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Giulia Bongiorno, Angelo Cardani e Vito Crimi all’Internet Day di Agi e Censis. Le foto

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Angelo Cardani
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Giulia Bongiorno, Vito Crimi, Antonello Soro
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Giulia Bongiorno, Vito Crimi, Antonello Soro
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Vito Crimi, Antonello Soro
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Vito Crimi, Antonello Soro
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Marcello Pratellesi, Antonio Cardani, Riccardo Luna
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Vito Crimi
mentana
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Vito Crimi
mentana

“Non ci sarà una riforma della P.A. con il mio nome. Io non passerò alla storia per questo. Perché credo che la riforma sarebbe velleitaria e sarei scavallata dalla riforma della digitalizzazione, che è molto più veloce di me. Quindi accompagnerò questo processo e darò tre linee guida. Prima di tutto dovrebbe essere una digitalizzazione ragionevole, inclusiva e credibile”. Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, intervenendo alla Camera all’Internet Day.

La digitalizzazione, continua, deve “tener conto di realtà diversissime tra loro come la città superveloce come Trento e il paese sul cucuzzolo sperduto sulla montagna”. Per Bongiorno “serve avere la forza di arrivare anche a realtà più arroccate, con metodi che dobbiamo anche inventarci”. E per questo importante è “la formazione”.

“Serve trasparenza su chi finanzia i giornali. Oggi assistiamo all’utilizzo di inserzioni pubblicitarie da alcuni colossi che diventano quasi coeditori”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Vito Crimi. Crimi ha sostenuto che “deve essere trasparente quanto incidono sul fatturato di un giornale le inserzioni pubblicitarie da parte di alcune aziende. Il lettore deve saperlo, per capire se le notizie su quelle stesse aziende possono essere influenzate”.

(Testo Askanews)

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)

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