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L'appello urgente di Mitri ai cristiani libanesi. L'analisi di Cristiano

Quello che definisce un Paese è la solidarietà tra i suoi concittadini. Un buon leader cristiano dovrebbe dire questo, ed è quello che ha detto l’ex ministro libanese, cristiano, accademico di chiara fama, Tarek Mitri. Di qui ha fatto discendere la necessità di superare tutte le dispute politiche, nel momento in cui il Paese si trova solcato da una colonna umana di oltre un milione di profughi. L’analisi di Riccardo Cristiano

Il Libano dopo Nasrallah, tra apocalisse e ricostruzione. Scrive Cristiano

Con la morte del leader di Hezbollah, si chiude un capitolo. Il Paese affronta una scelta cruciale: seguire il progetto settario e ideologico che ha guidato l’organizzazione o rifondare uno Stato inclusivo, come sognato dai leader assassinati nel 2005. La vera battaglia è quella contro il settarismo e per il futuro cosmopolita

Siamo vicini a una guerra quasi mondiale. Le parole di Francesco in Belgio

Bergoglio sa che il Belgio da lui si attende parole importanti sullo scandalo degli abusi sui minori, per questo ha deciso di incontrare subito la famiglia reale, le autorità nazionali, i vescovi e i rappresentanti della società civile. Ma la visita in questo Paese avviene in un momento delicatissimo per la Chiesa e per il mondo, compresa l’Europa, e Francesco parte da qui. La riflessione di Riccardo Cristiano

Per rifare il Mediterraneo non si può prescindere da Beirut. La riflessione di Cristiano

Non esiste la possibilità di unirsi nel giudizio della storia, delle giusta scaletta delle sue tante pagine, anche contraddittorie. Ma Beirut è evidente che offra un modello respinto dalle tante forze retrive e identitarie e questo modello, borghese, cosmopolita e sindacalizzato, ha avuto un enorme successo. Per questo bisognerebbe riuscire a capire che volerle bene servirebbe a noi, a un nostro futuro migliore. Il commento di Riccardo Cristiano

Ecco la "dottrina orale" di Francesco. La riflessione di Cristiano

Il papa ha scelto tanti sistemi comunicativi, il discorso pubblico in privato è uno, che si concretizza in conversazioni private poi pubblicate e nelle omelie a Santa Marta. Riccardo Cristiano riflette sul significato del “discorso a tappe” del pontefice racchiuso nel nuovo volume “Sii tenero, sii coraggioso”, (Garzanti – Lev), curato da padre Antonio Spadaro

Le quattro priorità di Francesco a Singapore, così vicina alla Cina

“Singapore è un mosaico di etnie, culture e religioni che convivono in armonia, e questa parola è molto importante: l’armonia”, ha detto papa Francesco durante la sua visita a Singapore. Ecco i 4 pilastri del discorso tenuto da Bergoglio nella riflessione di Riccardo Cristiano

Capire Draghi leggendo Bergoglio. La riflessione di Cristiano

Il discorso dell’ex premier sembra un tentativo alto e importante di superare l’idea che i conflitti vanno superati. Come ha accennato anni fa papa Francesco in un’intervista concessa a padre Antonio Spadaro

Ri-umanizzazione, ambiente e pace. Il messaggio di Francesco dalla Papua Nuova Guinea

La saldatura tra disumanizzazione dell’altro e difesa della casa comune è la scelta che unisce o divide, che determina. Nelle ore correnti è chiaramente riferito a quella vasta regione scossa da tanti conflitti, etnici in particolare. Ma il suo Angelus si adatta alla perfezione anche al nostro emisfero, in un mondo globalizzato soprattutto dalle due questioni che pone Bergoglio: disumanizzazione dell’altro e sfruttamento selvaggio del creato oppure umanizzazione e difesa della casa comune? La riflessione di Riccardo Cristiano

Francesco a Giacarta, una tappa decisiva nel cammino del dialogo

Ci sono dei valori condivisi nelle tradizioni religiose, questo ovviamente vale anche tra cristianesimo e islam, e il testo firmato questa mattina in una dichiarazione congiunta con l’imam della moschea Istiqlal lo ribadisce. La riflessione di Riccardo Cristiano sul documento sottoscritto in Indonesia

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Ha ragione il papa, Beirut cosmopolita è la via per la pace. La riflessione di Cristiano

Il Libano che seppe riprendersi dal disastro durato quindici anni oggi potrebbe fare altrettanto se investisse non in esplosioni, ma in nuove progettazioni economiche plurali. Così il conflitto avrebbe un’alternativa viva: quella della reciproca accettazione. È il soft power del cosmopolitismo l’arma segreta del Libano, non l’hard power miliziano. La versione di Riccardo Cristiano

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