“Sono un uomo libero, io” dice Giulietto Chiesa a Fabrizio Roncone del Corsera. Il giornalista – ex miglior corrispondente italiano quando lavorava da Mosca per l’Unità (ai tempi dell’Urss) ora capo di Pandora TV, canale dove le news, la propaganda e le bufale da click si confondo con facilità – è al centro di polemiche che riguardano solo lateralmente la deontologia professionale, molto di più la politica e la percezione alterata con cui una certa politica si diffonde attraverso i cittadini.
Chiesa, 78 anni, è sotto accusa per aver manipolato e pubblicato sulla sua Pandora Tv un’intervista rilasciata da Jeroen Dijsselbloem a Cnbc: il giornalista italiano ha diffuso una versione tradotta delle parole dell’ex presidente dell’Eurogruppo (oggi consigliere strategico del Meccanismo di Stabilità Europea) alterate ad arte per potergli attribuire minacce all’Italia e suggerimenti su come metterla economicamente al tappeto. L’operazione di costruzione della bufale e alterazione della realtà – il politico olandese non aveva detto niente di tutto quello – è stata scoperta dal sito Butac, specializzato nel fact checking e poi rilanciata mainstream sul Post.
Martedì, il video dell’intervista taroccata da Chiesa è stato rapidamente condiviso dalla pagina Facebook “Movimento 5 Stelle Europa”, il canale ufficiale degli europarlamentari grillini: al momento della stesura di questo articolo, a distanza di quattro giorni da quando s’è scoperto che le parole di Dijssebloem erano state falsificate, il post è ancora online e continua a ricevere interazioni. Oltre 250mila visualizzazioni, 9mila condivisioni, 1500 like; e il commento che accompagna il video, scritto dal gruppo ufficiale dei parlamentari che il M5S ha al Parlamento Europeo dice: “Questa è l’ennesima conferma che l’establishment finanziario è contro il popolo. Ci fanno la guerra perché abbiamo chiuso il rubinetto a banche e lobby! La notizia è stata ripresa da Zerohedge, nessun telegiornale italiano invece riportato le sue dichiarazioni”.
(Nota per i meno esperti: quello che il M5S cita a riferimento, Zerohedge, non il Financial Times, è un blog molto potente in termini di diffusione ma molto meno forte in termini di rispettabilità, in quanto considerato collegato alle posizioni dell’ala conservatrice più estremista e complottista negli Stati Uniti, la cosiddetta alt-right. Il suo fondatore, Daniel Ivandjiiski, scrive con lo pseudonimo di Tyler Durden, il personaggio del mondo cospirazionista underground del film “Fight Club”. Pandora Tv la chiama “prestigiosa rivista”: il New Yorker , quella sì una prestigiosa rivista, tempo fa la vedeva differentemente su Zerohedge ndr).
“Molti economisti usano le metafore per aiutare i lettori ad interpretare quello che dicono”, spiega Chiesa al Corsera tra il rumore delle unghie che scivolano su uno specchio. “Avete manipolato un’intervista. Punto”, incalza il bravo Roncone: “L’abbiamo decodificata. È diverso”, prova a spiegare l’ex compagno dalla Russia che negli ultimi anni ha sovrapposto il comunismo – ultima esperienza politica: la Mossa del Cavallo, il partito con cui si è candidato alle elezioni di marzo fondato insieme ad Antonio Ingroia – col sovranismo leghista e il populismo grillino, tutto condito con una bella spolverata di putinismo. Un classico del genere. “Sciocchezze”, dice Chiesa, nel 2009 candidato alle Europee con un partito lettone che aveva come obiettivo la difesa della minoranza russa.
Chiesa è un putiniano attivista e attivissimo, in realtà – per esempio, dice che il premier Giuseppe Conte è in gamba perché ha ottenuto il sostegno del Cremlino – che rilancia le più becere notizie costruite dal sistema di propaganda russa: quelle sulla Siria, sull’Ucraina e su tutti i dossier che possono creare un buffer di protezione attorno all’avventurismo di Mosca, diffondere visioni pro-Russia, alterare la realtà col fine di disarticolare l’impalcatura occidentale (nel caso Europea, alle ultime presidenziali è successo negli Stati Uniti) e indebolirla. Si chiamano Misure Attive queste attività di guerra informativa (Formiche.net se ne occupa da molto tempo).
Nella Pandora TV di Chiesa ci sono grandi classici, l’attacco terroristico del 9/11 a New York descritto come un “inside job” operato da Cia e Mossad, e relative novità del genere, gli attentati di Charlie Hebdo e del Bataclan altre false flag. Chiesa, quando era una firma del Fatto Quotidiano, pubblicò nel suo blog interno un post che il direttore dell’online del FQ, Peter Gomez, definì “strampalato” a proposito dell’attacco all’aeroporto Zaventem di Bruxelles: l’articolo, tra ricostruzioni sgangherate toccava l’apice quando Chiesa, partendo dalla data dell’attentato, il 22/3, proponeva di rovesciarla in 3/22, e da lì notava che 322 era il numero base del simbolo dell’associazione segreta universitaria di Yale di cui fu membro George W. Bush.
Roba da Serenase, che un tempo andava ricercata negli angoli più nascosti, gli anfratti più sporchi, del web e che adesso è diffusissima grazie alla spinta che a certe teorie viene data da alcuni siti. Per esempio: dubbi sulla possibilità che gli attentati in Occidente fossero frutto di una macchinazione organizzata dai servizi segreti europei, americani e israeliani erano stati diffusi dalla Russia attraverso ambienti-media piuttosto vicini dal Cremlino.
Ora sono spesso ripresi anche da alcuni leader politici molto inclini a credere più a Mosca che ai fatti, e diffusi in contenitori informativi che sostengono di non voler bavagli ma accedono a propagande e alterazioni che sono unicamente uno strumento politico.