“C’è fame di spazio”, sia per l’aiuto che potrebbe offrire allo sviluppo sostenibile, sia per le opportunità commerciali che derivano dalle collaborazioni internazionali. È questo il messaggio che arriva da Buenos Aires, dove ieri è andato in scena il “Forum internazionale dello Spazio”, organizzato dall’International astronautical federation e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), presieduta da Roberto Battiston, in collaborazione con il governo argentino e la loro agenzia spaziale, il Conae.
L’EVENTO
Dopo il debutto a Trento nel 2016 e l’African Chapter dello scorso febbraio a Nairobi, in Kenya, il forum ha fatto tappa in Argentina, conquistando l’adesione di ben 18 Stati dell’area sudamericana, a cui si sono aggiunte l’Agenzia spaziale europea (Esa), la Nasa e diverse altre agenzie nazionali. L’obiettivo, come per le precedenti edizioni, è riunire tutti i soggetti impegnati nello spazio, dall’industria al mondo universitario, fino ai rappresentanti delle istituzioni, al fine di tracciare la strada per uno sviluppo sostenibile che approfitti delle capacità extra-atmosferiche e della collaborazione internazionale in tale campo. Non a caso, i temi centrali della rassegna sono stati la gestione delle risorse nazionali, l’altra formazione e la cooperazione spaziale, tre temi su cui si concentra il documento finale del forum, votato all’unanimità dai partecipanti.
LE PAROLE DI BATTISTON
Il successo di questo forum, ha spiegato Battiston, “è la dimostrazione che quanto abbiamo deciso di creare a partire dal primo forum in Trento, si sta realizzando”. In altre parole, “c’è fame di spazio e lo spazio è un’opportunità straordinaria per uno sviluppo importante e sostenibile”. È lo “splendido esempio di quella che viene definita la Space Diplomacy: si parte dalla formazione spaziale ad un livello medio alto, in un contesto in cui l’esperienza italiana, ma più in generale dell’Europa, è un driver perfetto di crescita che deve però sapersi innestare nel settore industriale”. In tutto questo, la scelta di Buenos Aires per la terza edizione del forum non è casuale. A settembre, l’Argentina ha posto in orbita il primo dei due satelliti di osservazione della Terra Saocom, dando vita alla costellazione italo-argentina di osservazione della Terra, Siasge (Sistema italo argentino di satelliti per la gestione delle emergenze).
LA COLLABORAZIONE CON L’ARGENTINA
Tali satelliti “sono il frutto di un’idea concepita più di venti anni fa, realizzata con tenacia e pazienza, con un forte contributo finanziario italiano oltre che argentino e i primi dati ottenuti dal satellite Saocom ne dimostrano la grande capacità tecnologica e scientifica”, ha notato il presidente dell’Asi. “Il risultato dell’aggregato con i dati di Cosmo SkyMed (il sistema made in Itay di osservazione della Terra, duale e unico al mondo, ndr) rappresenta un’unicità al mondo, che avrà ricadute non solo scientifiche ma anche commerciali”. È d’accordo Agustin Campero, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione argentino con delega allo spazio: “Quella con l’Italia è una cooperazione molto importante per il nostro Paese, abbiamo molte aspettative che vanno oltre a quanto stiamo già facendo insieme, con il lancio del satellite Saocom 1 e a venire a breve di Saocom 2, ma che potrebbe riguardare una possibile costellazione Siasge 2, un progetto ambizioso importante per il futuro del paese e che ci chiamerà ad un lavoro di cooperazione molto intenso”. Parole riprese anche da Raul Kulichevsky, direttore esecutivo del Conae, l’agenzia spaziale argentina: “L’Italia è sempre stata molto presente nelle nostre attività spaziali, a partire dal satellite SAC-C; siamo convinti che potremo fare ancora molto bene insieme, a partire da una possibile costellazione Siasge 2, grazie ad una cooperazione sempre più stretta”.
IPOTESI JOINT VENUTRE
D’altra parte, tutto questo potrebbe avere un notevole risvolto commerciale, con dati più che appetibili per tanti utilizzatori. Per questo, ha rimarcato Kulichevsky, “c’è in atto un confronto per un possibile accordo tra la società e-Geos (società al 20% dell’Asi e all’80% di Telespazio, ndr) e Veng, un’impresa italiana e una argentina, il che sottolinea come ci sia un ampio confronto anche sul tema commerciale della costellazione Siasge”. L’esperienza di e-Geos nella commercializzazione dei dati di Cosmo, ha aggiunto il direttore esecutivo del Conae, “ci spinge a trovare le modalità giuste, come una joint venture tra queste due imprese, perché l’enorme potenziale di commercializzazione che hanno i dati Siasge possa essere pienamente espressa”. Tale accordo, “grazie al supporto dei nostri governi – gli ha detto eco Battiston rappresenterà il punto di arrivo di una grande idea che si sta declinando in una implementazione economica e industriale molto moderna, molto innovativa e molto valida”.