A volte è facile dimenticare che Internet esiste già da decenni. È oramai una parte intrinseca delle nostre vite, eppure, quando fu concepito negli anni ’60, nessuno poteva immaginare la portata che avrebbe avuto. Fu sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per garantire una copertura costante in caso le reti di comunicazione militari esistenti fossero attaccate o inutilizzabili, ma fu rapidamente adottato dalle università statunitensi per le sue potenzialità come strumento di collaborazione.
Mezzo secolo più tardi, Internet è diventato qualcosa di indispensabile per la società moderna, tanto quanto l’acqua o l’elettricità in tutte le nostre case. Ma non solo: è diventato il mezzo tramite il quale la nostra società e l’economia sempre più digitalizzata usufruiscono di un’intera nuova generazione di servizi. È il vettore di un profondo cambiamento nel modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda, dove tutto diventa sempre più connesso e i confini tra il reale e il digitale gradualmente si confondono.
Un sistema concepito dalla semplice idea di mettere in comunicazione due persone tramite gli schermi dei loro computer, oggi può permettere a chiunque di interagire con i propri elettrodomestici, la propria auto, o con la caldaia di casa nello stesso momento in cui interagiamo con persone che vengono da tutto il mondo sui social media, oppure mentre guardiamo un film in spiaggia. Ma a differenza dell’invenzione delle tubature dell’acqua o dei cavi elettrici, Internet non è solo uno strumento di consegna per altri servizi: è diventato un valore aggiunto a sé stante, uno spazio dati su vasta scala che offre accesso a conoscenza e informazioni senza precedenti.
L’intelligenza artificiale può dare significato a questo incredibile numero di dati (ciò che ora conosciamo come big data) e incorporare autonomia e intelligenza in reti, oggetti e servizi connessi, portandoli a un livello completamente nuovo. Se pensiamo all’intelligenza artificiale unita a tecnologie come blockchain, che promette di cambiare la sicurezza nel modo in cui interagiamo su Internet, aprendo la porta per garantire transazioni end-to-end in aree diverse come finanza, sanità o trading energetico, la prossima generazione di Internet ci porterà, dove la società non è mai stata prima.
Possiamo quindi prevedere con precisione come sarà l’internet (e, di conseguenza, la società) del futuro? Se la tendenza attuale alla frenetica trasformazione digitale dei servizi e della connettività dei dispositivi continua, è probabile che in soli 10 anni Internet sarà una parte indispensabile di tutto ciò che facciamo. Dalle auto a guida autonoma alla medicina personalizzata, fino ad una scuola e apprendimento più efficienti, e a servizi pubblici su misura per il cittadino che rendono la vita più facile e gratificante: le opportunità sono infinite. E, naturalmente, non solo per i cittadini che beneficiano di questi servizi, ma anche per le aziende, grandi e piccole, che fanno da perno all’economia.
Ma non dovremmo dare per scontato che questo avverrà. Ci sono ancora ostacoli importanti che devono essere superati. Gli sviluppi del mercato suggeriscono che ci stiamo spostando verso un Internet che facilita l’accumulo e l’accesso privilegiato ai big data – e quindi a un incredibile strumento di potere – a pochi attori influenti. Siamo quindi ben lontani dall’internet decentralizzata e aperta dei primi tempi. In un mondo aperto e connesso, le questioni legate alla privacy diventano sempre più importanti, così come la sicurezza online. Assicurare l’accesso a Internet e ai servizi che offre a tutti i cittadini, senza che parti della società vengano lasciate indietro, è un argomento che deve ancora essere affrontato seriamente.
Il numero di sfide da affrontare è una delle forze trainanti dell’iniziativa Next Generation Internet della Commissione europea. L’obiettivo dell’iniziativa è di sviluppare i componenti chiave della tecnologia per l’Internet di domani e orientare il suo sviluppo verso una rete web incentrata sull’uomo, inclusiva e decentralizzata che risponda ai bisogni dei cittadini: una rete di esseri umani.
Al centro dell’iniziativa Ngi c’è un ambizioso programma di ricerca e innovazione, sostenuto da 270 milioni di euro in finanziamenti Ue fino al 2020. Il programma si concentra sulle aree tecnologiche chiave che aiuteranno l’Internet del futuro, come blockchain, intelligenza artificiale, l’Internet delle cose, i social media futuri o le tecnologie interattive, nonché quelle a supporto del multilinguismo e dell’accessibilità. Comprende anche misure per sostenere direttamente gli innovatori di Internet – non solo i singoli ricercatori, sviluppatori e start-up di queste tecnologie, ma anche quelli che vengono chiamati innovatori sociali, che normalmente non partecipano a progetti di ricerca finanziati dall’Ue.
L’idea è quella di dare supporto e aiuto alle aziende innovatrici nello sviluppo delle loro idee e incoraggiare la cultura imprenditoriale di “provare e fallire o riuscire” che ha guidato lo sviluppo di Internet fino ad ora. Apriremo i primi bandi di finanziamento già a dicembre di quest’anno, concentrandoci inizialmente su chi lavora sulle tecnologie per migliorare la privacy online. Tra il 2019 e il 2020, il numero di bandi aumenterà, includendo le tecnologie per l’individuazione e identificazione, la governance decentralizzata dei dati (blockchain), eID, la portabilità dei dati e dei servizi e il rinnovamento dell’architettura di Internet.
In Europa disponiamo già di quello che è probabilmente il quadro normativo più avanzato per l’era di Internet, con requisiti rigorosi in materia di protezione dei dati, sicurezza delle reti, trust e verifica elettronica, standard per l’open Internet, regole per le piattaforme, i contenuti online e il libero flusso di dati non personali. Tuttavia, abbiamo ancora bisogno di ricerca e innovazione per rendere tutto questo operativo, e garantire che le tecnologie Internet che sostengono la nostra società del futuro possano farlo assicurando che i valori fondamentali dell’Europa di apertura, protezione della privacy, sicurezza, l’empowerment dell’utente e l’inclusività siano rispettati.
Tutto ciò richiede investimenti significativi, ed è per questo che Nng è un’area prioritaria di Horizon Europe, il programma di ricerca e innovazione a lungo termine dell’Ue per il periodo 2021-2027. La nostra ambizione è supportare efficacemente l’evoluzione delle tecnologie e applicazioni Internet e delle infrastrutture di comunicazione e di calcolo di base di cui abbiamo bisogno. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso sarà necessario molto di più del semplice sostegno della Commissione europea: è necessario un nuovo approccio al finanziamento, che combini finanziamenti pubblici e privati, europei e nazionali. L’approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio delle future proposte di bilancio della Commissione, tra cui la ricerca e i programmi digitali, sarà un chiaro segno del fatto che tutte le istituzioni Ue condividono questa ambizione.
L’iniziativa Next Generation Internet è anche qualcosa in più, soprattutto per la società: l’iniziativa è inclusiva, e coinvolge tutti – dalle autorità pubbliche nazionali, dalla società civile, all’industria e agli innovatori, dal mondo accademico alle singole persone – in un dibattito politico aperto e continuo sul tipo di Internet che vogliamo, su quali valori dovrebbe riflettere e su cosa dobbiamo fare per costruirlo.
Per una riflessione più approfondita su questo aspetto vi invito a leggere anche il mio intervento alla Fondazione di Bruno Kessler.