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Mattarella e la lezione europeista di De Gasperi, Moro e Fanfani

Sergio Mattarella ai ministri del governo Conte: “Permettetemi di darvi un consiglio, di questi tempi è importante tener aperto il dialogo con l’Unione europea. Insomma, meglio evitare scontri che non aiutano”. Saggezza e lungimiranza istituzionale!
Una raccomandazione precisa e netta alla nutrita pattuglia di ministri salita al Colle per ascoltare il pensiero del Capo dello Stato in questa stagione tanto delicata e pericolosa sia per l’Italia che per l’Unione Europea. Mattarella uomo mite, responsabile, avviato alla politica per causa di forza maggiore è notoriamente contro bracci di ferro o prove di forza, non a caso fa filtrare il suo disappunto sulla strategia che il governo di Conte, Di Maio e Salvini vorrebbe seguire sulla manovra economica, portando la questione fino alle estreme conseguenze con l’Ue. Mattarella inoltre sui temi dell’imminente Consiglio europeo: l’unione bancaria, la Brexit, i migranti non è per niente sereno.

Bisogna prendere atto che il presidente della Repubblica rimane il vero, concreto ultimo presidio della democrazia repubblicana nata con la Carta del 1° gennaio 1948, per cui è necessario ascoltare le sue parole come messaggio a difesa degli interessi nazionali, dimostrandogli senza reticenze sentimenti di solidarietà e vicinanza. Tanti esponenti del mondo politico, imprenditoriale, culturale di diversi orientamenti e semplici cittadini condividono l’azione svolta da Mattarella, persona onesta e coerente, esperto, inattaccabile, nonostante le volgari aggressioni che gli sono arrivate in passato, addirittura con l’accusa di aver tradito la Costituzione. Sergio Mattarella, raffinato giurista, già ministro, parlamentare, giudice costituzionale, infine presidente della Repubblica, ricevere l’accusa di alto tradimento della Costituzione è assurdo, mortificante, anacronistico, ridicolo. Non a caso in tanti in quell’occasione alzarono la voce per difendere il Capo dello Stato dalle volgarità dei nuovi mosè.

Mattarella, figlio d’arte, il padre Bernardo legatissimo a Sturzo e a De Gasperi, primo mentore di Sergio, allievo di un grande maestro come Aldo Moro, mai potrà tradire la fiducia degli italiani e delle scelte fatte dai governi del suo Paese a difesa del bene comune e mai calpesterà le regole democratiche dettate dalla nostra Carta. Il suo richiamo quotidiano al dettato costituzionale scritto e elaborato da una buona schiera di giuristi cattolici che con il loro impegno, la loro fatica, la loro dedizione permisero all’Italia repubblicana di avere la prima Costituzione squisitamente democratica, dove la persona umana è al centro di tutto l’universo sociale e statale. Mai Mattarella dimenticherà la lezione europeista di De Gasperi, Moro, Dossetti, Mortati, Fanfani, La Pira, Lazzati, padri della Repubblica.

Sergio Mattarella, la lezione costituzionale le cui scaturigini provengono dall’alta scienza giuridica internazionale, sa bene cosa significa oggi difendere la nostra partecipazione all’Unione Europea sotto il profilo economico, sociale, politico, umano. Non a caso sta mettendo in campo tutte le sue energie per difendere l’Italia in Europa. L’augurio per tutti noi è che i suoi sforzi abbiano positivi risvolti e che gli italiani potranno avere anche per merito del nostro Presidente della Repubblica un futuro più sereno.


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