“Con i conti pubblici non si scherza. Chi governa ha il dovere di non mettere a rischio i risparmi degli italiani”. Simone Baldelli, deputato di Forza Italia già vicepresidente di Montecitorio, con queste parole commenta la nota di aggiornamento al Def approvata ieri in Parlamento. “La nota di aggiornamento al Def non contiene norme – ha spiegato Baldelli in una conversazione con Formiche.net -, ma la certificazione del fatto che il deficit invece di diminuire, come dovrebbe, tornerà ad aumentare, senza ragioni economiche plausibili”.
A Forza Italia la manovra economica del governo non piace, e non ne fa mistero. Ieri, infatti, si è tenuto il comitato di presidenza di FI presieduto da Antonio Tajani, in cui è arrivata la stroncatura definitiva: “La situazione dell’Italia – si legge nella nota diffusa in serata concordata con Silvio Berlusconi – è molto preoccupante. Il governo ha annunciato una manovra economica prevalentemente concepita a fini elettorali, che mette in pericolo il risparmio degli italiani, la tenuta dei conti pubblici ed è assolutamente inidonea a far ripartire lo sviluppo e a creare occupazione”.
La nota prosegue criticando le varie misure che si intende portare avanti nella legge di Bilancio: il reddito di cittadinanza è “semplicemente un sussidio a chi non lavora, posto a carico di chi lavora: non crea occupazione, finanzia la disoccupazione”, “la flat-tax, che di quel programma era la chiave di volta, non compare affatto”, “più in generale non c’è traccia di sgravi fiscali ma solo di nuove spese assistenziali a debito”. La manovra, secondo il partito di Silvio Berlusconi, “è chiaramente ispirata da ideologie pauperiste di sinistra, che sono già fallite nel 20° secolo: è un grave danno per gli italiani, allontana gli investimenti dal nostro Paese ed è già stata giudicata in modo negativo da tutte le autorità indipendenti che vigilano sui conti pubblici”.
E se non vengono risparmiate dure critiche al Movimento 5 Stelle, alla Lega è riservato un appello: “Forza Italia rivolge un estremo appello alla maggioranza di governo, e in particolare a chi si richiama come noi al centro-destra, a cambiare strada, prima che gli italiani paghino un carissimo prezzo al dilettantismo e alla cecità ideologica presenti nell’Esecutivo”. Insomma, la Lega non si lasci trascinare da M5S, ma torni a spingere per politiche come quelle contenute nel programma elettorale di coalizione.
Eppure, conferma Baldelli a Formiche.net, “siamo due partiti alleati, ma diversi. Se non ci fossero differenze ce ne sarebbe uno solo”, anche se dentro la stessa Forza Italia arrivano critiche di mancato rinnovamento: “Io continuo a ripetere cose che dico da tempo: credo che il centrodestra si debba rigenerare e ristrutturare – ha detto negli scorsi giorni Giovanni Toti, presidente della Liguria da tempo vicino alle posizioni di Matteo Salvini -. Dal ’94 sono cambiati i partiti e sono cambiate le esigenze della società. Prendersela con me è come prendersela con il bimbo che dice ‘il re è nudo'”. “Io sono uno di quelli che normalmente preferisce svolgere il dibattito interno nelle sedi interne -ha commentato Baldelli -. Non tutti hanno la stessa sensibilità”. Unica certezza? Alle prossime elezioni locali il centrodestra correrà con la Lega: “Pare proprio di sì. Accade da più di 20 anni”.