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Ecomondo 2018. Un appuntamento internazionale sull’economia circolare

green economy

Sarà il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ad inaugurare, domani 6 novembre, la 22° edizione di Ecomondo, la manifestazione che vedrà convenuti, per quattro giorni, alla Fiera di Rimini, i più importanti operatori di quel nuovo paradigma economico del ventunesimo secolo che va sotto il nome di “economia circolare”. In contemporanea la 12esima edizione di Key energy con i settori dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Una superficie espositiva di circa 130 mq ospiterà oltre 1.300 imprese e un calendario con oltre 200 eventi internazionali coordinati da un Comitato Scientifico presieduto dal professor Fabio Fava. Qualche numero da Ecomondo 2017: oltre 116mila presenze, di cui 12 mila internazionali; 520 giornalisti accreditati con 162 milioni di contatti media.

L’edizione di quest’anno, secondo il presidente del Comitato Tecnico-Scientifico Fabio Fava, avrà “un programma ancora più ricco specie per quanto riguarda le nuove priorità normative e di ricerca e innovazione sul fronte dell’economia circolare”. (Vale la pena ricordare che lo scorso maggio si è concluso il lungo iter di revisione delle direttive europee sui rifiuti contenute nel cosiddetto “Pacchetto dell’economia circolare”). “Secondo statistiche europee, l’economia circolare non solo riduce l’utilizzo delle materie prime e le emissioni di Co2, ma da qui al 2030 creerà oltre il 7% di crescita del Pil e oltre un milione di posti di lavoro rigorosamente green. La formazione sarà uno degli strumenti essenziali per accelerare questa transizione verso l’economia circolare”.

Le due giornate di apertura vedranno lo svolgesi degli “Stati Generali della Green Economy”, promossi in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Il tema di quest’anno sarà dedicato al “Green Economy e nuova occupazione per il rilancio dell’Italia”. La sessione plenaria della prima giornata vedrà, alla presenza del ministro Costa, la presentazione della Relazione sullo stato della green economy 2018, all’interno della quale, oltre ad un aggiornamento dell’analisi di alcuni settori e temi strategici della green economy italiana, verrà proposto uno studio su alcune scelte di investimenti green e verrà illustrato un pacchetto di proposte di sette priorità che verranno sottoposte al legislatore.

“La settima edizione degli Stati Generali della green economy – ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – intende, quest’anno, veicolare due messaggi. Il primo, rivolto al nuovo Parlamento e al nuovo governo, contiene sette proposte prioritarie per uno sviluppo più solido, robusto ed esteso della green economy italiana, elaborate dal Consiglio nazionale della green economy. Il secondo, contenuto nella Relazione che verrà presentata nella prima giornata, interviene nel dibattito nazionale ed europeo, sull’aumento degli investimenti, pubblici e privati, necessari per dare consistenza, stabilità e sostenibilità alla ripresa economica e all’occupazione”.

Sia per la convegnistica che per gli espositori c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si va balle esperienze di bioeconomia nei Paesi Ocse all’industria 4.0 applicata all’economia circolare; la valorizzazione della risorsa idrica; le nuove potenzialità del biometano; il tema del Marine litter; la bonifica dei siti inquinati e il monitoraggio dell’aria. Insomma a Rimini, dal 6 al 9 novembre, si mette in mostra l’economia circolare attraverso una grande narrazione del nuovo paradigma dell’economia verde: le storie, le esperienze, le politiche pubbliche, le grandi aziende, le strutture consortili, le start up che già oggi, in Italia, praticano un nuovo modo di fare economia all’insegna della sostenibilità ambientale.

E, naturalmente, gli allestimenti avveniristici, come quello proposto da Edizioni Ambiente con il progetto “Circular Economy Stories – Gallery & Show”, trecento metri quadrati con i racconti di una dozzina di storie di economia circolare portati in fiera da grandi player. E Enel con il percorso di economia circolare “Futur-e”, nato per dare nuova vita a 23 centrali elettriche dismesse che saranno riconvertite in centri commerciali, poli turistici, ecc. E ancora Demeto, il progetto di ricerca europeo che ha lo scopo di sviluppare un processo per il riciclo chimico su scala industriale di rifiuti a base di Pet.

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