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Sanità e big data. Perché l’intesa tra Ibm e Campus Biomedico

L’età della popolazione si sta facendo man mano sempre più avanzata e l’assistenza agli anziani e ai pazienti cronici è diventata una sfida sanitaria tra le più sentite.

È con questo intento che l’Università Campus Biomedico di Roma (Ucbm) e Ibm Italia hanno voluto stringere un accordo di collaborazione, volto a supportare l’innovazione e la crescita delle competenze digitali in ambito Healthcare e Life Science.

GLI STUDI DI SETTORE

Tra il 2015 e il 2030, il numero di persone al mondo che avrà più di 60 anni dovrebbe crescere del 56%, passando quindi da circa 900 milioni a quasi 1,5 miliardi. È quello che studi in questo ambito prevedono, elaborando un dato che arriva a delineare entro il 2050, 2 miliardi di persone ultra sessantenni.

Se si pensa che l’Italia è uno dei Paesi “più anziani” al mondo, è evidente l’importanza che ricopre per il nostro Paese preparare figure professionali in grado di gestire una vera e propria necessità per la popolazione.

LA PARTNERSHIP E LE SUE FINALITÀ

Da un lato quindi Ibm investe su profili professionali in settori rivolti alla trasformazione digitale, nonché alle esigenze di mercato. Dall’altro il Campus Biomedico promuove strutture integrate d’insegnamento, ricerca e assistenza sanitaria, che come fine ultimo hanno il bene della persona, offrendo allo studente un percorso il più completo possibile.

La partnership tra le due riunirà team interdisciplinari provenienti da comunità accademiche, scientifiche e tecniche. Le aeree maggiormente interessate saranno relative ad alcuni temi ben precisi quali: la trasformazione digitale in sanità – l’ospedale del futuro; tecnologia d’avanguardia – a vantaggio di anziani e malati cronici; Ia, Big Data e elaborazione del linguaggio naturale – medicina personalizzata e di precisione per tutti.

Attraverso l’Ibm Cloud gli studenti e i ricercatori potranno utilizzare la tecnologia Ibm Cognitive e testare la potenza delle applicazioni di intelligenza artificiale in tutte le fasi dell’assistenza sanitaria (dalla scoperta di nuove cure all’assistenza quotidiana di pazienti cronici).

LE VOCI DI RAFFAELE CALABRÒ (UCBM) ED ENRICO CEREDA (IBM)

“L’Università Campus Bio-Medico di Roma – afferma il Rettore dell’Ateneo, Raffaele Calabrò – è da sempre fortemente orientata all’innovazione e a generare percorsi di collaborazione con realtà aziendali di valore nazionale e internazionale nei propri ambiti di formazione e ricerca. L’intesa con Ibm, in tal senso, rappresenta un’importante opportunità, che schiude ai nostri studenti e ricercatori potenzialità di crescita e relazione con specialisti e tecnologie di avanguardia, mettendoli nella condizione di contribuire allo sviluppo delle scienze della salute del futuro”.

“La tecnologia può cambiare il mondo solo con il supporto del capitale umano in grado di sfruttarla al meglio. – sottolinea Enrico Cereda, amministratore delegato Ibm Italia. “ Le competenze sono una priorità per il nostro Paese e questo accordo con Ucbm è coerente con il nostro impegno e senso di responsabilità verso lo sviluppo di nuove professionalità. Inoltre, l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie come cloud, cognitive e IoT possono davvero trasformare i modelli sanitari, accelerare le attività scientifiche, abilitare la medicina personalizzata e, in generale, supportare i medici nel loro lavoro quotidiano di inestimabile valore.”



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