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Non solo Finlandia. Anche la Norvegia denuncia le interferenze russe

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Dopo la Finlandia, anche la Norvegia denuncia in modo chiaro le interferenze, attribuite alla Russia, durante la grande esercitazione militare Trident Juncture che la Nato ha tenuto tra Baltico e Scandinavia.

L’avvenuto malfunzionamento dei segnali di localizzazione non ha causato incidenti. Ciononostante, la messa fuori uso di parte dei sistemi Gps finlandese e ora norvegese, e delle comunicazioni sul traffico aereo (tecnicamente: jamming), non è stata considerata un errore tecnico, ma viene ricondotta ad azioni di disturbo compiute da Mosca.

COSA STA ACCADENDO

Il Cremlino ha negato il coinvolgimento nella questione, ma nelle scorse settimana, aveva già riportato Formiche.net, anche il sito Barents Observer – specializzato nel monitorare il mare omonimo sulle attività commerciali, militari, e di intelligence – aveva segnalato jamming Gps nella zona della Norvegia interessata dalle esercitazioni Nato. Martedì scorso, sia le torri di controllo del traffico aereo finlandesi sia norvegesi avevano segnalato l’interruzione del trasferimento dati Gps in ampie zone a cavallo tra i due Paesi. Le regioni artiche settentrionali della Lapponia finlandese e del Finnmark norvegese, scrive Ap, sono adiacenti alla penisola russa di Kola, che ospita la flotta nordica russa con le principali basi navali e sottomarine e altre installazioni militari russe. Per questo motivo l’attacco ha colpito entrambe le nazioni. Helsinki non è un membro Nato, ma i suoi militari hanno comunque preso parte in cooperazione alle manovre militari Trident Juncture: una decisione che si è portata dietro le critiche di Mosca. Mentre Oslo, Paese membro dell’Alleanza Atlantica dal 4 aprile 1949, subisce continuamente le attività di interferenza russe, note tecnicamente come “misure attive”.

UNA STORIA DI CONFLITTI

La Russia è stata protagonista di svariate attività di interferenza, sia contro la Finlandia che contro la Svezia e la Norvegia: passaggi di sottomarini tra le acque controllate dai Paesi scandinavi, sorvoli non autorizzati di bombardieri strategici, attività di spionaggio e sabotaggio fino a più sofisticate penetrazioni nel tessuto sociale attraverso campagne di infowar o cyber-attacchi.

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