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Cosa non torna nel taglio ai vitalizi targato 5 Stelle

I vitalizi sono stati aboliti nel 2012, per cui il M5S dice una enorme falsità quando sostiene di averli cancellati con Fico e la Casellati. Ciò che loro stanno facendo è un’operazione di indegna propaganda, sottraendo soldi a ex parlamentari che hanno onorato la Repubblica. Lo stanno facendo in modo illegale, agendo sulla retroattività. Principio che se passasse sarebbe pericoloso per tutti i pensionati.

Qui c’è una precisa campagna di odio nei confronti di parlamentari e loro vedove che hanno legittimamente in passato versato contributi per ottenere ciò che gli spetta. A Di Maio e a Salvini non sta bene? Facciano una nuova legge per regolamentare tutta la materia, per il futuro però, non per il passato come dice la Costituzione. A cominciare dallo stipendio dei parlamentari attuali che ammonta a circa 15000 € al mese. Chi tanto invoca giustizia e equità deve lui per primo dare il buono esempio. Allora dimezzino Fico e Casellati con lo stesso sistema dell’autodichia gli stipendi di deputati e senatori. I nuovi Mosè, se poi vogliono affrontare la discussione sulla questione morale in politica e nella cosa pubblica, sempre pronti a essere della partita, iniziando ad affrontare il grave problema dei 49 milioni di finanziamento pubblico dei partiti che la Lega Nord di Salvini deve restituire allo Stato.

Non è il caso in questa occasione impegnarsi ad analizzare i legami di amicizia e parentela che esistono tra esponenti delle due entità politiche con soggetti che lavorano per il M5S e per la Lega Nord, negli enti locali e a livello nazionale. Né è il caso di esaminare nel dettaglio la vecchia questione della moralizzazione della cosa pubblica chiamata: controllori e controllati.

Allora come è dato constatare, non è la questione dei vitalizi legittimamente percepiti da vecchi deputati e senatori, ma qualcosa di molto più ampio su cui vale la pena soffermarsi in maniera organica e diffusa, cari Di Maio e Salvini.


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