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L’Europa ci ricorda (ancora) che la partita sulla manovra non è chiusa. Anzi

brexit, minuto Europa Fondi europei, Da Empoli

Da Bruxelles a Roma. Ancora una lettera, ancora una domanda: perché il debito dell’Italia non scende come dovrebbe? Di nuovo, a distanza di una settimana dalla prima volta. La Commissione europea ha scritto ancora al ministero del Tesoro, per chiedere di “di fornire una relazione sui cosiddetti fattori rilevanti che possano giustificare un andamento del rapporto debito/pil con una riduzione meno marcata di quella richiesta”.

Tradotto: Bruxelles vuole sapere perché il debito scende meno di quanto chiesto dalla stessa Commissione. La notizia della lettera e il relativo contenuto (qui il testo integrale) sono visibili sul sito del ministero dell’Economia, in cui si precisa che la risposta “dovrà essere trasmessa entro il prossimo 13 novembre”.

L’ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l’aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio”, ricorda la Commissione Ue nella lettera inviata all’Italia. “Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del Pil nominale – si legge nella lettera – sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/PIL dell’Italia”.

“Al fine di consentire alla commissione europea di riflettere appieno nella sua relazione il contributo dell’Italia sui fattori significativi, gradirei ricevere la sua risposta entro il 13 novembre 2018 al più tardi”, scrive il direttore generale della direzione Affari economici e finanziari, Marco Buti, nella lettera all’Italia in cui si chiedono chiarimenti sull’andamento del debito. La questione dei tempi torna due volte nella nuova lettera Ue all’Italia, dove la commissione anche all’inizio sottolinea di aver “chiesto all’Italia di presentare un progetto di bilancio riveduto il prima possibile e in ogni caso entro tre settimane dalla data del parere”.

A questo punto l’apertura della procedura di infrazione per debito eccessivo rimane probabile, non ancora certaTutto dipenderà dalla scelta del governo Conte di rivedere o meno la Finanziaria. Lunedì 5 novembre il ministro dell’Economia Giovanni Tria parteciperà a Bruxelles a una riunione dei ministri delle Finanze della zona euro durante la quale dovrà spiegare un bilancio programmatico che ha provocato molte critiche in tutti i paesi membri dell’unione monetaria.

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