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Per le grandi sfide del 2019 il Vaticano sceglie Alessandro Gisotti, l’allievo di padre Lombardi

Sorpresa nella comunicazione vaticana. Sono arrivate, non annunciate, le dimissioni dei responsabili della Sala Stampa Vaticana a pochi giorni dall’avvio del processo di riorganizzazione interna varato dal Prefetto per le Comunicazioni Sociali, il giornalista Paolo Ruffini. Dopo le nomine del direttore dell’Osservatore Romano e del direttore editoriale del dicastero, Andrea Monda e Andrea Tornielli, ecco che lasciano l’incarico, Greg Burke e la sua vice Paloma García Ovejero, che hanno annunciato la loro rinuncia per consentire al papa di procedere a un riassetto complessivo del comparto informativo. “Paloma ed io abbiamo rassegnato le dimissioni, in vigore dal 1/o gennaio. In questo momento di transizione nelle comunicazioni vaticane, pensiamo che sia meglio che il Santo Padre sia completamente libero di riunire una nuova squadra”. Quindi ha proseguito: “Sono entrato in Vaticano nel 2012 (come consulente della Segreteria di Stato per la comunicazione, ndr). L’esperienza è stata affascinante, per non dire altro. Grazie, papa Francesco. Un abbraccio fortissimo”.

Burke e Ovejero erano arrivati alla guida della Sala Stampa dopo la lunga stagione di direzione garantita da padre Federico Lombardi. Per nessuno sarebbe stato semplice sostituire un uomo che vantava oltre all’esperienza anche l’autorevolezza e la capacità di gestire in modo inclusivo, riconoscimenti difficilmente discutibili insieme alla capacità di dimostrare cultura di team da parte di padre Federico Lombardi, affiancato per anni da un vice, padre Ciro Bendettini, e il suo preziosissimo collaboratore per l’area anglofona, padre Rosica.

Alla Sala Stampa Vaticana, come direttore ad interim, arriva uno dei nomi nuovi e di punta del giornalismo cattolico, quell’Alessandro Gisotti sul quale è difficile aver sentito critiche prima quale vice capo redattore di Radio Vaticana e poi come coordinatore dei social media del Dicastero per la Comunicazione.

Al di là delle illazioni o delle ricostruzioni sui reali motivi delle dimissioni di Burke e Ovejero, quello che importa vedere è l’impianto della comunicazione alla vigilia di un anno tanto intenso quanto delicato. Le qualità dei nuovi arrivati, che confermano l’Osservatore Romano il cui futuro ad alcuni sembrava in dubbio e che daranno nuovo smalto al portale Vatican News grazie anche all’esperienza, possono far dubitare che quella di Gisotti resterà una scelta ad interim, quando l’assetto complessivo sarà definito. Con lo stile e le qualità umani e professionali che quasi tutti gli riconoscono Alessandro Gisotti ha chiarito che cercherà di “adempiere all’incarico affidatomi al meglio delle mie capacità, con quello spirito di servizio alla Chiesa e al Papa che ho avuto il privilegio di imparare stando accanto a padre Federico Lombardi per quasi 20 anni”. Un’esperienza che, comunque vada il riassetto, gli sarà certamente utile, come ha dimostrato la stessa efficacia dell’intervento di padre Lombardi quando si è trattato di chiarire alcune criticità e incongruenze nel momento più caldo del cosiddetto “racconto Viganò”.

Certo il lavoro sarà subito molto impegnativo, essendo all’orizzonte i viaggi del papa a Panama per le Giornate Mondiali della Gioventù, negli Emirati Arabi Uniti, tappa intrisa di valenze e implicazioni delicatissime, in quel Marocco oggi a dir poco inquieto, oltre all’appuntamento cruciale, quello di febbraio, quando arriveranno a Roma i presidenti Conferenze Episcopali di tutto il mondo per affrontare con Papa Francesco l’emergenza dolorosissima degli abusi. La scelta di un incarico ad interim può anche, però, far pensare all’ipotesi, davanti ad appuntamenti così impegnativi e a sviluppi che potrebbero vedere presto il papa in Estremo Oriente, come ipotizzato anche in Corea e magari non solo lì oltre che in Giappone, di investire su un nome di peso e spessore mondiale e consolidato, da affiancare magari ad un vice di vaglia e sperimentato.

Ma la suggestione che alla fine sia proprio lui, il discepolo che ha voluto citare quale suo riferimento l’apprezzatissimo padre Federico Lombardi, il nuovo direttore della Sala Stampa Vaticana non può essere ritenuta infondata. La dichiarazione di Paolo Ruffini non consente illazioni: “Ho piena fiducia che Alessandro Gisotti, sino ad ora Coordinatore dei social media del Dicastero per la Comunicazione e già vice-caporedattore alla Radio Vaticana, saprà guidare ad interim la Sala Stampa, in attesa che ne sia definito al più presto il nuovo assetto.” Ma la piena fiducia c’è, e non è poco.

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