Non è la prima volta che il libro di Collodi diventa un’opera lirica. La versione più nota, tra quelle recenti, si deve alla compositrice italo-russa Natalia Valli che si è vista, oltre che nella Federazione Russa, in Spagna, a Bruxelles ed aprirà la stagione 2019 alla Volksoper di Vienna. Nella sua newsletter, Pietro Acquafredda del Conservatorio de L’Aquila ci ricorda che Marco Tutino, ha scritto un suo Pinocchio già nel 1985 e che il burattino ha affascinato anche un compositore inglese, Jonathan Dove che nel 2007 ha scritto Le avvenute di Pinocchio; e, recentissimamente anche un belga, Philippe Boesmans, che nel 2017 ha presentato al Aix-en -Provence, Pinocchio.
Il Teatro dell’Opera e Romaeuropa Festival 2018, a far data da giovedì 22 novembre, alle Terme di Diocleziano, presentano Pinocchio di Lucia Ronchetti. La compositrice si è accostata per la prima vola a Pinocchio nel 2005, con il suo Pinocchio, una storia parallela, da Giorgio Manganelli: “Drammaturgia per quattro voci maschili”. Poi nel 2015, l’Ircam dove ha lavorato per alcuni anni, le commissiona una nuova opera; lei propone diversi progetti, e l’Ircam, meglio l’Ensemble Intercontemporain, in pianta stabile nell’ente di ricerca fondato da Boulez, sceglie fra tutti Pinocchio. Nel 2015 scrive il suo secondo Pinocchio, in francese, e questa volta è una “Commedia strumentale per soprano en travesti e solisti strumentali”: Pinocchio è interpretato da una voce femminile, mentre gli altri personaggi da un pugno di strumentisti dell’Intercontemporain. Alla richiesta di Romaeuropa di portare in Italia il suo nuovo Pinocchio, Ronchetti ha tradotto il testo in italiano e nella nuova veste linguistica, lo presenta ora a Roma, a partire dal 22 novembre.
Questa nuova terza versione, intitolata Le Avventure di Pinocchio, è teatro musicale da camera per grandi e bambini. Lo spettacolo arriva a Roma dopo il successo della versione francese presentata nel 2016 all’Opera di Rouen, alla Nouvelle Philharmonie di Parigi, alla Biennale di Lione e al Festival di Strasburgo e fa parte della programmazione di Génération Belle Saison, sezione speciale de La Francia in scena, stagione artistica dell’Institut Français Italia, nata su iniziativa del Ministero della Cultura francese e dedicata al pubblico più giovane per offrire progetti artistici di qualità a bambini e adolescenti.A partire da febbraio 2019 l’Ensemble Intercontemporain presenterà il lavoro in 20 serate nei teatri della provincia francese a Nantes, Anger, Rennes ed altre città.
Compositrice tra le più apprezzate oggi in Italia ed Europa, Lucia Ronchetti insieme ai solisti dell’Ensemble Intercontemporain, storica orchestra permanente da camera, fondata da Pierre Boulez nel 1976, rilegge il celebre romanzo per ragazzi di Carlo Collodi e dà vita a una pièce di teatro musicale in cui la voce che rappresenta Pinocchio interagisce con i cinque musicisti dell’ensemble, personificazioni degli animali parlanti e dei caratteri creati da Collodi.
La presenza in scena dei musicisti, gli strumenti stessi e il set percussivo, sono l’unico materiale scenico e visivo a disposizione per poter evocare i continui spostamenti, le corse incessanti, i voli e le lunghe nuotate di Pinocchio. L’esplorazione del mondo del burattino è vissuta all’interno di uno spazio apparentemente limitato e spoglio, dove i luoghi e le presenze sono eminentemente acustici. Il luogo deputato della performance è il corpo stesso della cantante Juliette Allen che interpreta Pinocchio. È dentro di lei che si genera la metamorfosi da essere vegetale a essere umano di Pinocchio. La sua voce è anche l’unica linguisticamente captabile dai bambini, che apprendono tutto direttamente da Pinocchio stesso e percepiscono gli altri personaggi come entità informi, ambigue e perverse che continuamente disturbano, mettono alla prova, deridono e distruggono il burattino e la sua aspirazione a diventare un essere umano.
Ispirandosi al teatro di strada italiano e alla Historie du soldat di Stravinskij Ronchetti riscrive il suo Pinocchio come una forma leggera ed essenziale di opera da camera che, inserita in spazi diversi (in questo caso l’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano – ex Planetario), permette ai bambini di avvicinarsi ai personaggi e interagire spontaneamente con i musicisti.
“Le Avventure di Pinocchio è intenzionalmente un’opera di teatro musicale povero, teatro di strada, dove idealmente non c’è confine tra gli interpreti e il pubblico dei bambini – afferma Lucia Ronchetti -. I musicisti interagiscono con la voce che interpreta Pinocchio, creando delle scene sonore molto differenziate e legate anche all’esperienza reale di ascolto dei bambini, in modo da aiutare il più possibile l’identificazione dei personaggi e dei luoghi dipinti da Collodi in assenza di apparati scenici o visivi. È un teatro acustico, legato non solo alla tradizione italiana del teatro di strada ma anche al ‘teatro dell’ascolto’ ideato da Luigi Nono. I luoghi di Pinocchio, il Teatro dei burattini, il Circo e il Paese dei balocchi, si materializzano attraverso frammenti nello stile di Nino Rota e Julius Fucík, con andamenti estremi e divertenti. Le corse continue di Pinocchio per sfuggire ai diversi inseguitori sono sostenute da texture ritmiche mutuate dal Petruška di Stravinskij; il contrabbassista che interpreta la balena che rincorre e inghiotte Pinocchio, realizza una versione selvaggia e virtuosa di One of These Days dei Pink Floyd. Il percussionista Gilles Durot ha un ruolo speciale, di collegamento tra Pinocchio i musicisti e i bambini del pubblico: è un cantastorie, un trovatore dei nostri giorni, personaggio circense che tiene i fili del destino di Pinocchio, crea ostacoli al suo percorso mentre gli offre strade di salvezza”.
Così il percorso di trasformazione di Pinocchio, prima burattino di legno poi bambino vero, diventa un viaggio musicale che fa propri i paesaggi sonori italiani della drammaturgia fantascientifica di Collodi e genera eventi caleidoscopici pieni di suspense e pericolo.