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Putin incontra di nuovo Kurz. È lui il suo migliore amico europeo?

Ieri, per la quarta volta quest’anno, il presidente russo, Vladimir Putin ha incontrato Sebastian Kurz, 32enne Bundeskanzler austriaco con idee ondivaghe sull’Europa che dal primo luglio la turnazione semestrale ha messo alla presidenza dell’Unione Europea.

Nella sua San Pietroburgo – per l’inaugurazione  della mostra “Capitali imperiali: San Pietroburgo e Vienna. Capolavori di collezioni museali ” all’Hermitage, organizzata il Museo di Storia dell’Arte di Vienna – Putin ha ospitato l’austriaco tenendo bene a mente i rapporti bilaterali, ma soprattutto il ruolo politico che il giovane leader dell’ÖVP, e capo di una coalizione di governo con il partito nazionalista ed euroscettico FPÖ, ricopre nel panorama europeo. Faccia da bravo ragazzo, falco sull’immigrazione, leva con cui minaccia Bruxelles e sposa con un europeismo sui generis le linee del gruppo di Visegrad che mettono in difficoltà l’Ue sulla delicatissima gestione della questione migratoria.

La nota ufficiale del Cremlino anticipava che sul tavolo ci sarebbero state “un certo numero di questioni rilevanti a livello regionale ed internazionale”, ma è chiaro che, più che tematiche specifiche, questi incontri hanno lo scopo (e il valore) di stringere le relazioni in senso generale. Quando i due leader si incontrarono il 5 giugno, l’edizione global del tedesco Handelsblatt (prestigioso quotidiano tedesco di economia e finanza) definì l’austriaco “Putin’s best buddy”, il migliore amico, nell’Ue.

Da non dimenticare che Kurz guida un governo dove il vice primo ministro, Hans-Christian Strache, leader del Partito della libertà (FPÖ), ha concordato un “patto di cooperazione” con il partito di Putin, Russia Unita – intesa del tutto analoga a quella che c’è con la Lega di Matteo Salvini, ammiratore di Kurz, con cui condivide la necessità che l’Ue ricucia lo strappo aperto con la Russia dopo l’annessione crimeana, le sanzioni, e la conseguente postura più rigida imposta da Stati Uniti, Nato e blocco occidentale, davanti alle politiche aggressive del Cremlino.

In una fase in cui l’allineamento tra Bruxelles e la Washington trumpiana sembra subire qualche crepa, Putin potrebbe usare Kurz – che a Mosca è visto come una voce pragmatica dell’europeismo – come cuneo verso il Vecchio continente. E il russo gioca in Austria in un campo reso favorevole dalle relazioni personali: si ricorderà il ballo con la sposa durante il matrimonio del ministro degli Esteri, Karin Kneissl, anche lei in quota FPÖ.

L’Austria è un Paese neutrale, che ha storicamente rivestito un ruolo di ponte tra Occidente e Oriente: per esempio, Kurz è sempre stato piuttosto appagato di aver ospitato, quando lui era ministro degli Esteri, i colloqui del Nuke Deal, l’accordo sul congelamento del programma nucleare iraniano stretto nel 2015  – che è proprio uno dei territori di scontro e allontanamento tra Stati Uniti e Ue, con i primi che si sono tirati fuori per volontà trumpiana, e l’Europa che sta cercando di tenere insieme i cocci anche con la sponda, interessata, della Russia (e della Cina).

Putin e Kurz sono stati accompagnati dagli amministratori delegati di Gazprom, Alexey Miller, e OMV, Rainer Seele, le due grandi società energetiche a controllo statale: i due Ceo erano presenti in quanto le loro aziende hanno finanziato la mostra presentata all’Hermitage. Relazioni culturali che fanno da chiavistello per rapporti strategici, “sebbene non sono previsti accordi energetici”, specificava Russia Today, ma è noto che un’altra delle questioni per cui Putin va a braccetto con Kurz è il Nord Stream 2, pipeline che dovrebbe far entrare il gas russo attraverso il raddoppiamento della rotta settentrionale e che ha tra gli investitori anche OMV.

E infatti (vicenda che dà anche il senso dell’affidabilità di certi media come RT), Miller e Seele hanno firmato un accordo di base sulle vendite reciproche: estensioni dei contratti a lungo termine di forniture di gas verso l’Austria fino al 2040, e OMV ha acquistato il 24,99 per cento delle quote nei giacimenti russi di Achimov e Urengoy. Putin ha detto che questo accordo dà il senso della natura strategica delle relazioni tra Mosca e Vienna. All’inizio dell’incontro, Kurz invece ha voluto subito sottolineare quanto fosse impossibile garantire la sicurezza energetica dell’Europa senza la Russia.

A giugno 2018, Russia e Austria hanno festeggiato 50 anni di partenariato energetico (nato con l’Unione Sovietica nel 1968): in quell’occasione, il portavoce di OMV non aveva mancato di sottolineare come l’Austria appoggiasse completamente il progetto Nord Stream. Era una sottolineatura importante, perché dagli Stati Uniti si alzavano gli strali e le minacce contro chi, come la Germania ma non solo, avesse lavorato per aprire le porte europee a un’ulteriore penetrazione strategica russa.

L’Europa non deve mostrare “debolezze”, ha detto ieri Kurz a proposito del gasdotto, mentre Putin definiva il Nord Stream 2 “importante per l’intero continente europeo”, riprendendo il termine debolezza (“e incapacità”) quando ha parlato di un altro progetto russo-europeo, il South Stream, gasdotto che “la Bulgaria ha abbandonato sotto le pressioni dall’esterno”. E ancora: “La Russia è il fornitore più affidabile”, ha detto Putin, aggiungendo che prendere il gas dagli Stati Uniti “sarebbe il 30 per cento più costoso, […] una stupidità, […] uno spreco di risorse”.

Il quarto incontro tra Putin e Kurz del 2018 (precedenti: febbraio Kurz a Mosca, giugno Putin in Austria, agosto entrambi al matrimonio della Kneissl) è stato incentrato proprio sulle relazioni personali: “L’arte è il linguaggio comune dei popoli”, ha detto Kurz. Ci sono diversi punti di vista su alcune questioni geopolitiche (“La Russia è, secondo me, un grande paese e una superpotenza, e per questo ha una grande responsabilità nel trovare una soluzione politica in Ucraina e in Siria”, ha sottolineato Kurz; “L’Europa deve aiutare la ricostruzione in Siria”, ha precisato Putin), ma – spiegano da Vienna – noi siamo qui per “impegnarci sempre nel dialogo” e “trattarci l’un l’altro con onestà“. L’Austria guadagna lustro internazionale – mentre altri paesi pensano a riaprire le relazioni con Mosca. La Russia trova un’amicizia schietta in più Europa.

(Foto: Twitter, @sebastiankurz)

 

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