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Odissea nello spazio. Ecco cosa è successo alla sonda russa Soyuz

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Stanno bene i due membri di equipaggio, il cosmonauta Aleksei Ovchinin e l’astronauta americano Nick Hague, che avrebbero dovuto raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a bordo della capsula Soyuz MS-10, partita oggi da Baikonour con un lanciatore Soyuz FG. I due, che avrebbero dovuto rimanere sulla ISS per circa sei mesi, sono atterrati in Kazakistan subito dopo il decollo, avvenuto alle 10:40 (ora italiana), a causa di un’anomalia che ha comportato “l’arresto di emergenza dei motori di secondo stadio” da parte del controllo missione, secondo quanto riportato in queste ore da diverse agenzie di stampa russe.

Il problema è stato riscontrato al 119° secondo di volo, ovvero al momento della “separazione dei blocchi laterali del primo stadio dal blocco centrale del secondo stadio del lanciatore” Soyuz. Stando alle agenzie, l’equipaggio che ha avvertito la parziale assenza di peso e un’accelerazione non prevista, è sempre rimasto in contatto con il centro di controllo missione, anche dopo l’avvio della manovra di emergenza per il rientro da parte di quest’ultimo. La navicella è stata quindi inserita in una traiettoria balistica di rientro a Terra e le squadre di recupero, in contatto con i due, dovrebbero raggiungere la zona di atterraggio nel giro di poco.

Dal 2011, anno in cui lo Space Shuttle ha cessato il servizio da e verso la ISS, la Soyuz è l’unico mezzo a disposizione degli equipaggi internazionali per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di un mezzo formato da tre moduli (modulo orbitale, capsula di rientro e modulo di servizio) estremamente affidabile, dato che il suo ultimo incidente risale a più di 40 anni fa, quando un difetto ad una valvola causò la decompressione della navicella e costò la vita delle tre persone a bordo. La Soyuz MS è l’ultimo aggiornamento della capsula, il cui primo lancio è avvenuto nel 2016 con l’Expedition 48.

Quest’ultima missione ha rappresentato il 139° volo in 50 anni di attività del programma spaziale russo. La prima missione risale al 1967. Pochi giorni prima il 4 ottobre, una Soyuz aveva riportato a Terra i tre membri di equipaggio dell’Expedition 56 dopo 186 giorni di permanenza nello spazio: gli astronauti americani Andrew Feustel e Richard Arnold della Nasa e Oleg Artemev, cosmonauta dell’Agenzia russa Roscosmos. In questo momento sulla ISS ci sono il cosmonauta Sergej Prokopev, Serena Aunon-Chancellor e il tedesco Alexander Gerst, dell’Agenzia ESA, secondo europeo a comandare l’avamposto spaziale. Dopo di lui toccherà all’italiano Luca Parmitano.

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