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La Cina sviluppa tecnologia di sorveglianza in Venezuela?

Grande Fratello versione cinese… Ormai da due anni il governo di Nicolás Maduro registra i venezuelani in un database attraverso le tessere del “Carnet de la Patria”. Il presidente aveva presentato la tessera come una “soluzione perfetta” per la risolvere i problemi della quotidianità del Paese. Dalla distribuzione gratuita del cibo alla realizzazione di pagamenti, tutto sarebbe stato semplificato con il sistema elettronico. Oggi però l’unico risultato certo è che la popolazione è sotto il controllo dello Stato venezuelano, grazie a questa tessera.

Tuttavia, la tecnologia di sorveglianza non è un’idea del presidente socialista. Il modello è ispirato alla Cina, dove un complesso sistema elettronico monitora azioni e abitudini dei cittadini. Ad idearlo l’impresa ZTE con sede a Shenzen, la Silicon Valley cinese.

Secondo l’agenzia Reuters, i legami tra Caracas e Pechino sono più stretti che mai. La compagnia ZTE farebbe parte di un sussidio statale di 70 milioni di dollari che ha come obiettivo migliorare la sicurezza nazionale del Venezuela. La collaborazione è direttamente con la compagnia di telecomunicazioni venezuelana Cantv, statalizzata dal presidente Hugo Chávez, per lo sviluppo del codice QR presente nel “Carnet de la Patria”.

La missione di ZTE in Venezuela è creare un database e un sistema di riconoscimento di pagamenti attraverso le transazioni del “Carnet de la Patria”. Circa 18 milioni di venezuelani (su 32 milioni) hanno la tessera che fornisce data di nascita, informazione famigliare, lavoro, entrate di denaro, proprietà immobiliari, informazione sanitaria, sussidi ricevuti, presenza nei social network e storico elettorale.

Inoltre, ZTE starebbe offrendo consulenza al governo di Maduro per creare un sistema di sorveglianza in diverse città del Paese, sul modello del governo cinese. Invece, secondo le notizie diffuse dal sito Sputnik, la tecnologia russa si sta occupando della gestione delle informazioni che riguardano il materiale delle forze armate del Venezuela.

Gli ultimi mesi ZTE è stata nel mirino di molti Paesi – così come l’impresa Huawei – per il sospetto di un loro coinvolgimento con il governo cinese per filtrare dati personali degli utenti di rete telefonica e internet. Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro ZTE. Dopo un accordo con l’amministrazione di Donald Trump, l’impresa rischia l’operatività della tecnologia mobile in Australia, Giappone e Germania.

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