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Chi è e cosa pensa Annegret Kramp Karrenbauer (candidata alla guida della Cdu)

È stata da subito la figura preferita dalla Cancelliera uscente Annegret Kramp Karrenbauer, candidata alla guida della Cdu che si avvia al congresso di Amburgo nel prossimo dicembre con buone possibilità di farcela. Ma se da un lato la 56enne, attiva nel suo partito sin dal 1991, dovrebbe essere la naturale prosecuzione del merkelismo applicato alla politica, dall’altro in occasione del suo primo comizio da candidata professa una certa discontinuità. I suoi propositi, i temi caldi e quella voglia di nuove tecnologie in salsa green.

PRIMATI

Di record Kramp Karrenbauer ne ha già fatti segnare tre: è stata in assoluto la prima donna governatore della Saarland, la quarta donna a guidare un governo statale tedesco e la prima donna consigliere di Stato per gli affari interni nel governo del primo ministro Peter Müller (2000-2004). Facile immaginare perché Angela Merkel l’abbia voluta dallo scorso gennaio a capo della segreteria generale della Cdu, eletta con un plebiscito (il 98% dei delegati).

La politica è una passione, prima che un lavoro, particolare che segna anche la sua vita privata: madre di tre figli, è sposata con un ingegnere minerario, che ha scelto di restare a casa per allevare i loro figli mentre Annegret ha di fatto scalato il suo partito.

VOTATEMI

Il suo mantra è “nuovo stile”, nonostante sia nei fatti la protesi di Merkel. Annuncia di voler rinnovare l’economia sociale di mercato, di non essere troppo assillata dal tema della sicurezza interna, pur sottolineando che non le statistiche sul crimine sono cruciali, ma il sentimento delle persone. E si chiede: “Come possiamo ripristinare la fiducia in questo Stato?”.

Mette inoltre l’accento sulla coesione della società, ovvero punta molto sul comune senso delle regole, che troverebbero naturale incubatrice proprio in una Cdu più armonica e meno ingessata anche nei confronti degli elettori più giovani (che però alle scorse regionali in Baviera e Assia hanno votato convintamente per i Verdi).

I Verdi rappresentano per la possibile futura guida della Cdu la nota dolente, perché se l’esperienza della Grande Coalizione ha messo in evidenza il tentativo della Cdu di sottrarre temi sociali alla Spd (ma senza il gradimento della base più conservatrice), ecco che lo schema potrebbe ripetersi con ambiente e Verdi.

Secondo Kramp-Karrenbauer le politiche ambientali in passato erano un cavallo di battaglia dei cristiano-democratici, mentre adesso sono state alla base dei recenti successi dei Verdi nelle elezioni statali. Per cui grande attenzione annuncia al risparmio energetico, alla virata verso un abbattimento dell’utilizzo del carbone e ad una certa voglia di ottenere manovre legislative che favoriscano città smart e sempre più eco.

COME E PERCHÉ

Nei fatti e nella sostanza ha poco in comune con gli altri due competitors, Merz e Spahn, che da lei sono diversissimi, anche se per policies è portata a condividere con loro plausi e sorrisi e senza il distacco che la competizione comporta. Ha il pallino dell’innovazione e delle app, dettaglio che entrerà fortemente nel nuovo programma del partito per il prossimo decennio della Germania nel solco della cosiddetta “questione fondamentale”: ovvero come l’economia sociale di mercato nella digitalizzazione possa essere favorevole al popolo tedesco.

Se la dovrà vedere con l’ex capo corrente della Cdu Friedrich Merz (che sarebbe per i tedeschi un vero esperimento) e con il ministro della Sanità Jens Spahn (che ammicca al mondo liberal), entrambi caratterizzati per la voglia (almeno nelle intenzioni) di dar vita ad una competizione corretta e senza ipocrisie, al fine di “non creare una concorrenza rovinosa”, così come hanno detto in un vertice qualche sera fa nella sede dell’associazione quartiere berlinese Cdu Reinickendorf.

Troppo duro il risultato in Assia e Baviera per non far prendere ai vertici del partito la decisione di evitare altri rischi, come potrebbe essere una competizione senza esclusione di colpi per la nuova guida della prima era post-Merkel.

Un passaggio, quello legato alla discontinuità, che è già diventato il punto centrale del dibattito politico in Germania. Come osservato da Berthold Kohler sulle colonne della Frankfurther Allegemeine Zeitung, Kramp-Karrenbauer sarà qual che è: ovvero sobria, senza pretese, autentica. Inoltre non ha motivo di cambiare la sua posizione politica proprio perché il fronte destro è già ben presidiato da Afd e dall’ala più nazionalista della Cdu, mentre a sinistra se la Spd cala i Verdi invece salgono.

E comunque la base della Cdu, proprio perché non ha gradito la GroKo con i socialdemocratici, non ammetterebbe altre scivolate a gauche. Anche perché c’è un altro macro tema su cui i tre candidati dovranno misurarsi: il diesel gate che in Germania, e particolarmente tra gli elettori democristiani, ha davvero un certo peso specifico.

twitter@FDepalo

(Foto di: Olaf Kosinsky)

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