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Così i sindacati vogliono rinnovare il contratto del petrolio e dell’energia

ponte

Si apre una nuova stagione di rinnovi contrattuali ed il settore dei lavoratori dell’energia e petrolio, che comprende circa 37mila addetti, apre la strada delle vertenze in questione. I sindacati di categoria interessati si ritroveranno a Roma il prossimo l’11 dicembre per approvare definitivamente la piattaforma rivendicativa da presentare a Confindustria Energia, associazione imprenditoriale di riferimento. Ma già questa mattina l’assemblea nazionale di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, riunita nella sala Giuseppe Di Vittorio nella sede della Cgil confederale in corso d’Italia, ha esaminato un’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Ccnl in questione riguardante il triennio 2019-2021.

LA RICHIESTA ECONOMICA

Nel testo in questione non si fanno cifre, ma è possibile ipotizzare la richiesta di un trattamento economico complessivo superiore ai 140 euro. La richiesta di aumento salariale dei sindacati per il triennio 1° gennaio 2019 – 31 dicembre 2021 farà riferimento all’accordo interconfederale, siglato il 9 marzo scorso, che prevede la conferma dei due livelli di contrattazione, quello nazionale e quello integrativo aziendale. Per quanto riguarda il trattamento economico minimo, questo dovrà essere realizzato riconoscendo l’aumento del costo della vita nel triennio, attraverso l’indice Ipca collegato al salario di riferimento. Il trattamento economico complessivo si riferirà, invece, ai positivi indicatori di andamento del settore. “Questa è una richiesta coerente – dicono le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec – col contesto economico generale nel quale si colloca questo rinnovo, che evidenzia una ripresa industriale nel settore, in progressivo consolidamento, che ci offre uno scenario più positivo e di migliori aspettative nelle quali collocare le nostre mirate rivendicazioni. Gli stessi margini di raffinazione stanno producendo risultati soddisfacenti”. Anche sui tempi della trattativa che si aprirà a gennaio è difficile fare previsioni, ma un epilogo positivo, se le cose dovessero avviarsi per il verso giusto, potrebbe registrarsi entro il mese successivo.

IL CONTESTO DEL RINNOVO CONTRATTUALE

Nel documento in questione si farà riferimento al contesto in cui muove questo rinnovo contrattuale. “In particolare – si legge nel testo – il ciclo dell’intera filiera petrolifera ha recuperato la pesantezza determinatasi da una forte riduzione della redditività delle Oil Company impegnate nell’esplorazione e produzione del greggio con un recupero del prezzo al barile ormai da tempo attestatosi oltre i 70$ al barile. Gli stessi margini di raffinazione stanno producendo già da tempo nel “down stream” risultati soddisfacenti. Il triennio appena trascorso ha inoltre fatto registrare una profonda trasformazione del settore: basti pensare al riassetto nella Raffinazione con il proseguimento della conversione in Green delle realtà dell’Eni di Porto Marghera e di Gela; alla fusione della Totalerg in Api con la nascita di Italiana Petroli e al grosso ridimensionamento della presenza Esso nel nostro Paese con le ulteriori importanti cessioni: la rete dei P.V. e la Raffineria di Augusta, al processo di ridefinizione dell’assetto societario dell’Eni.

WELFARE, SICUREZZA E OCCUPAZIONE

Sul versante del welfare la richiesta è di potenziare la previdenza complementare (Fondenergia) richiedendo l’aumento del contributo datoriale con l’ipotesi di un aumento maggiorato per i giovani, che risultano più penalizzati dalle varie riforme pensionistiche. Sul tema della salute e sicurezza, tra le richieste, emerge quella di prevedere una figura di Rlsa, un responsabile di sito, a capo di un coordinamento dei Rlsa delle aziende insistenti nell’area, comprese le imprese in appalto, per le quali vanno previste specifiche agibilità sindacali, per la sicurezza interna ed esterna alle aziende, dei lavoratori, del territorio e delle produzioni .Per quanto riguarda l’occupazione, soprattutto giovanile, e il mercato del lavoro, l’attenzione dovrà indirizzarsi verso la lotta alla precarietà attraverso l’inserimento di vincoli all’utilizzo degli strumenti di flessibilità in entrata, privilegiando i contratti di apprendistato professionalizzante e condividendo percorsi di accrescimento professionale. Nelle intenzioni anche la creazione di un terzo, nuovo fondo destinato al sostegno al reddito e finalizzato alla gestione dei processi di innovazione, riorganizzazione e riqualificazione aziendale.


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