Matera è ormai da qualche anno agli onori della cronaca, da quando è stata designata Capitale europea della cultura per il 2019: un appuntamento che, sia pure con alcuni ritardi organizzativi colmabili sperabilmente con uno sforzo eccezionale entro la fine dell’anno, la vedrà ancora una volta visitata da migliaia di turisti affascinati dalla sua storia di Città dei Sassi, proclamati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Il turismo dunque continuerà ad assolvere un ruolo fondamentale nell’economia del capoluogo e del suo hinterland, ma sarebbe un grave errore pensare che esso ne rappresenti una componente quasi esclusiva. Al contrario, il Materano vanta non solo un’agricoltura moderna e fiorente soprattutto nell’area metapontina fra le più fertili del Mezzogiorno con le sue colture ortofrutticole intensive – in gran parte destinate all’esportazione e gestite da Organizzazioni di produttori aderenti in molti casi a potenti Associazioni nazionali – ma anche un apparato industriale imperniato in larga misura su agroalimentare, meccanica, chimica, farmaceutica e legno-mobilio, anche se non mancano il comparto cementiero e dei materiali da costruzione e quelli impiantistici e dell’Ict. Le aziende di tali settori sono distribuite fra gli agglomerati del Consorzio Asi della Val Basento, compreso quello di Iesce confinante con Altamura, e vedono la presenza di alcune multinazionali. L’ultima rilevazione operata dall’organismo consortile ha registrato l’attività di 147 aziende a prevalente carattere manifatturiero, per un totale di 5.253 addetti. Di tali imprese circa 50 sono quelle più significative per volumi di fatturato, flussi di import-export e movimentazioni di tir in arrivo e in partenza nelì’area, stimati in circa 290 al giorno.
Alla fine degli anni Cinquanta del ‘900 il Materano, con il rinvenimento nel suo territorio di giacimenti metaniferi aveva assistito all’insediamento e al decollo di industrie collegate al loro sfruttamento, sino a quando poi il loro esaurimento non avviò all’inizio degli anni 80 una lunga fase di transizione da un vecchio ad un nuovo assetto dell’apparato manifatturiero locale che negli anni 90 e nei primi anni del nuovo secolo vide uno sviluppo significativo del comparto dei salotti in pelle, cresciuto com’è noto in misura massiccia anche nei vicini Comuni pugliesi di Santeramo ed Altamura con i quali Matera costituì il famoso ‘triangolo’ di importanza nazionale dei mobili imbottiti in pelle.
Ma anche il settore dell’imbottito – sotto i colpi della concorrenza di prodotti provenienti da Paesi low cost – nell’ultimo quindicennio è stato interessato nella zona al confine fra le due regioni da un durissimo processo di ristrutturazione selettiva con pesanti perdite di unità locali e occupati, anche se ha sedimentato nel territorio una tradizione manifatturiera qualificata che sostiene tuttora qualche marchio affermato, alimentando anche il lavoro per conto terzi di Pmi decentrate e diffuse nell’area provinciale. Fra le imprese rimaste con un loro marchio si segnalano la Tre Pi, la Egoitaliano, la Alfatex e la Maxim, mentre il Consorzio Produzione e servizi opera come produttore per conto terzi. Di rilievo anche la Lady Cucine affermatasi ormai da anni con una vasta gamma di beni per l’arredamento. Ma in Val Basento si è conservata una specializzazione chimica con presenza di aziende diverse dal passato e attive in diverse sottobranche – compresa la lavorazione di materie plastiche e la farmaceutica – come la Dow (prodotti poliuretanici), la Equipolymers (resine per pet), la Coopbox (sistemi per il packaging), la Fapak (film per imballaggi alimentari), la La.es (laminati estrusi termoplastici), la Main (materiali assorbenti innovativi), la Novatex (reti per rotopresse) e la farmaceutica Gnosis bio Research.
Anche la meccanica è ben presente con la Bbc Group e la Alex, entrambe produttrici di estrusi in alluminio, la Comer (componenti per macchine agricole), la Co.Par.M (costruzioni particolari meccaniche), la Siderurgica (lavorazione di materiali ferrosi) e la Ferrosud (riparazione di vetture ferroviarie). L’industria cementiera e dei materiali da costruzione, insieme all’imponente stabilimento della Italcementi, vede aziende come la BRAAS (tegole per tetti in laterizio), la Cogestra (conglomerati bituminosi), la Smecap (prefabbricati in calcestruzzo) e la Ila del Gruppo Scianatico (travetti per solai). Il comparto agroalimentare – accanto all’ormai famoso Amaro Lucano prodotto nell’area di Pisticci – vede in esercizio le aziende Pastai di Matera, il Molino Tandoi, la Latte Rugiada, la Derado attiva nella surgelazione di prodotti ittici e il grande biscottificio della Di Leo nell’area di Iesce. Meritevoli di menzione sono anche le fornerie produttrici del rinomato pane della zona, noto come quello Dop di Altamura. Da segnalare inoltre il call center della Datacontact e la società di logistica Zeta System.
Di assoluto rilievo poi è l’insieme di servizi qualificati che pone a disposizione delle aziende insediate nel territorio la Tecnoparco Val Basento, struttura operante dal 1990. Essa dispone, fra l’altro, di una centrale per la generazione di energia elettrica, di reti per la sua distribuzione, di collettori di reflui liquidi e per il loro trattamento, di laboratori di analisi chimiche, di un impianto di produzione di azoto e di uno di produzione di acqua demineralizzata e può erogare servizi di ingegneria, di manutenzioni e di sicurezza. Di notevoli dimensioni sono poi nella zona del Metapontino gli stabilimenti di raccolta e prima lavorazione di ortofrutta, facenti capo ad Associazioni di produttori di importanza nazionale come Apofruit ed Assofruit ed inoltre i siti di Fe.Vi frutta, FruttiItalia, Naturagri e primo Sole.
A completare il quadro delle presenze per certi versi inattese nel Materano concorre il Centro di geodesia spaziale in esercizio dal 1983 e facente capo all’Agenzia spaziale Italiana, operante nel comparto del telerilevamento, in cui sono occupati 100 addetti ad altissima qualificazione e che negli ultimi anni stanno ampliando il campo delle loro attività anche in direzione della robotica spaziale. Adiacente a tale struttura è il Centro spaziale gestito da e-Geos collegata a Telespazio per la raccolta di dati satellitari multimissione. Insomma Matera con il suo hinterland costituisce un punto di forza del sistema economico del Mezzogiorno grazie al suo sistema produttivo multisettoriale e non solo agli ormai celeberrimi Sassi, inseriti dall’Unesco nel patrimonio dell’umanità.