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L’importanza della Difesa (e degli investimenti) secondo l’opinione pubblica

Riscoprire la cultura della difesa, investire nel settore e compiere scelte chiare su priorità e programmi. È questo il messaggio che arriva dalla presentazione del sondaggio “Forze armate e pubblica opinione” realizzato dal Centro studi Analisi Politica, tenutasi al Senato nel corso di un evento promosso da Isabella Rauti, capogruppo di Fratelli d’Italia presso la commissione difesa del Senato. Moderati dal direttore di Airpress e Formiche, Flavia Giacobbe, sono intervenuti anche il vice presidente del Senato Ignazio La Russa, il capogruppo FdI presso la commissione Difesa della Camera Salvatore Deidda, il presidente del Gruppo FdI a Palazzo Madama Luca Ciriani, il direttore di Analisi Politica Arnaldo Ferrari Nasi, il generale di Corpo d’armata Vincenzo Santo e, in conclusione, la presidente della commissione Difesa del Senato Donatella Tesei.

IL MOMENTO

I risultati del sondaggio arrivano in un momento delicato per il settore, attraversato dalle preoccupazioni per gli annunciati tagli al budget della difesa nella prossima Legge di bilancio. Ieri, intervenendo in commissione a Palazzo Madama, il sottosegretario Angelo Tofalo ha precisato che la razionalizzazione della spesa operata dal governo “è stata rappresentata in maniera non del tutto corretta dagli organi di stampa”. L’unico taglio effettivo, si legge nel resoconto del suo intervento, “concernerà la realizzazione di una struttura logistico-militare per gli uffici del ministero (indicata dalla stampa col nome di Pentagono italiano), con un risparmio di oltre un miliardo di euro. Non vi saranno invece conseguenze negative sul comparto industriale, perché ogni intervento di rimodulazione di spesa nel settore degli investimenti sarà infatti effettuato d’intesa con le aziende interessate”. In tal senso, Tofalo ha rimarcato “la particolare attenzione del governo nei confronti dell’industria italiana della Difesa”.

SCELTE CHIARE

Parole arrivate dopo un’incertezza generalizzata sui tagli, che con ogni probabilità verrà eliminata solo in sede di lavori parlamentari sulla Legge di bilancio. “Chiediamo scelte chiare sul futuro delle Forze armate e finanziamenti certi”, ha detto oggi il senatore Ciriani. Occorre “scegliere il futuro da assegnare alle Forze armate e finanziarlo in maniera coerente – ha aggiunto – la Legge di bilancio che ci apprestiamo a discutere sarà il vero banco di prova”. Parole che fanno il paio con quelle di ieri della senatrice in quota Pd Laura Garavini, vice presidente della IV commissione del Senato, e con quelle odierne del deputato Deidda, che ha ricordato come i vari capi di Stato maggiore abbiano “più volte denunciato anni di tagli e sacrifici che hanno messo a dura prova le nostre Forze armate”. Su questo, ha aggiunto Deidda, “le forze politiche devono riflettere”, considerando anche che “l’opinione pubblica non ritiene sprechi gli investimenti nella difesa”.

AFFRONTARE LA MINACCIA IBRIDA

D’altronde, “gli italiani tifano per le Forze armate”, ha chiosato Isabella Rauti. E ciò avviene “non per una suggestione astratta, ma per il ruolo che hanno e perché rappresentano l’attaccamento al Paese e alla difesa nazionale”. La partecipazione alle missioni internazionali, ad esempio, “ci accredita al villaggio globale”, così come rafforza il posizionamento nella nascente Difesa europea, “l’aspettativa più insoddisfatta degli ultimi decenni”. Ciò si lega alle preoccupazioni per gli annunciati tagli. Il fatto che “non siano specificati e dettagliati – ha notato la senatrice – alimenta le preoccupazioni; tutti condividiamo la necessità di razionalizzare la spesa e tagliare gli sprechi; è una scelta di buon senso ma ad ora non sappiamo su cosa si interverrà”. Il rischio è trovarsi sguarniti di fronte a pericoli sempre più complesse. “È la minaccia ibrida, con scenari modificati che richiedono tecnologia sofisticata e investimenti”. A chiederlo sono anche i cittadini: “il sondaggio di Analisi Politica ci restituisce un sentimento di generale apprezzamento per le Forze armate, ma anche la richiesta di impegno maggiore”.

I NUMERI

Lo dimostrano i risultati del sondaggio condotta da Analisi Politica, e presentati dal suo direttore Ferrari Nasi. L’83% degli intervistati (circa 800 in età adulata) crede che avere Forze armate efficienti e affidabili debba essere un priorità per qualsiasi governo, contro il 77% del 2007. Divide maggiormente l’affermazione “avere un esercito forte non serve, perché è la Nato a proteggerci”. A non essere d’accordo è il 53% degli intervistati, con la percentuale che cresce tra i giovani e le persone istruite, secondo cui, oltre all’Alleanza Atlantica, il Paese necessita di Forze armate “forti”. Si amplia invece la differenza sul ruolo “diplomatico” della Difesa. Il 65% degli intervistanti (numero in linea con i dati di dieci anni fa) ritiene che le Forze armate siano necessarie per dare “un’immagine affidabile agli occhi del mondo”. Certo, permane circa un terzo della popolazione che non ritiene la Difesa utile per il ruolo e la credibilità del Paese nei rapporti internazionali, un dato da tenere in considerazione per ciò che concerne la tanto invocata “cultura della difesa”. Infine, un dato sull’industria militare: per il 78% degli intervistati (come dieci anni fa) “è importante”, soprattutto per la sua valenza occupazionale.

L’OPINIONE DI LA RUSSA

Per rilanciare la cultura della difesa servono “manifestazioni pubbliche, maggiori risorse e un migliore lavoro di comunicazione”. È la ricetta di Ignazio La Russa: “Dobbiamo far capire agli italiani l’importanza e il prestigio delle Forze armate, così da dare un’inversione di tendenza rispetto a un lunghissimo periodo in cui, per parlare bene di militari, bisognava far vedere che distribuivano acqua ai bambini di Iraq o Afghanistan”, ha detto l’ex ministro della Difesa. A tal proposito, La Russa ha lanciato un invito ai suoi colleghi della commissione Difesa: tenere vivo il 4 novembre, anche senza che sia festa nazionale, magari nella domenica successiva, con manifestazioni pubbliche in ogni regione, come aveva lanciato lui quando sedeva a palazzo Baracchini.

IL PUNTO DI DONATELLA TESEI

È d’accordo sulla necessità di “comunicare meglio” Donatella Tesei, presidente della commissione Difesa di palazzo Madama in quota Lega. “Dobbiamo tornare a spiegare cosa fanno e cosa rappresentano le Forze armate nelle diverse declinazioni, nel Paese come all’estero”. Certo, ha notato, “il tema dolente resta quello delle risorse”. I tagli alle Forze armate “vengono praticati da anni”. La situazione attuale “sicuramente non è così rosea da poter dire che usciremo indenni da tagli ulteriori”. A tal proposito, ha detto concludendo, “bisogna rimette al centro lo studio delle linee programmatiche, che non possono essere troppo generali, e coordinare lo studio e la preparazione delle Forze armate con quello del mondo della difesa”.

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