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Ecco perché i 5 Stelle (assediati) cercano di contrattaccare. Parla Giannuli

giannuli, grillo

Si chiama “Segnalazioni” la nuova funzione che da ieri sera è disponibile sulla piattaforma del Movimento 5 Stelle Rousseau, “uno strumento per gli iscritti “che potranno segnalare in maniera puntuale e tempestiva iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi che stanno alla base del MoVimento 5 Stelle”. Insomma, uno strumento per “denunciare” al collegio dei probiviri altri componenti di M5S che non ne rispettino i principi e il regolamento, allegando in un apposito post le prove della propria denuncia.

Secondo il prof. Aldo Giannuli, conoscitore del Movimento 5 Stelle e delle sue dinamiche interne, “i 5 Stelle si sono accorti di essere stati messi nel mirino. Questa serie di attacchi a Di Maio, il lavoro del padre, la storia della villa, hanno fatto in modo che capissero che contro di loro c’è un pressing. Ricordo anche lo scandalo del parlamentare europeo che aveva dichiarato una laurea che non aveva, una notizia data dal Sole 24 Ore (Marco Valli, eurodeputato del Movimento, aveva dichiarato di essere laureato in economia aziendale presso la Bocconi, ma si era rivelato un falso. Per questo si era autosospeso, ndr). Ecco, io credo che abbiano capito di essere stati messi nel mirino e buttano le mani avanti”.

Per il professore, il nuovo strumento ha una doppia funzione: da un lato il gruppo dirigente potrà dire “noi abbiamo attivato un sistema di segnalazioni proprio per controllare meglio i nostri eletti”, dall’altro lato è però anche un avviso agli eletti, per dire “ragazzi, siamo costretti a controllare con molto più strettezza, quindi non fate gli scemi, non gonfiate i curriculum, fate sparire cv in cui annunciate titoli che non avete”. Alcuni, però, si domandano se non ci sia un rischio “fraticida”. “Sicuramente è un rischio che si corre – aggiunge Giannuli -, che avranno valutato anche loro, Ma bene o male se arriverà la magagna ed è tuo fratello a dirlo è molto meglio che se lo fa il tuo avversario”.

Insomma, il Movimento 5 Stelle sente il fiato sul collo e cerca di correre ai ripari, provando a serrare le fila almeno al suo interno. Infatti la disgregazione che vede opporsi la frangia più ortodossa con quella governista di Luigi Di Maio dà un’immagine di incertezza, poca compattezza di intenti e visioni future, ed è anche per questo che Beppe Grillo, fondatore e “garante” (Grillo dixit) della purezza di M5S ha scelto di far sentire la sua voce per ben due volte negli ultimi giorni, con due post sul suo sito personale.

“Grillo comincia ad essere molto nervoso – spiega Giannuli a Formiche.net -, nei confronti di Di Maio perché ha lasciato troppo spazio alla Lega, e dice: abbiamo fatto il governo per fare la politica della Lega? Non sei neanche capace di fare il reddito di cittadinanza?”. Sullo stesso filone va inserito, secondo il professore, anche l’attacco frontale di Di Maio – e di alcuni parlamentari 5 Stelle – nei confronti dell’alleato di governo sui 49 milioni di finanziamento pubblico che il partito di Salvini è stato condannato a restituire. “Da una parte è un modo per reagire al pressing di queste settimane, dall’altra vuol dire che Di Maio ha aperto la campagna elettorale”. Intanto stasera a Roma si terrà una festa, “Un anno a 5 Stelle”, per parlamentari e componenti del governo. Un modo come un altro per trovare compattezza, in occasione delle feste.

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