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Giovani Lega a Mosca, perché la destra salviniana guarda ad Est. Parla Ventura

Ventura

“Per fortuna non sono rappresentativi di tutti i giovani europei”. Non è piaciuta neanche un po’ a Sofia Ventura, saggista, docente di Scienza Politica all’Università di Bologna, la trasferta a Mosca dei Giovani Lega, il movimento giovanile del Carroccio. Cappotto, guanti e Alberto da Giussano in petto, la delegazione dei giovani salviniani è partita alla volta del Cremlino questo sabato guidata dal responsabile federale Andrea Crippa per incontrare i “colleghi” della Molodaya Gvardiya (Giovane Guardia), l’ala giovanile del partito di Vladimir Putin Russia Unita. All’ombra del palazzo d’Inverno è stato siglato un memorandum d’intesa, ha spiegato ad Agi il responsabile Esteri del movimento leghista Davide Quadri, co-firmatario assieme a Crippa e ai russi Serghei Perepelov e Egor Litvinenko, per “il mantenimento e lo sviluppo dei valori spirituali, umani e familiari, la protezione dei luoghi sacri, monumenti del patrimonio spirituale, culturale e storico della civiltà mondiale”. A tante nobili cause si aggiunge quella di sviluppare “relazioni interpartitiche a tutti i livelli, attraverso regolari consultazioni, scambi di delegazioni, eventi congiunti e corsi di formazione”.

“È un accordo significativo, perché trasforma una tendenza del partito in un cambiamento radicale – commenta preoccupata ai microfoni di Formiche.net Ventura – quando io ero nella gioventù liberale ricordo che i nostri modelli di riferimento erano gli Stati Uniti, Israele, l’Europa. Quest’operazione è funzionale alla costruzione delle future autocrazie europee, per porre le basi per smantellare le nostre democrazie”. La missione dei Giovani Lega non è che il sequel di quella ben più incisiva conclusa dallo stesso Matteo Salvini a Mosca il 6 marzo 2017, quando assieme al parlamentare di Russia Unita Sergej Zheleznyak, ha siglato un accordo di cooperazione che prevede un ampio scambio informativo fra i due partiti.

Oggi come allora il maître dell’operazione è Gianluca Savoini, il presidente dell’Associazione Lombardia Russia che gioca un ruolo di primissimo piano nelle relazioni fra via Bellerio e Putin. “Tutto questo non era nel dna della Lega Nord di Umberto Bossi” riprende la politologa. “Fin dagli dagli esordi nel 2013 la Lega di Salvini ha fatto del “guardare ad Est” un mantra di partito, costruendo una visione illiberale che ha fra i suoi modelli uno come Viktor Orban, che infatti ha definito senza problemi democrazia illiberale il suo modello di governo”. Oggi quello sguardo si è cristallizzato nei documenti di partito e ne è divenuto cifra caratteristica: “è il segno di uno scostamento del sistema valoriale di buona parte della destra italiana, che purtroppo oggi Salvini rappresenta, verso un sistema dove la potenza, la sovranità e la sicurezza vengono prima della libertà e del diritto d’espressione, il caso della signora a Borgo Pio strattonata e portata via perché fischiava il vicepremier è emblematico”.

La missione dei giovani quadri del Carroccio, che per l’occasione hanno incontrato a Mosca gli italiani membri del movimento “Lega nel mondo”, si inserisce in un programma europeo che vede Russia Unita siglare accordi e memoranda con le sezioni giovanili dei principali partiti sovranisti del Vecchio Continente. È il caso dei giovani di Ukip e di Génération Nation, il movimento giovani del Rassemblement National di Marine Le Pen. “L’obiettivo – ha confidato ad Agi Andrea Crippa – è costruire ponti con la futura classe dirigente dell’Europa, creare un network che ponga come principio l’identità del territorio e la sfida a questa Commissione europea che non rappresenta più nessuno”. “Le elezioni europee ci diranno quanto sistemica diverrà questa relazione speciale con Mosca – dice a Formiche.net Sofia Ventura – ci sono pareri discordanti sui risultati alle urne, ma è certo che se i sovranisti prenderanno la presidenza della Commissione Ue o del Consiglio Europeo cominceranno a smantellare i valori dei Trattati di Roma”.

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