessivo di 91/100, il più alto di sempre per la società e il più elevato nell’ambito delle utility elettriche (media di settore: 46/100), migliorando di 4 punti il dato 2017 ricalcolato secondo la nuova metodologia introdotta quest’anno.

Il primato trova conferma in 9 dei 23 criteri di valutazione applicabili all’azienda: Terna è prima nei criteri economici Materiality, Risk and crisis management, Policy influence, nei criteri ambientali Environmental reporting, Operational eco-efficiency, Transmission and distribution e nei criteri sociali Social reporting, Human capital development, Corporate citizenship and philantropy. L’agenzia RobecoSAM valuta ogni anno le performance di sostenibilità delle imprese a maggiore capitalizzazione. Nel 2018 ne ha incluse nell’indice Dow Jones Sustainability World 317 partendo da un totale di 2500 grandi società operanti in 29 Paesi. L’inclusione negli indici Dow Jones Sustainability, basata su un’analisi dettagliata dei sistemi aziendali che governano i rischi e le opportunità collegati agli impatti ambientali e sociali, costituisce per gli investitori un segnale della capacità di creazione di valore anche nel medio-lungo termine.

“Per Terna la sostenibilità è una leva strategica, che ogni giorno guida il nostro lavoro verso un paradigma energetico che sia in grado di creare sempre maggior valore per le imprese e la collettività”, ha commentato l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris. Per il quale “la conferma di Terna nel Dow Jones Sustainability Index è un riconoscimento al nostro impegno per l’introduzione nel nostro business di un modello inclusivo, attento alle istanze dei territori e dei nostri stakeholder”.

E proprio pochi giorni fa, intervenendo al Forum Ambrosetti di Cernobbio, Ferraris ha ribadito le linee guida di Terna, confermando tutti i target sugli investimenti. “Stiamo procedendo secondo i nostri programmi. Abbiamo un piano di investimenti per i prossimi 5 anni che vale 5,3 miliardi di euro, interamente per l’Italia, finalizzati ad accompagnare il processo di decarbonizzazione in atto, rafforzare la rete, renderla più resiliente rispetto ai cambiamenti climatici alle cui conseguenze assistiamo sempre più frequentemente. Confermiamo il piano e procediamo secondo le previsioni. I dati economici fondamentali danno segni positivi, la domanda di energia che è un indicatore che utilizziamo per misurare le performance del Paese mostra un segno positivo, quindi c’è un consolidamento di una fase di crescita”.

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