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Oltre l’intermediazione. Vi spiego il legame tra le banche popolari e le comunità

popolari sistema bancario

Nel corso del 2017 è proseguita l’azione delle Banche Popolari in favore dei territori serviti, attraverso l’impiego di parte degli utili per la promozione ed il finanziamento di attività a sostegno delle comunità di riferimento. 110 milioni di euro sono stati, infatti, destinati per interventi di carattere sociale, corrispondenti a circa il 2 per cento del valore aggiunto prodotto. Di questi, 38 milioni di euro sono stati destinati ad attività di beneficenza e sostegno agli svantaggiati, 10 milioni di euro ad interventi in campo sanitario e medico-scientifico, 17 milioni di euro ad interventi in campo artistico e culturale ed altrettanti ad interventi di pubblica utilità, 7 milioni di euro per manifestazioni locali ed infine 21 milioni di euro per la formazione ed altri interventi di interesse sociale.

A tutto ciò si aggiungono, inoltre, le risorse che sono disponibili all’interno delle voci del conto economico e che vengono impiegate per fornire tutta una serie di ulteriori interventi in favore del tessuto sociale, dell’economia locale e del territorio d’insediamento delle banche stesse e le politiche creditizie che le Banche Popolari conducono in favore delle organizzazioni e degli enti del Terzo Settore, a cui sono erogati finanziamenti per circa 2,7 miliardi di euro, un ammontare totale di impieghi in crescita rispetto all’anno precedente ed in controtendenza a quanto registrato dal resto del sistema, a cui si associa una quota di mercato, per quanto riguarda i prestiti delle Banche Popolari al Terzo Settore, del 30%, superiore a quella che è l’incidenza media nei restanti settori di attività economica.

Ma l’azione delle Banche Popolari in favore dei territori di riferimento si concretizza anche nel rapporto con i fornitori e con gli enti pubblici locali. La scelta dei fornitori risponde, infatti, a precise indicazioni di Corporate Social Responsability (Crs), e pertanto le aziende che collaborano con gli istituti della Categoria devono soddisfare in pieno determinati requisiti, norme e criteri in materia di tutela dell’ambiente e di sicurezza dei luoghi di lavoro.

Per questo, le banche del Credito Popolare predispongono un albo dei fornitori per valutare nel modo migliore le aziende scegliendo, quindi, non solo sulla base di motivazioni economiche ma anche sulla base del loro grado di adeguatezza ai principi di Crs. Un monitoraggio che viene condotto efficacemente privilegiando le imprese del territorio, quelle che si conoscono meglio e da più tempo, e confermato dal fatto che tre quarti delle ditte fornitrici viene proprio dai territori serviti.

A ciò si aggiunge, poi, il rapporto delle Banche Popolari con la pubblica amministrazione locale e che permette agli istituti della categoria di svolgere funzioni di tesoreria e di cassa per gli enti locali e di rappresentare un tramite tra le istanze della piccola e media imprenditoria e la burocrazia delle istituzioni pubbliche. Un legame, quello tra Credito Popolare ed enti pubblici che si rileva nell’ammontare degli impieghi (4 miliardi di euro nel 2017) erogati al settore, con particolare attenzione proprio a tutti quegli enti territoriali con i quali la collaborazione risulta essere più stretta quali quelli comunali.

Grazie a politiche volte a favorire uno sviluppo inclusivo delle comunità nei diversi ambiti locali di riferimento ed in linea con quelli che sono i principi ed i valori di Corporate Social Responsability, le Banche Popolari hanno incrementato in questi anni il numero dei soci e dei clienti, a conferma di come la strada finora seguita sia stata quella giusta e di come il modello di banca del territorio non solo continui ad essere apprezzato e diffuso nel nostro Paese ma rappresenti, soprattutto, un prezioso fattore di stabilità che ha contribuito e continua ancora oggi a contribuire alla crescita di tutto il sistema produttivo e delle sue innumerevoli piccole e medie imprese che lo compongono.


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