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Come (e quanto) crescono le fake news in Italia. Report Agcom

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Crescono le fake news in Italia. A dirlo è il rapporto “News vs. fake nel sistema dell’informazione”, realizzato dall’Agcom e presentato oggi a Roma.

FAKE NEWS IN AUMENTO

Sotto il profilo della disinformazione, le analisi compiute mostrano, secondo lo studio dell’Autorità, “un sistema nazionale che soffre la presenza di un volume di contenuti falsi mediamente più alto rispetto al passato”, che “ha raggiunto il livello massimo in corrispondenza del nuovo ciclo politico”. Più in generale, si rileva, “in Italia, il 57% della produzione di contenuti fake riguarda argomenti di politica e cronaca, mentre circa il 20% argomenti di carattere scientifico”. Si tratta di tematiche “che presentano un forte impatto emotivo, possono risultare divisive e spesso, come nel caso delle notizie su scienza e tecnologia, non vengono trattate adeguatamente dal sistema informativo tradizionale”.

LO STUDIO

Lo studio, sottolinea l’Agcom, costituisce un primo esito dell’indagine conoscitiva sulle piattaforme digitali e il sistema dell’informazione, e si fonda sui risultati emersi dall’impiego di una metodologia che si avvale di un’enorme mole di dati provenienti da dataset relativi a diverse componenti dei sistemi dell’informazione: testate, fonti di disinformazione, giornalisti, e cittadini/fruitori di notizie. Il rapporto parte dall’analisi statica e dinamica dell’informazione e della disinformazione prodotta in Italia, per poi porre l’accento sulle modalità di trattazione e diffusione delle notizie reali e false, nonché sui meccanismi di propagazione dei contenuti informativi, specie quelli fake, sulle piattaforme online.

QUALI DIFFERENZE

La differenza più rilevante tra notizie reali e false – riporta il documento – si registra in merito all’indice di copertura media giornaliera conferita dalle fonti disinformazione, che risulta decisamente più alto per i contenuti fake, segnalando come l’offerta complessiva
proposta e diffusa da tali fonti si componga di poche notizie reali (trattate superficialmente o per veicolare intenzionalmente messaggi di mala-informazione) e di molte notizie false.
Peraltro, si aggiunge, una rapidità con cui vengono trattate le singole notizie (reali e false) e un’intensità giornaliera di copertura delle medesime che, in ogni caso, rimane bassa in relazione all’intero sistema informativo, se rapportate all’elevata quantita offerta complessivamente dalle fonti di disinformazione, forniscono, secondo Agcom, “una prima evidenza di come il ruolo di queste ultime sia soprattutto quello di dare impulso a molte notizie diverse, lasciando poi che le stesse trovino diffusione massiva attraverso altri canali, fino a viralizzarsi”. Un esempio è “l’azione combinata dei meccanismi automatici (algoritmi) sottostanti al funzionamento delle piattaforme online e della condivisione dei contenuti messa in atto dagli utenti ma anche, sempre più spesso, da bot”.
Inoltre, la durata media esibita dalle notizie false è minore di quella osservata per le notizie reali (3 giorni per le prime, rispetto ai 9 giorni delle seconde), a fronte pero di un numero di giorni di presenza effettiva molto basso per entrambi i tipi di notizie. Questo suggerisce che la distribuzione di contenuti generati attorno alle notizie e molto concentrata e quando l’oggetto dei contenuti divulgati e una fake news mediamente la totalità delle occorrenze si verifica in un solo giorno.
Esiste, evidenzia lo studio, anche “un discreto numero di contenuti informativi fake anche nel sistema informativo tradizionale (mis-informazione)”, che sono spesso la spia di una regressione – dovuta a fattori economici e di tempo – nell’uso di meccanismi di verifica.



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