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Opportunità e lati oscuri della Blockchain. Il report della Casaleggio Associati

Blockchain è la parola del momento. Sul tema puntano forte i pentastellati, che in Finanziaria hanno inserito un fondo di 45 milioni di euro dedicato a interventi in nuove tecnologie. Ma la “catena di blocchi”, alla base di una popolare criptovaluta come il bitcoin, è da tempo nei pensieri di Davide Casaleggio che ha più volte auspicato pubblicamente che venga prima o poi utilizzata per operazioni di voto e che dall’introduzione di questa tecnologia prevede molti vantaggi anche per il mondo delle imprese che a lui si rivolgono per ricevere consulenza.
Proprio quest’ultimo aspetto è al centro di “Blockchain for Business”, un report che la Casaleggio Associati ha realizzato per conto di Poste Italiane e Consulcesi Tech (società hi-tech presieduta da Massimo Tortorella e specializzata negli ambiti della blockchain e della cyber security), e che è stato presentato (non senza polemiche) a Milano.

MERCATO E INVESTIMENTI

Lo studio, che analizza opportunità e sfide della blockchain, parte da una potenziale valutazione del suo impatto economico. Il mercato globale di questa tecnologia, si rileva, “nel 2017 ha raggiunto quota 339,5 milioni di dollari e si prevede che per il 2021 raggiungerà quota 2,3 miliardi”. Ed “entro il 2027 il 10% del Pil mondiale sarà generato da prodotti e servizi erogati tramite blockchain”.
I settori che maggiormente contribuiscono a produrre questo valore, sottolinea il report, “sono il finanziario (60,5%) e il manifatturiero (17,6%)”. Ma anche il campo della sanità è dato in forte crescita.
Di pari passo cresceranno gli investimenti. Nel 2017 sono ammontati a 945 milioni di dollari e quest’anno toccheranno i 2,1 miliardi. Per il 2021 sono previsti investimenti pari a 9,7 miliardi, con una crescita dell’81,2% in quattro anni.
Il mercato che investe maggiormente in blockchain, prosegue il documento, è quello statunitense. Segue l’Europa, ma l’applicazione di questa tecnologia sta rapidamente penetrando anche nell’area Asia-Pacifico.

BLOCKCHAIN E BUSINESS

Per quanto riguarda le opportunità, si rileva che la blockchain “ha tre livelli di iniziative commerciali che già oggi sono state sviluppate” e “che si basano su tre distinte funzionalità del sistema: registri immodificabili (utile per certificazioni di filiera ad esempio), token (le monete digitali) e smart-contract (contratti che, una volta definiti, si autogestiscono”.

L’ULTIMO ANELLO

Il report si concentra anche su come creare una blockchain che possa “generare valore nel mondo reale”. A questo proposito, lo studio della Casaleggio Associati fa riferimento al cosiddetto “ultimo anello”, ovvero l’anello che collega la catena digitale al mondo fisico e che secondo lo studio rappresenta “un punto strategico dove le aziende devono posizionarsi”. Esistono 3 tipi di anelli, evidenzia il documento: Internet delle Cose (che permettono tramite i loro sensori e sistemi attivi di registrare eventi e di farne accadere); sistemi per l’utilizzo delle criptovalute nel mondo fisico (che permettono di trasformare il valore virtuale in reale); valore legale (che permette di rendere vincolanti gli Smart contract definiti anche nel mondo fisico).

LE SFIDE

Non mancano naturalmente, infine, le sfide che questa tecnologia porta con sé, definite nel report come “lati oscuri” della blockchain, alle quali si prova a porre (o si è già posto) rimedio. Tra queste vi sono: il consumo di energia inutile (la sola blockchain bitcoin, pur essendo sostenibile economicamente, ha oggi un consumo di energia complessivo pari a quello dell’intera Svizzera); la privacy (un dato scritto su blockchain rimane per sempre visibile a tutti); sicurezza (non esiste un sistema per recuperare una password smarrita); identità (la gestione dei dati personali).

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