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Ospedale Bambin Gesù, la nuova palazzina a Palidoro e le troppe chiacchiere

La legge vale per tutti e le regole vanno rispettate. Ma un certo pezzo di radical chic italiani che fino ad oggi è stato presente quando bisognava fermare i pericolosi tifosi di resort e ombrelloni, ma silente quando gli amici degli amici facevano carne di porco (come chi decise di piazzare il caprolattame a Taranto), oggi dovrebbe interrogarsi su ciò che accade a Fiumicino, dove non c’è acciaio o rifiuti radioattivi tombati come in mezza Campania.

Siamo a Palidoro, dove l‘Ospedale Bambin Gesù, il polo ospedaliero leader europeo nel suo campo (per una volta Italia non ultima) vorrebbe costruire una nuova palazzina per le famiglie dei lungodegenti. Perché lì? Perché quella statale del Litorale Romano, che conduce ad un nosocomio di altissimo profilo, è irraggiungibile con i mezzi pubblici e nessun governo della Capitale e del circondario è stato capace di organizzare uno straccio di bus navetta o altro mezzo civile di collegamento.

E chi non ha l’auto come fa?

Ecco che la direttrice della struttura, in attesa che le policies dei politics pensino ad una corsa straoridinaria di qualche mezzo Atac che non va in fiamme, si è rimboccata le maniche e ha immaginato una struttura di cinque piani per ospitare 80 famiglie: a vetro e a basso impatto ambientale.

Apriti cielo, non l’avesse mai fatto: “è in una riserva naturale”, tuonano gli ambientalisti, la Riserva Naturale Statale del Litorale romano, una delle più estese, che però il Comune di Fiumicino ha chiesto di declassificare come “area di continuità urbana” per permetterne il processo di trasformazione.

Cari ambientalisti, che tanto siete attenti (e a ragione) ai diritti degli animali, ai cani da coccolare, agli uccelli da proteggere, agli agnelli da non arrostire a Pasqua, (e nonostante tutta questa attenzione abbiamo un Paese sventrato, in lungo e in largo) siate gentili: per una volta rimettete nel cassetto carta, penna e mouse.

E lasciate che chi ogni giorno combatte per davvero contro le montagne altissime che si frappongono tra la pediatria e una vita normale faccia ciò che ha immaginato di fare. Perché serve come l’aria.

Impaginato Quotidiano

twitter@ImpaginatoTw



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